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Nestlé, la strategia di sostenibilità ambientale parte dalla real-time visibility dell’intera Supply Chain



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Il gruppo ha adottato Transporeon Visibility Hub, soluzione che offre visibilità in tempo reale e informazioni predittive sull’ETA, migliorando il tracciamento dei mezzi di trasporto. Il risultato? Risparmi di tempo e risorse e una gestione più efficace delle interruzioni impreviste

Pubblicato il 10 ott 2024

Sofia Ferrante

Giornalista, Digital360



Nestlé
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Con il motto “Good food, Good life“, dal 1866 Nestlé, il gruppo a cui fanno capo marchi come Sanpellegrino, Purina, Nespresso, Nestlé e CPW, si impegna a migliorare la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Qualità, efficienza e standard elevati sono le stesse logiche che guidano la multinazionare verso l’obiettivo di ottimizzare e modernizzare le sue operazioni interne, per mantenere alti livelli di sostenibilità.

Storicamente, le operazioni di trasporto e la gestione dei vettori di Nestlé erano decentralizzate, con vari Paesi e unità aziendali responsabili delle gare d’appalto, dei contratti e delle operation di routine. Una struttura complessa che ha messo la multinazionale svizzera – che oggi è presente in 188 paesi con più di 2.000 marche tra globali e locali – nella condizione di superare diverse sfide, dovute in gran parte alla mancanza di una visibilità in tempo reale su processi e flussi di lavoro.

Nestlé ha, così, intrapreso un percorso mirato a efficientare l’intera gestione della Supply Chain, rendendo la real-time visibility una prerogativa fondamentale per ottenere miglioramenti significativi, come la riduzione dei costi, la diminuzione delle emissioni di CO2, il miglioramento dei livelli di servizio e l’ottimizzazione delle operazioni interne.

«Abbiamo una vasta rete logistica da servire, con fabbriche, centri di distribuzione e clienti in tutto il mondo. È una rete piuttosto complicata che è cresciuta in modo organico nel corso degli anni», ha raccontato Andrew Davenport, Head of Transportation Zone Europe del brand, durante il Transporeon Summit 2024, che si è tenuto lo scorso settembre a Vienna. «È la tecnologia la vera chiave che porta valore. Volevamo migliorare il servizio che forniamo ai nostri clienti, interni ed esterni, e un grande beneficio deriva dall’integrazione della visibilità in tempo reale».

Come Nestlé ha ottenuto la visibilità in tempo reale sui processi di filiera

Scegliendo di affidarsi a Transporeon in veste di partner tecnologico, il primo tassello della strategia è stato implementare il Transporeon Visibility Hub, una soluzione Cloud pronta all’uso che ha permesso a Nestlé di ottenere rapidamente visibilità in tempo reale ricavando, ad esempio, informazioni predittive sull’ETA (Estimated Time of Arrival) e il tracciamento sempre aggiornato dei mezzi di trasporto. Informazioni, queste ultime, che hanno permesso all’azienda di poter prendere decisioni informate basate su dati concreti e ottenere una panoramica olistica, sempre aggiornata, di tutta l’attività di trasporto in Europa.

La visibilità in tempo reale non si limita a contribuire a ottimizzare i processi e le operazioni standard, ma offre alla catena di fornitura le informazioni necessarie per reagire in modo flessibile e informato a qualsiasi situazione: attraverso una dashboard intelligente è possibile intercettare tempestivamente e intervenire su eventuali casistiche o interruzioni che richiedono attenzione immediata. In generale, report e analisi forniscono preziosi insight su vari aspetti, come la qualità del servizio, le prestazioni dei vettori e le emissioni di CO2.

«Oggi, circa il 50% delle nostre attività di trasporto è gestito con una visibilità in tempo reale – ha aggiunto Davenport -. Non abbiamo ancora raggiunto la massa critica necessaria per sbloccare completamente il valore end-to-end e l’efficienza della catena logistica, che porterà valore anche ai nostri partner di trasporto, consentendo una gestione più rapida e sincronizzata delle attività logistiche. Ma siamo sulla buona strada».

