Un Data Center è una struttura fisica dedicata all’elaborazione, memorizzazione e gestione di grandi volumi di dati. Non si tratta semplicemente di magazzini per i dati, ma di ecosistemi dinamici – conosciuti anche come CED, ovvero Centri di Elaborazione Dati – progettati per garantire scalabilità, resilienza e sicurezza. La loro rilevanza è tale che molte aziende stanno investendo miliardi per sviluppare strutture più avanzate ed efficienti, senza contare il fatto che la tendenza a privilegiare modelli decisionali sempre più data-driven ha spinto governi e imprese a considerare i Data Center come asset strategici, alla stregua delle infrastrutture critiche come centrali elettriche e reti di trasporto.
Cos’è un Data Center? Una definizione
Si tratta di hub tecnologici che ospitano server, sistemi di archiviazione, apparecchiature di rete e altre risorse essenziali a garantire che applicazioni, servizi e piattaforme digitali possano funzionare senza interruzioni. Negli ultimi anni, i Data Center hanno subito un’evoluzione importante, alimentata dalla crescita esponenziale della domanda di servizi digitali. L’emergere di tecnologie come il 5G, l’Internet of Things (IoT), l’Artificial Intelligence e il Machine Learning ha trasformato questi centri da semplici spazi fisici a infrastrutture altamente ottimizzate e intelligenti.
Secondo uno studio recente di Precedence Research, il mercato globale dei Data Center è destinato a crescere significativamente, passando da un giro d’affari di 229,23 miliardi di dollari realizzato nel 2023 a circa 775,73 miliardi di dollari entro il 2034.
Addirittura, McKinsey ha stimato che la richiesta globale di capacità nei Data Center potrebbe aumentare tra il 19% e il 22% ogni anno dal 2023 al 2030, arrivando a un bisogno annuo di 171-219 gigawatt (GW).
In questo senso, uno degli sviluppi più importanti è l’adozione del Cloud Computing: un numero crescente di aziende sceglie di migrare i propri dati e applicazioni su piattaforme in Cloud, che si appoggiano a Data Center distribuiti in diverse regioni geografiche. Si tratta di un trend che migliora l’accessibilità e la flessibilità e consente al tempo stesso una riduzione dei costi operativi e, non meno importante, quell’ottimizzazione energetica che va di pari passo con una la crescente consapevolezza in merito alle tematiche di riduzione dell’impatto ambientale delle attività IT.
Come funzionano i Data Center
Il funzionamento di un Data Center si basa su una combinazione di hardware e software progettati per elaborare e archiviare dati in modo rapido, sicuro e affidabile. I server, che rappresentano il nucleo operativo, lavorano in sinergia con sistemi di rete e unità di archiviazione per elaborare le richieste degli utenti e distribuire le risorse in modo efficiente.
Per garantire la continuità operativa, i Data Center sono dotati di sistemi di alimentazione ridondanti, gruppi di continuità (UPS) e generatori di emergenza, oltre a sofisticati sistemi di raffreddamento che prevengono il surriscaldamento delle apparecchiature. Inoltre, software di gestione avanzata monitorano costantemente le prestazioni e identificano i potenziali problemi, mentre protocolli di sicurezza multilivello proteggono i dati da accessi non autorizzati e attacchi informatici.
Lo scenario dei Data Center in Europa
Lo sviluppo dei Data Center in Europa si è tradizionalmente concentrato nelle città del cosiddetto asse “FLAPD“: Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino. Queste metropoli hanno rappresentato per anni il fulcro delle infrastrutture digitali del Vecchio Continente. Tuttavia, negli ultimi due anni, questi mercati hanno registrato un rallentamento significativo.
Ad esempio, Amsterdam è stata sottoposta a una moratoria con regole rigide che limitano l’apertura di nuove infrastrutture, mentre a Dublino sono emersi i primi casi di mancata apertura di Data Center a causa dell’impossibilità di rispettare i vincoli sull’uso di energie rinnovabili per l’alimentazione.
