digitalizzazione del non profit

Telethon, un’unica dashboard per controllare tutta la cybersecurity

Per la Fondazione la continuità e sicurezza delle attività di ricerca sulle malattie genetiche rare sono elementi critici, e una violazione potrebbe danneggiare la reputazione e quindi la capacità di fund raising. Per questo ha adottato una serie di appliance basate su tecnologia Check Point che facilitano la gestione a un team IT privo di specialisti di sicurezza

Pubblicato il 22 Mar 2017

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Anche per un’organizzazione non profit la cybersecurity può essere estremamente importante. Soprattutto se la sua attività principale è quella di raccogliere fondi, caso in cui la reputazione e la riservatezza sono caratteristiche decisive.

Per esempio Telethon, la nota fondazione che finanzia e promuove la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare, ha una struttura di meno di 150 dipendenti, in cui l’IT è curata da un team ristretto nel quale tutti hanno competenze trasversali e nessuno si occupa di sicurezza in modo specifico. Ma la sicurezza ricopre comunque un ruolo centrale, sia per la quantità sia per la qualità e la sensibilità dei dati trattati dall’organizzazione e dai propri istituti. Data l’importanza delle ricerche condotte, la continuità e la sicurezza delle operazioni rappresentano un elemento critico. Inoltre, vista la forte reputazione di eccellenza che Telethon gode in Italia, qualsiasi violazione di sicurezza potrebbe comprometterla e avere ripercussioni significative sulle future campagne di fund raising destinate a finanziare la ricerca.

Per mettere adeguatamente in sicurezza la propria rete e difendersi dalle minacce moderne più sofisticate, spiega un comunicato, Telethon ha istituito un bando di gara e selezionato le soluzioni di Check Point. Attraverso Grafidata, partner Check Point dell’area romana, sono state implementate una serie di virtual appliance che offrono la possibilità di legarsi a una soluzione software indipendente dall’hardware – al fine di poter scalare l’infrastruttura e quindi rendere più potenti e migliori le performance.

L’iniziale infrastruttura selezionata da Telethon comprendeva i Software Blade Firewall, IPS, URL Filtering e VPN. Col tempo, sono stati aggiunti i Software Blade Application Control, Anti-Bot e Antivirus.

Un vantaggio riscontrato da Telethon è la possibilità di sfruttare appieno le potenzialità della virtualizzazione, realizzando un ambiente facilmente aggiornabile e ad alta affidabilità, senza interruzioni in caso di implementazione di nuovi servizi o upgrade dell’hardware, nuove policy, nuovi controlli. Il modulo firewall è scalabile, e può essere adattato di volta in volta a macchine più performanti.

Un altro beneficio è la possibilità di tenere sotto controllo, tramite un’unica dashboard, tutte le soluzioni che permettono la gestione dei device personali, senza aumentare la complessità di gestione. Per questo nel comunicato Telethon si dichiara interessata a valutare altre soluzioni di Check Point quali Mobile Threat Prevention ed Endpoint Security, al fine di avere un’unica interfaccia per la gestione di un’infrastruttura eterogenea.

«Quando, al mattino, accediamo alla dashboard di Check Point, vediamo che durante la notte ha analizzato migliaia di file e non abbiamo più dipendenti che non possono lavorare a causa di problemi legati alla sicurezza. Tutto questo non richiede molto tempo o intervento del personale IT, il che ci lascia liberi di occuparci di altro», dichiara nel comunicato Marco Montesanto, responsabile sistemi informativi della Fondazione Telethon.

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