I vantaggi di una corretta pianificazione

Come ha spiegato Sergiy Yablonskiy, Head of Transportation Hub di Nestlé, «la mancata real-time visibility rallenta i processi, a detrimneto dell’intera logistica. Ad, esempio, non riuscire a prevedere quando arriverà con esattezza un camion crea confusione al sistema di prenotazione dei magazzini, bloccando spazio prezioso e causando sprechi di risorse, che potrebbero essere evitati con i giusti strumenti di pianificazione e monitoraggio».

Il Transporeon Visibility Hub si è rivelata una soluzione efficace per Nestlé, che è riuscita a minimizzare l’impatto dell’incertezza e reagire rapidamente a condizioni di volatilità e imprevedibilità, come quelle vissute durante la pandemia di COVID-19. Questo strumento ha fornito, infatti, all’azienda la base necessaria per migliorare le decisioni operative e raggiungere obiettivi strategici a lungo termine. Il brand ha potuto, in primis, costatare un miglioramento dei livelli di servizio e della soddisfazione dei clienti.

La visibilità in tempo reale ha permesso inoltre di ridurre le risorse operative manuali necessarie per gestire i trasporti, rendendo le operazioni più efficienti. Anche la stabilità della catena di fornitura ne ha beneficiato, permettendo a Nestlé di reagire in modo più agile e resiliente durante i periodi di interruzione. Infine, l’efficienza della catena di fornitura è migliorata anche sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale, grazie alla maggiore visibilità e alla capacità di ottimizzare le operazioni di trasporto.

Il ruolo della logistica per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità

E in merito alla sostenibilità si è espresso Fabio Ciani, EMENA (Europe, Middle East, and North Africa) Transportation Procurement Sustainability Lead di Nestlé, che ha spiegato: «Noi, come una delle più grandi aziende alimentari al mondo, sentiamo chiaramente la responsabilità dell’impatto che le nostre operazioni possono avere sul cambiamento climatico e sul pianeta. Questo è il motivo per cui ci siamo posti obiettivi chiari: dimezzare le nostre emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050, in parallelo con la crescita del nostro business. La logistica non è l’attività che produce la maggior impronta carbonica della nostra realtà, in quanto impatta per circa il 10% del totale, ma agire su questo fronte è una priorità».

La strategia definita dal gruppo per raggiungere gli obiettivi di riduzione della carbon footprint delle attività di logistica e trasporti si fonda su tre pilastri: efficienza, riduzione delle emissioni e conversione parziale verso modalità di trasporto più sostenibili. «Vogliamo ridurre al minimo i chilometri percorsi e utilizzare modalità di trasporto più green, come la rotaia. Recentemente abbiamo aumentato del 50% il volume dei trasporti ferroviari. Tuttavia, la maggior parte dei volumi rimarrà su strada, quindi stiamo anche investendo in soluzioni di trasporto a basse emissioni, come i camion elettrici e a biocarburanti».

Ciani ha anche spiegato che Nestlé ha introdotto uno dei primi camion elettrici in Germania già due anni fa e oggi ne conta più di 30.

«Siamo anche molto attivi sui biocarburanti e sull’HVO (olio vegetale idrogenato – ndr), e siamo sostenitori del GNL (gas naturale liquefatto – ndr), poiché riteniamo che sia l’unica soluzione che può portare a emissioni negative di carbonio. Questa è la nostra strategia, ma una buona strategia deve basarsi sui dati. Abbiamo iniziato con un approccio molto basilare, utilizzando i dati attivi. Di solito, erano presi in considerazione la quantità di CO2 emessa e il numero di chilometri percorsi dai camion stimato».
Il passo successivo è stato un modello di simulazione, in cui Neslté non fa più esclusivamente affidamento ai dati generali, ma riproduce le emissioni dei mezzi e la quantità di carburante o energia necessaria per operare.

«Oggi consideriamo molti più parametri, come la topografia e il tipo di carburante. Bisogna tenere presente, in ogni caso, che nessuna situazione è uguale all’altra e ogni caso è diverso. È per questo che, per dominare il mercato nei prossimi 10 anni, non prevediamo una soluzione unica, ma dobbiamo combinare diverse strategie e soprattutto prepararci adeguatamente», ha concluso Ciani.

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