Di conseguenza, l’attenzione degli investitori si è spostata verso mercati emergenti come l’Italia, la Spagna, la Polonia e i Paesi del Nord Europa, tra cui la Svezia e la Norvegia. Questi Paesi risultano particolarmente attraenti per fattori come il clima più favorevole al funzionamento delle infrastrutture e l’abbondanza di risorse energetiche rinnovabili.
Il settore dei Data Center in Italia
Il settore dei CED in Italia continua a crescere a ritmi sostenuti e, secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, la capacità energetica delle sale dati nel nostro Paese ha raggiunto i 513 MW IT (Megawatt nel settore IT), segnando nel 2024 un incremento del 17% rispetto al 2023.
Il biennio 2023-2024 ha visto un investimento complessivo di 5 miliardi di euro per la costruzione e l’espansione di nuove infrastrutture nella penisola. Questa cifra, già significativa, è destinata a crescere ulteriormente: si prevede un impegno finanziario di altri 10,1 miliardi di euro nel biennio 2025-2026, con numerosi nuovi progetti già all’orizzonte per il periodo successivo.
Parallelamente, inizia a emergere la tendenza all’aumento della densità di potenza nelle singole infrastrutture, con richieste di armadi rack sempre più performanti, a causa dell’accelerazione del mercato dell’Intelligenza Artificiale che impatterà la progettazione e l’operatività dei nuovi Data Center.
Proliferano i campus Data Center
Un ruolo centrale viene ricoperto dai campus Data Center, che detengono il 44% della potenza energetica IT nominale attiva e rappresentano oggi la principale via per la progettazione e la relizzazione delle infrastrutture. Si tratta di costruzioni decisamente estese sul territorio, che necessitano di collegamenti ad alta tensione e spesso osservate con grandissima attenzione dai Cloud Provider, con l’obiettivo di realizzare accordi strategici con i colocator per offrire i propri servizi digitali sul territorio italiano.
In generale, comunque, il consolidamento della crescita delle infrastrutture sul territorio sta avendo impatti significativi sul mercato della colocation, ovvero la messa a disposizione di spazi più o meno estesi dei Data Center per il posizionamento dei server e del patrimonio informativo delle organizzazioni clienti.
Come ha spiegato Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Data Center, «questa consapevolezza è forte anche nelle istituzioni, che hanno dedicato un’attenzione crescente verso un settore chiave per i mercati digitali e per l’intera economia italiana. Sono state intraprese azioni concrete per favorirne uno sviluppo deciso nei prossimi anni. Azioni orientate all’attenzione verso gli aspetti ambientali e di sviluppo economico. Lo scenario generale conferma, quindi, un quadro decisamente positivo, ma ora servirà un ulteriore sforzo nell’implementare l’inquadramento normativo per la costruzione di nuove infrastrutture e favorire il proseguimento della crescita degli investimenti nei prossimi anni».
Milano: la capitale italiana dei Centri di Elaborazione Dati
Milano si distingue come epicentro di questa crescita. Con una capacità di 238 MW IT, la città ha registrato un aumento del 34% rispetto all’anno precedente, consolidando il suo ruolo strategico a livello europeo sebbene si tratti di performance ancora distanti rispetto a contesti quali Londra (1.065 MW IT) o Francoforte (867 MW IT).
Grazie a queste performance, il capoluogo lombardo si pone in vantaggio rispetto ad altre città emergenti del continente, attirando investimenti e progetti di rilievo. A influenzare fortemente questa espansione, specialmente nell’area di Milano, sono i Data Center ad Alta Potenza (con oltre 10 MW IT). Questi centri richiedono il collegamento alle reti elettriche ad alta tensione per operare e rappresentano il 37% del totale della potenza energetica IT, mostrando un marcato incremento rispetto al 2023.
