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Carenza autisti, così l’Intelligenza Artificiale assicura la continuità della Supply Chain



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La domanda supera la disponibilità di forza lavoro e il tasso di pensionamenti quello delle nuove assunzioni. Soluzioni basate su AI, come la digitalizzazione dei processi di carico e scarico, i sistemi di Time Slot Management, l’analisi predittiva e la visibilità in tempo reale migliorano l’efficienza operativa e ottimizzano la gestione delle risorse

Pubblicato il 26 nov 2024



Carenza autisti

Le sfide nel settore del trasporto su strada sono state accentuate da una combinazione di volatilità della domanda, eventi macroeconomici e crescenti aspettative dei clienti. In particolare, la carenza di autisti nel settore del trasporto merci su strada continua a rappresentare una sfida complessa per l’intera Supply Chain, con ripercussioni che si estendono ben oltre il settore logistico.

Le cause che alimentano il problema della carenza autisti

Definito Great Retirement, si tratta di un fenomeno che senza dubbio si è accentuato durante la pandemia e che oggi, in particolare, sta mettendo a dura prova la capacità delle aziende di gestire efficacemente le proprie operazioni logistiche.
Secondo l’International Road Transport Union (IRU), nel 2021 si è registrata una carenza di oltre 400mila autisti e quest’anno il 30% degli autotrasportatori a livello globale prevede di andare in pensione entro il 2026. In pratica, in Italia, per ogni 5 autisti che abbandonano la professione, solo uno nuovo entra nel settore, creando uno squilibrio preoccupante in un momento in cui la richiesta di trasporto merci su strada è invece in costante aumento.

È chiaro, quindi, che, oltre a una domanda che supera di gran lunga la disponibilità effettiva di forza lavoro, una delle principali cause che contribuisce ad alimentare il fenomeno riguarda il cambio generazionale che si fa sempre più rigido. Basta pensare che i giovani entrano nel settore a un tasso da quattro a sette volte inferiore rispetto ai pensionamenti, portando l’età media degli autisti europei a superare i 50 anni.

Fonte: International Road Transport Union (IRU)

Nonostante gli stipendi siano fino a cinque volte superiori ai salari minimi medi, il rapporto delinea dati allarmanti sulle difficoltà di accesso alla professione di autotrasportatore, in particolar modo per i giovani.

Un’analisi più dettagliata, pubblicata dall’Ufficio Studi CGIA nell’agosto 2024, rivela un quadro complesso: mentre i giovani under 25 e gli over 60 tendono a rimanere nella professione, la fascia di età compresa tra i 30 e i 59 anni mostra una maggiore propensione ad abbandonare il settore.

Non è un caso che il Ministero dei Trasporti abbia stanziato anche per l’anno 2024 dei contributi in voucher, pari a 4,9 milioni di euro, per per favorire i giovani nelle spese per ottenere la patente e cercare, in questo modo, di arginare il fenomeno della carenza di autisti.

Sviluppare nuovi approcci intelligenti per sopperire la carenza di personale

Ma ecco che, di fronte a una situazione simile, le tradizionali strategie di reclutamento si rivelano poco efficaci, o comunque non sono sufficienti; al contrario diventa essenziale sviluppare approcci innovativi che facciano leva sul digitale. L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale con le competenze umane si sta rivelando una soluzione promettente, come evidenziato dal Pulse Report 2024 di Transporeon.

Come l’AI può contribuire ad affrontare la carenza di autisti

  • Ottimizzazione delle rotte di consegna: L’intelligenza artificiale utilizza algoritmi sofisticati per analizzare un ampio spettro di dati, inclusi traffico, condizioni meteorologiche e restrizioni stradali, al fine di pianificare percorsi di consegna ottimali, riducendo i tempi di viaggio e il consumo di carburante e, in generale, portando a una maggiore efficienza operativa e a costi ridotti. Inoltre, l’ottimizzazione delle rotte contribuisce a migliorare la puntualità nelle consegne, con ricadute positive sulle aspettative dei clienti.
  • Pianificazione a lungo termine: Grazie al monitoraggio intelligente dei veicoli e delle consegne, è possibile minimizzare i chilometri percorsi ” a vuoto”, ottimizzando così l’uso della forza lavoro attuale (e cercando quindi di arginare la difficoltà nel reperire nuove leve). Inoltre, l’analisi dei dati storici tramite Machine Learning permette di identificare trend utili per prevedere con precisione l’ETA (Estimated Time of Arrival) e ottimizzare la gestione dei carichi.
  • Guida autonoma: L’integrazione di tecnologie di guida autonoma nei veicoli commerciali rappresenta un’altra soluzione innovativa per affrontare la carenza di autisti. Questi automezzi sono in grado di gestire autonomamente le operazioni di guida su autostrade o tratti predeterminati e, aspetto non poco rilevante, possono operare 24/7, riducendo i tempi di inattività e aumentando la produttività.
  • Digitalizzazione dei processi logistici: L’adozione di sistemi automatizzati per l’accesso ai piazzali, come la lettura delle targhe o il check-in online, semplifica le operazioni di carico e scarico. Si tratta di altre soluzioni che diminuiscono i tempi di attesa e migliorano l’efficienza operativa, consentendo agli autisti di gestire più consegne in meno tempo.
  • Previsioni accurate dell’ETA: Come accennato, l’AI sfrutta gli orari di arrivo stimati reali e una serie di dati connessi per organizzare in modo efficiente il flusso di mezzi in arrivo e in partenza dai piazzali.

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