Nel mondo odierno, la gestione della Supply Chain si è evoluta notevolmente, diventando un sistema complesso che collega una rete globale di fornitori, produttori, distributori e clienti. In particolare, la digitalizzazione ha avuto un impatto sempre più rilevante in questo settore, influenzando la logistica e, nello specifico, la pianificazione di vendite, approvvigionamenti e produzione.
Secondo Igino Colella, Presidente della Italy Roundtable (sezione italiana) del Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP), una tra le principali associazioni internazionali di logistica, una digitalizzazione sempre più pervasiva della gestione della filiera è assolutamente imprescindibile: «Nel suo cuore, la Supply Chain è un sistema di flussi. Dalla materia prima al prodotto finito, le informazioni devono essere gestite in modo efficiente per garantire che il processo funzioni senza intoppi. Negli anni passati, tuttavia, non tutte le aziende erano pronte ad abbracciare questa visione, relegando i sistemi informativi al dipartimento finanziario e amministrativo, invece che al mondo della logistica».
Who's Who
Igino Colella
Presidente della Italy Roundtable del Council of Supply Chain Management Professionals
AI nella logistica, l’evoluzione digitale della Supply Chain
Colella ha spiegato che con l’evoluzione dell’informatica le aziende hanno compreso che, per restare competitive, era necessario estendere le soluzioni IT dall’ottimizzazione dei processi interni alle filiere esterne: fornitori, clienti e operatori logistici.
«La gestione della domanda, la pianificazione della produzione e il monitoraggio delle scorte sono processi che richiedono una solida infrastruttura tecnologica. Sono ormai tramontati i tempi in cui si gestiva ancora la pianificazione della produzione su fogli elettronici se non addirittura su carta. Inoltre, in tempi recenti l’Intelligenza Artificiale è diventata un alleato ulteriore nella gestione della Supply Chain, applicata all’analisi e alla previsione della domanda come alla gestione della complessità e dell’ottimizzazione».
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel Sales and Operations Planning (S&OP)
«L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nel S&OP è particolarmente vantaggiosa, ma non priva di sfide. Nonostante sia utilizzata per ottimizzare le previsioni e la pianificazione, uno degli ostacoli principali è proprio la qualità delle informazioni: in molte realtà, i dati relativi alle promozioni passate e future non sono facilmente accessibili nei sistemi informativi. E, senza questi dati, la pianificazione risulta imprecisa. L’AI può integrare le previsioni con input esterni come informazioni sulla concorrenza o tendenze emergenti, migliorandone la qualità; tuttavia, si pone il tema di come acquisire i dati esterni, valutarne la qualità e tracciare l’elaborazione dell’Artificial Intelligence».
Il grande cambiamento nell’uso dell’IA riguarda l’aumento della potenza di calcolo: le reti neurali sono usate dagli anni Novanta, con uno sforzo rilevante per l’addestramento. «Oggi – ha puntualizzato Colella – le reti profonde e l’uso dell’IA Generativa hanno aumentato potenza e velocità di apprendimento (Machine Learning in primis). Inoltre, programmatori e data scientist usano la Generative AI per scrivere codice o addestrare le reti, aumentando la loro produttività in modo significativo. Un altro passo importante è l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale con gli algoritmi di ottimizzazione, migliorando ulteriormente la capacità delle aziende di gestire la Supply Chain in modo efficiente».
L’integrazione della Robotic Process Automation (RPA)
Il Presidente ha spiegato, poi, che un campo particolarmente interessante è l’uso della Robotic Process Automation (RPA), una tecnologia che, pur non trasformano radicalmente la pianificazione, è estremamente efficace nell’automazione di compiti operativi e ripetitivi.
«Oggi la RPA si è evoluta nell’Agentic AI, ancora più efficace e veloce da addestrare. Questo approccio permette di ridurre il margine di errore umano e velocizzare operazioni che richiedono grandi volumi di dati. Le aziende come Campari, per esempio, hanno sfruttato l’Intelligenza Artificiale per analizzare i dati dell’MRP (Material Requirements Planning) per trovare errori e darli alle persone per la conferma delle correzioni, migliorando il risultato finale. Un’altra applicazione è l’analisi con l’IA dei dati del Real World Evidence (RWE), un metodo che raccoglie dati dal mondo reale, come quelli derivanti dal ‘social listening’. Il RWE può fornire informazioni preziose sulle tendenze di consumo che, se integrate in modo efficace nei sistemi di pianificazione, permettono di affinare ulteriormente le previsioni».
L’impatto delle nuove tecnologie sulla cultura aziendale e sul Change Management
«Per un’adozione efficace dell’Intelligenza Artificiale – ha chiarito Igino Colella – la capacità di affrontare e gestire il cambiamento avrà un ruolo cruciale. Le aziende devono infatti possedere una cultura digitale solida, che favorisca l’adozione di tecnologie innovative. Secondo i dati dell’Osservatorio 2024 di Assochange (Associazione Italiana per il Change Management), le aziende che si sono impegnate nell’uso dell’Intelligenza Artificiale tendono ad avere una maturità aziendale superiore e una visione strategica più moderna. Queste aziende sono consapevoli che, pur partendo da soluzioni relativamente semplici, è importante sperimentare e costruire gradualmente una base di conoscenza che consenta di sfruttare al meglio le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale. Come sottolineato dall’Osservatorio Assochange, le aziende non stanno ancora cambiando radicalmente il loro modo di lavorare con l’AI ma per ora la stanno utilizzando per ottimizzare operazioni specifiche, migliorando la produttività e riducendo i tempi di lavoro. Tuttavia, in futuro, è prevedibile che la nuova tecnologia avrà un impatto molto più profondo sulle modalità di gestione dell’intera Supply Chain».
Le sfide future
Un aspetto fondamentale riguarda la sicurezza dei dati e la gestione della privacy. L’uso di grandi volumi di dati porta, infatti, con sé rischi legati alla protezione delle informazioni.
«Le aziende devono quindi fare attenzione a come gestiscono i dati sensibili, creando ambienti chiusi e sicuri ai quali solo personale autorizzato può accedere. Questo è particolarmente importante in settori come la logistica, dove la condivisione di dati con partner esterni è cruciale per garantire una gestione fluida della Supply Chain. In sintesi, il digitale e l’Intelligenza Artificiale stanno trasformando profondamente la gestione della Supply Chain e del S&OP, portando benefici tangibili in termini di efficienza, velocità e precisione. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, le aziende devono essere pronte a sperimentare e a adattarsi a nuove tecnologie, comprendendo che l’Intelligenza Artificiale non è una soluzione magica, ma uno strumento che, se usato correttamente, può migliorare significativamente la pianificazione e le operazioni quotidiane», ha concluso Colella.