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Adozione dell’AI Generativa in azienda: le opportunità per il Marketing nel 2024



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Non più una tecnologia futuristica, ma uno strumento chiave per aumentare produttività, innovazione e competitività. Supporta team, Brand Manager e agenzie nell’assicurare l’aderenza alle linee guida del marchio e alle creatività, automatizzando e semplificando i controlli sull’uso del logo, del tone of voice e delle immagini

Pubblicato il 1 ott 2024

Andrea Trentin

Chief Marketing Officer, Uallaby



Adozione AI Generativa

Nel 2024, la Generative AI ha smesso di essere una semplice promessa per diventare una realtà tanto tangibile e concreta, quanto strategica per le organizzazioni di tutto il mondo.
Se nel 2023 il dibattito sulla sua utilità dominava le agende dei consigli d’amministrazione, quest’anno si è assistito a un’accelerazione della sua implementazione su vasta scala. Non si tratta più di una tecnologia futuristica, ma di uno strumento chiave per aumentare produttività, innovazione e competitività con uno sviluppo rapido e costante, che in parte già oggi ha cambiato il modo di lavorare di alcuni professionisti e funzioni aziendali.

Un’innovazione che ha generato e genera un dibattito profondo su rischi e opportunità, che vede affiancarsi ai detrattori – per le più differenti ragioni – numerosissimi esperti che prospettano un impatto molto positivo, tra l’altro, anche sulla produttività dei lavoratori. Un dibattito spaccato in due, ma che mette d’accordo tutti sull’importanza di usarla per conoscerla e governarla.

Adozione Generative AI: un’accelerazione rapida e inevitabile

Le aziende di tutto il mondo hanno cambiato radicalmente la propria percezione. Un cambiamento in atto fotografato dalla Generative AI Executive Survey condotta da Capgemini Research Institute che evidenzia come già nel 2023, a livello mondiale, ben il 96% dei CDA abbia discusso di Generative AI, con il 60% delle realtà coinvolte che dichiarava di essere forte sostenitrice e il restante 40% che mantenevano un approccio di “attesa e osservazione”.

A pochi mesi di distanza, già il 24% delle organizzazioni è impegnato a integrare la Generative AI nei propri processi e funzioni rispetto a un “solo” 6% dell’anno precedente. Non solo: l’80% delle organizzazioni ha dichiarato di aver incrementato gli investimenti in questa tecnologia e nessuna azienda (il restante 20%) ha ridotto il budget rispetto al 2023.

La transizione dalla teoria alla pratica è avvenuta in modo rapido e senza precedenti e quelle imprese che fino a poco tempo prima si dichiaravano attendiste ora stanno recuperando terreno.

Benefici tangibili e in rapida espansione

Le organizzazioni che hanno già intrapreso il percorso per l’utilizzo della Generative AI stanno registrando i primi effetti positivi. Sempre secondo il Capgemini Research Institute, che ha coinvolto 1.100 capi d’azienda (di livello direttivo e superiore) in 14 differenti Paesi, il 25% degli intervistati ha già evidenziato un incremento della produttività nell’ultimo anno.

Anche la fiducia in questa tecnologia ancora, come dicevamo, dibattuta è cresciuta rapidamente. Se nel 2023, solo il 39% delle aziende riteneva che la Generative AI potesse contribuire a ottimizzare la propria strategia aziendale, oggi ne è convinto il 54% del campione e il 40% prevede che la GenAI le porterà a modificare in modo sostanziale il proprio modello di business. Dato particolarmente significativo, soprattutto se confrontato con il 22% dello scorso anno.

Il Marketing terreno fertile per l’AI

L’utilizzo dell’AI è, quindi, destinato a diventare pervasivo tanto nella vita privata di tutti noi (IDC stima che entro il 2027 1 miliardo di utenti avrà dispositivi Al), quanto in quella aziendale e professionale.

Una delle funzioni che sta maggiormente sfruttando le potenzialità e traendo benefici dalla Generative AI è quella del Marketing. Ancora, secondo la Generative AI Executive Survey, nel 2023 solo il 2% delle realtà intervistate la utilizzava contro il 19% del 2024. Un risultato quasi decuplicato in soli 12 mesi.

