Un luogo fisico dove toccare con mano l’innovazione, sperimentare, fare sistema, contaminare e diffondere conoscenza. È il nuovo Accenture Customer Innovation Network (ACIN) inaugurato a Milano in piazza Gae Aulenti, il simbolo del progresso di questi ultimi anni della città. Il focus è sui settori distintivi del Made in Italy: il Fashion, cioè la moda di alta gamma, il Retail e i Consumer Goods, che significa soprattutto cibo. In tutto 1200 metri quadri suddivisi in 20 ambienti dedicati a clienti, startup e vendor, dove lavora a rotazione un team internazionale di 50 persone di varie nazionalità ed età media 25 anni, equamente divisi fra ragazzi e ragazze.
Presente all’inaugurazione accanto all’AD italiano Fabio Benasso anche il sindaco Beppe Sala, che ha ringraziato per la fiducia risposta in Milano da Accenture, multinazionale da 400mila dipendenti nel mondo (20mila solo in Italia) che ha scelto il capoluogo lombardo per un hub che è europeo, nodo di una rete che a livello globale comprende altri tre centri con la stessa missione, a Chicago, Singapore e Bangalore. ACIN prende il posto del centro di innovazione che Accenture Italia aveva allestito ad Assago da qualche anno.
Obiettivo: favorire una digital transformation sostenibile con continuità
«Si tratta di un investimento importante che valorizza i temi per cui l’Italia è conosciuta nel mondo, in particolare la moda e il cibo, e si propone di aiutare tutto l’ecosistema, incluse le università e i partner tecnologici, a capire i cambiamenti in atto, con il punto di vista del consumatore, ovvero la sua relazione con le aziende e l’impatto sulla filiera», ha spiegato Angelo D’Imporzano, Senior Managing Director di Accenture, Responsabile Consumer Goods & Retail per Europa e America Latina. Il centro ha anche l’importante ruolo di trasferire conoscenza da un angolo all’altro del globo: «Mettiamo in relazione le esperienze dei clienti europei con quello che succede in Usa e Asia – ha precisato il manager. I nostri clienti sono per la maggior parte marchi globali che hanno esigenza di sincronizzare l’innovazione a livello mondiale e avere continuità nel tempo, per creare valore sostenibile e scalabile. Lavoriamo su concept che possono diventare concreti in pochi mesi, non anni».
Gli spazi: cucina, boutique, supermercato
In pratica, nel centro vengono simulati ambienti reali in spazi modulari e riconvertibili. Attualmente è possibile visitare la casa connessa, con il forno, il frigo e lo specchio che interagiscono e comunicano con gli utenti; il supermercato tecnologico (evoluzione di quello sviluppato con Coop per Expo, che oggi è operativo a Milano) che, riconosce il cliente, dialoga con chatbox e segnala quando lo scaffale è vuoto, e la boutique che offre a ciascun cliente un’esperienza personalizzata, con pagamento contactless e gestione digitale del guardaroba. Da sottolineare che tutte le applicazioni presenti sono in cloud e che si sta già sperimentando la Blockchain per i pagamenti interni, per maturare competenza sulla nuova tecnologia.
Il centro è anche un acceleratore di cultura: si organizzano numerosi incontri e conferenze, tutte trasmesse in streaming.