«Il settore dei Data Center rappresenta una leva strategica per il progresso digitale del Paese, creando opportunità sia per gli operatori globali sia per il panorama imprenditoriale locale – ha dichiarato Luca Dozio, Direttore dell’Osservatorio Data Center -. I prossimi anni saranno fondamentali per l’Italia per posizionarsi come un nodo centrale a livello europeo, consolidando la sua presenza infrastrutturale a favore dello sviluppo dei mercati digitali del Paese e dell’intero continente».
Come si costruisce un Data Center
La costruzione di un Data Center è un processo complesso che richiede una pianificazione meticolosa, un’attenzione costante alla sicurezza e una profonda conoscenza delle esigenze tecnologiche. Si inizia con la scelta del sito, che deve essere strategicamente posizionato per garantire accessibilità, sicurezza fisica e stabilità climatica. Una volta selezionata la location, il progetto passa alla fase di progettazione architettonica e ingegneristica, con particolare attenzione alla gestione dell’energia e al raffreddamento.
Un Data Center, infatti, consuma enormi quantità di energia e genera calore significativo. Motivo per cui sono essenziali sistemi efficienti per garantire un funzionamento continuo senza interruzioni. La costruzione fisica è seguita dall’installazione delle infrastrutture IT, come server, storage e apparati di rete. Infine, viene implementata una rigorosa serie di protocolli di sicurezza fisica e informatica per proteggere i dati e i sistemi ospitati all’interno.
Data Center e obiettivi green
La crescita esponenziale dei dati genera una domanda sempre maggiore di spazio, energia e capacità di elaborazione. Sebbene ci siano sforzi per rendere i Data Center più sostenibili, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), il loro consumo globale di elettricità potrebbe raggiungere oltre 1.000 TWh (Terawattora) entro il 2026, con un aumento di circa il 120% rispetto al 2022 equivalente al consumo elettrico dell’intero Giappone.
In risposta a queste sfide, la Direzione Generale Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), con il Decreto n. 257 del 02/08/2024, ha adottato le “Linee Guida per le procedure di valutazione ambientale dei Data Center”. Si tratta di una roadmap che mira a indirizzare i progetti di Data Center verso una maggiore efficienza energetica e sostenibilità, promuovendo l’uso di fonti rinnovabili e il recupero del calore per il raffreddamento e il condizionamento degli spazi interni.
I 5 trend che ridisegnano i Data Center nel 2025
I dati di un recente report dell’Uptime Institute individuano cinque tendenze chiave che plasmeranno il settore durante l’anno in corso:
Espansione dell’Edge Computing
La necessità di elaborare i dati più vicino alla fonte genererà una crescita significativa dell’Edge Computing. Questi hub dei dati dovranno adattarsi a questa tendenza, sviluppando infrastrutture decentralizzate per supportare applicazioni che richiedono bassa latenza e alta larghezza di banda.
Aumento della complessità operativa
Con l’integrazione di tecnologie avanzate e l’espansione delle infrastrutture, i Data Center dovranno affrontare sfide operative più complesse. La gestione efficace di queste complessità richiederà competenze specializzate e soluzioni innovative per garantire efficienza e affidabilità.
Crescente attenzione alla sostenibilità
La pressione per ridurre l’impatto ambientale spingerà i Data Center ad adottare pratiche più sostenibili. L’implementazione di energie rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’adozione di tecnologie green saranno fondamentali per soddisfare le aspettative normative e sociali.
Evoluzione della sicurezza informatica
Con l’aumento delle minacce digitali, la Data Protection è diventerà una priorità assoluta. I Data Center dovranno investire in infrastrutture di sicurezza avanzate e sviluppare strategie proattive per proteggere le informazioni sensibili da potenziali attacchi.
Adozione diffusa dell’Intelligenza Artificiale e dell’automazione
L’implementazione di soluzioni basate su AI e automazione migliorerà l’efficienza operativa dei Data Center. Queste tecnologie consentiranno una gestione più precisa delle risorse, riducendo i costi e ottimizzando le prestazioni.