Forever forward è lo slogan dell’edizione 2024 del Workday Rising EMEA che, la scorsa settimana, ha riunito nella cornice del centro congressi RAI di Amsterdam oltre 5mila partecipanti provenienti da circa 58 paesi e più di 900 partner. Tre giorni dedicati all’innovazione, al networking, allo scambio di idee e best practice, organizzati dalla realtà statunitense che offre soluzioni software basate su Cloud per la gestione finanziaria, delle risorse umane e la pianificazione aziendale.
«Evoluzione, trasformazione e cambiamento sono tre costanti che “accadono” ogni giorno e, sebbene in modi diversi, coinvolgono ogni funzione aziendale. È necessario “spingere” le organizzazioni a innovare, accompagnandole nel seguire percorsi di change – ha affermato Carl Eschenbach, CEO di Workday, aprendo il keynote di benvenuto -. E in questo scenario il capitale umano assume un ruolo strategico, perché le persone sono gli agenti che hanno il potere di guidare il cambiamento. Ogni azienda, in ogni settore, in ogni parte del mondo, è reimmaginata nell’era dell’AI, una tecnologia che potrebbe rappresentare la più grande opportunità degli ultimi anni».
Workday Rising EMEA 2024: quello verso l’AI è un percorso a tappe, da seguire insieme alle persone
Citando alcuni dati, Eschenbach ha spiegato che l’AI Generativa, in particolare, potrebbe contribuire ad aumentare PIL globale fino a 20 trilioni di dollari entro il 2030 e produrre un risparmio pari a circa 300 miliardi di ore lavorative all’anno (fonte: Oliver Wyman). «Anche qualora queste previsioni fossero solo parzialmente corrette, l’impatto sulle aziende, sulla società e sulla produttività umana sarebbe comunque rilevante».
Il CEO ha, infatti, ribadito che la vera sfida è comprendere cosa rende l’Artificial Intelligence diversa rispetto alle innovazioni tecnologiche precedenti e trovare il modo di sfruttare al meglio questa tecnologia. «Nonostante gli ingenti investimenti già effettuati nell’AI, molto del suo valore potenziale deve ancora essere concretizzato. E la risposta risiede proprio nel concetto di cambiamento, che porta con sé un processo di evoluzione che richiede tempo, ben diverso dall’illusione di rivoluzione immediata che tutti si aspettano». Ed è qui che entra in gioco la mission di Workday, il cui percorso a tappe AI-oriented è iniziato ormai 10 anni fa. «Attualmente, la nostra piattaforma offre oltre 65 funzionalità e prevediamo di rilasciarne altre 80 durante il corso del 2025 senza, però, perdere il focus sul “trust”, ovvero sulla fiducia, tanto dei nostri clienti, quanto dei dipendenti che la utilizzano».
La visione di Workday è chiara: «Vogliamo un futuro in cui possiamo elevare gli esseri umani e potenziare il lavoro. Un futuro che va oltre la semplice interazione tra persone e tecnologia. La tecnologia ha già potenziato il nostro lavoro e guidato cambiamenti significativi nei modelli di business e nella produttività, ma dobbiamo evolvere ulteriormente. Dobbiamo passare da un mondo in cui gli esseri umani lavorano con la tecnologia a uno in cui la tecnologia lavora per e con le persone», ha chiarito Eschenbach.
Illuminate, si presenta così la nuova generazione di Workday AI
La stessa logica si trova alla base della tecnologia Workday, proprio come Illuminate, la nuova generazione di Workday AI, presentata lo scorso settembre. Alimentata dagli oltre 800 miliardi di transazioni aziendali elaborate ogni anno dalla piattaforma Workday, la nuova soluzione promette di accelerare le attività manuali, assistere ogni dipendente nel suo lavoro quotidiano e trasformare interamente i processi aziendali. I dati, però, da soli non bastano. Oltre ai record, infatti, Illuminate è in grado di comprendere e analizzare il contesto, ovvero il “perché” e il “come”, dietro ogni processo HR e finanziario.
Accelerare, assistere, trasformare, con il supporto degli AI Agent
Illuminate funziona su tutta la piattaforma Workday, fornendo informazioni dettagliate per supportare un processo decisionale preciso e azioni semplificate. In particolare, la tecnologia in questione punta a:
- Accelerare le attività quotidiane con l’IA Generativa;
- Fornire assistenza in tempo reale lungo l’intero workflow;
- Trasformare i processi aziendali con il supporto dell’Intelligenza Artificiale.