La crescita esponenziale è sostanzialmente legata alla già ampia gamma di funzionalità rivolte a questo settore, soprattutto in termini di automazione e ottimizzazione dei processi chiave.

Oggi, ad esempio, con la GenAI è possibile generare un sistema di risposta capace di automatizzare le interazioni con i consumatori, dimezzando di fatto il tempo di gestione delle risposte. Un nuovo processo in cui tutti ne escono vincitori: i professionisti, che si vedono restituire ore di lavoro da investire in task più complessi e maggiormente strategici, e i consumatori, che ricevono risposte più veloci alle proprie richieste pur senza rinunciare alla qualità del contenuto. Cresce, dunque, il loro grado di soddisfazione.

Un altro aspetto molto importante, e decisamente time consuming, in cui la Generative AI porta valore è quello legato alla gestione e, quindi, al rispetto delle linee guida dei brand.

I team Marketing hanno a disposizione tool automatizzati in grado di controllare e verificare che gli asset creativi siano conformi (compliant) alle direttive, così da accelerare i tempi di approvazione e, anche in questo caso, permettere alle risorse di focalizzarsi su altri task e fare time saving.

Immaginiamo che l’azienda debba lanciare una nuova collezione di prodotti. Il team creativo sviluppa decine di visual, video e post per i Social Media. Tradizionalmente, ogni asset viene verificato manualmente per garantire che rispetti le linee guida del brand, il che implica un lungo processo di revisione che può coinvolgere più reparti, rallentando il time-to-market.

Oggi i creativi, attraverso queste nuove piattaforme, possono effettuare la verifica dei materiali – come il rispetto del logo, la corretta palette colori, la coerenza del tone of voice, e l’aderenza ai messaggi approvati dal brand – praticamente in tempo reale.

In questo settore, l’AI non solo migliora la velocità del processo, ma aumenta anche la precisione, riducendo il rischio di errori e incongruenze con l’identità visiva del marchio. Questo si traduce per l’azienda nella possibilità di lanciare campagne pubblicitarie più velocemente, mantenendo alta la qualità dei contenuti e garantendo la coerenza del brand su scala globale.

L’AI Generativa è in grado di supportare i team Marketing e creativi anche nella fase di brainstorming, attraverso la generazione di idee creative, copy, planning perfettamente centrati rispetto al brief assegnato offrendo un punto di partenza su cui iniziare a fare considerazioni più puntuali. È anche in grado di creare dei Marketing plan efficaci tenendo in considerazione tutte le variabili date in input.

Analizzando i dati relativi alla crescita dell’adozione da parte delle organizzazioni di tool/piattaforme a supporto di attività specifiche di Marketing, si evince chiaramente come nel 2024 (vs 2023) sia sensibilmente accresciuta la volontà delle aziende di far sviluppare Pilot/PoC su queste attività, e come sia decuplicata l’adozione di questi sistemi all’interno delle organizzazioni.

Possiamo, quindi, affermare che le grandi organizzazioni convengono ampiamente che la Generative AI è più di una semplice moda passeggera, ma che è una pietra miliare cruciale nell’evoluzione aziendale nonché un driver chiave per la crescita dei ricavi.

È naturale pensare che uno sviluppo interno della tecnologia e una conseguente adozione self-service da parte dei professionisti sia decisamente complesso per le organizzazioni. Per avanzare nei loro sforzi di GenAI, è dunque possibile trarre grande beneficio nell’adottare e integrare piattaforme dedicate esterne, per gestire casi d’uso specifici che necessitano di automatizzazione di processi a supporto delle persone e permettano, di conseguenza, un aumento della produttività e una diminuzione dei costi.

Queste piattaforme, che nascono proprio per semplificare la relazione tra le aziende e il nuovo mondo dell’AI, possono amplificare benefici e opportunità e facilitare l’efficace implementazione e gestione di casi d’uso.

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