In questo contesto, gli agenti AI basati su Workday Illuminate – tra cui Recruiter, Expenses, Succession e Workday Optimize – rappresentano la fase successiva dell’Intelligenza Artificiale aziendale, anticipando e semplificando i flussi di lavoro per aumentare la produttività e consentire agli utenti di svolgere un lavoro più strategico e significativo.
Due esempi concreti di AI Agents all’opera
Come ha spiegato il Chief Product Officer, David Somers, Workday si presenta come una piattaforma all’avanguardia, concepita per supportare le aziende nella gestione di due degli aspetti più complessi e delicati del business: le risorse umane e quelle finanziarie.
«La nostra missione è essere al fianco delle aziende, guidandole attraverso i cambiamenti e le sfide del futuro del lavoro. Un tema fondamentale di questa transizione è l’Intelligenza Artificiale, che sta trasformando profondamente il modo in cui lavoriamo e operiamo all’interno delle organizzazioni. Workday si propone come un partner affidabile per i nostri clienti, offrendo loro il supporto necessario per comprendere e incorporare l’IA in maniera tale da massimizzare i benefici, mantenendo al contempo al centro i valori e l’integrità aziendale. Siamo qui per aiutare le organizzazioni a navigare in questo panorama in evoluzione, assicurandoci che i loro dipendenti e le strutture aziendali siano pronti per il futuro».
Workday Rising EMEA 2024, verso un’innovazione “estesa”
Il Workday Rising EMEA 2024 è stato un’occasione per approfondire come, tramite la soluzione Workday Extend, clienti e partner siano in grado di creare i propri casi d’uso e applicazioni personalizzate e su misura, andando oltre le funzionalità core di Workday.
Somers ha infatti aggiunto che: «Il nostro investimento in innovazione, un’innovazione che chiamiamo x3, ci permette di sviluppare applicazioni chiave e funzionalità che lavorano in modo sinergico, mettendo a fattor comune dati HR e finance e integrandoli nei processi di business, così da rispondere alla necessità dei nostri clienti». Un esempio è Workday Projects, che fa parte di un sistema unico e integrato con altre applicazioni Workday, inclusi Workday Financial Management, Workday Human Capital Management (HCM), Workday Services CPQ (configurazione, prezzo, preventivo), Workday Expenses e Workday Time Tracking.
«È la logica che segue la creazione di ogni nostro prodotto – ha continuato il CPO -. I valori chiave che guidano Workday nella creazione di soluzioni per i suoi clienti sono centrati sul fornire un reale ritorno al cliente. La nostra priorità è assicurarci che apporti benefici concreti e tangibili all’organizzazione attraverso quelli che definiamo “outcome iconici“. Se non riusciamo a stabilire un collegamento diretto tra lo sviluppo di un prodotto o una soluzione e il ritorno sull’investimento per il cliente, preferiamo non procedere con lo sviluppo».
Sullo stesso argomento è intervenuto il Chief Technology Officer Continental Europe & DACH (Germania, Austria e Svizzera) di Workday, Jens Lohmar – , che ha chiarito l’approccio dell’azienda nello sviluppare soluzioni di Intelligenza Artificiale. «Anziché spingersi nella creazione continua di nuovi modelli di IA, Workday perfeziona quelli esistenti per adattarli ai dati e alle esigenze specifiche dei clienti, che sono gli utilizzatori finali. Questo processo include la creazione di “adattatori di modello” personalizzati, che permettono di rispondere alle necessità specifiche di ogni organizzazione, mantenendo al contempo la privacy e l’isolamento dei dati tra gli utenti».
Un focus sul mercato italiano: le priorità per i prossimi anni
«Anche in Italia stiamo osservando una tendenza significativa che rappresenta un’opportunità per Workday. Le persone stanno diventando sempre più centrali per qualsiasi organizzazione. Se dieci anni fa l’attenzione era focalizzata principalmente sulla crescita del business e sulla redditività, oggi anche i CEO riconoscono che il capitale umano è al centro del business e se ne prendono cura – ha evidenziato Fabrizio Rotondi, Country Manager per l’Italia di Workday -. Abbiamo notato questo cambiamento e, come organizzazione, la nostra visione è quella di mettere le persone al centro, permettendo loro di esprimere al massimo il proprio potenziale in un contesto di grande evoluzione del mondo del lavoro. Basti pensare a fenomeni come la Great Resignation o il Great Regreat, il Talent Shortage. La sfida diventa, allora, come offrire opportunità di crescita a chi decide di rimanere in azienda e i nostri prodotti rispondono a questa necessità, migliorando la produttività individuale e mettendo le persone nelle condizioni di trarre benefici concreti dalla tecnologia».