INTERVISTA

Jody Brugola: «L’innovazione? Inventiva e conservazione della conoscenza»



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L’azienda lombarda, da tre generazioni a guida famigliare, vende con successo in tutto il mondo viti per il settore automotive e componentistica speciale con requisiti elevatissimi. «Bisogna essere capaci di mantenere competenze che si stanno perdendo in maniera molto preoccupante: non le rimpiazzeremo con l’AI»

Pubblicato il 9 mag 2024

Manuela Gianni

Direttrice, Digital4Executive



Brugola

Tutti associamo il nome Brugola OEB alle viti a esagono incassato, ma pochi sanno che si tratta di un’eccellenza italiana che produce viti e componenti di fissaggio per il mondo automotive, una multinazionale da 190 milioni di euro di fatturato, in crescita, che produce una gamma di 800 prodotti venduti alle più note case automobilistiche e ai loro fornitori, soprattutto viti utilizzate nei motori endotermici, elettrici e ibridi. Sono viti che hanno requisiti stringenti perché subiscono sollecitazioni pesanti e vengono prodotte mettendo in pratica il concetto di Difetto Zero, a garanzia della massima qualità. Per avere un’idea della loro diffusione, circa 1 auto su 4 in tutto il mondo ha al suo interno viti Brugola OEB.

Da tre generazioni Brugola OEB è un’azienda a conduzione famigliare. Alla guida del gruppo c’è oggi Jody Brugola, Presidente e nipote del fondatore Egidio, da cui ha ereditato l’amore per la produzione di qualità e un modo di fare impresa attento al benessere delle persone che ci lavorano. Di recente l’azienda ha finalizzato un’operazione strategica di riacquisto delle quote di minoranza che ha riportato il 100% della proprietà del gruppo nelle mani della famiglia. La sede è a Lissone, dove sono presenti 5 sedi produttive e un polo logistico. Nel 2015 è stato aperto uno stabilimento in Michigan, negli USA.

Who's Who

Jody Brugola

Presidente di Brugola OEB

Jody Brugola

«Negli ultimi 5 anni – racconta Jody Brugola – abbiamo avviato la produzione di componentistica speciale di fissaggio di altissima qualità, dal contenuto tecnologico estremamente sofisticato, di nicchia, più difficile da realizzare perchè comprende anche seconde lavorazioni. Mi piace innovare il prodotto e realizzare pezzi complessi perché richiama la generazione di mio nonno, che lavorava quasi in maniera artigianale. Ci sta dando molta soddisfazione. Manteniamo però i nostri punti di forza, tutto il buono del passato: produciamo i pezzi speciali, ma continuiamo la produzione di massa avviata da mio padre».

Conservare per tanti anni la leadership nelle viti per i motori significa seguire costantemente l’evoluzione del mercato automotive, che è in una fase di trasformazione ma che non sembra aver ancora trovato una direzione chiara. «Abbiamo sempre cercato di comprendere le esigenze del cliente, realizzando prodotti per i diversi modelli, elettrico, endotermico, ibrido, plug in. Siamo leader nella produzione di viti critiche per i motori endotermici, che secondo me avranno una seconda vita a breve. Ma già da diversi anni produciamo viti ed elementi di fissaggio per diverse esigenze delle piattaforme elettrico e a idrogeno, nelle quali crediamo di più: ci sono opportunità che stiamo sfruttando».

Innovazione e competenze da conservare

Come ogni azienda di produzione, per crescere e mantenere la competitività Brugola OEB porta avanti un piano di investimenti che riguarda sia le macchine di produzione che il digitale. Nel 2023, infatti, sono stati installati 11 nuovi macchinari ed è stato ampliato lo spazio produttivo, aggiungendo agli attuali siti un nuovo stabilimento di oltre 1000 mq interamente dedicato alla fase di stampaggio. «Investiamo su automazione e macchine sempre più veloci, che aumentano la produttività, consumano meno, e sono più facili da gestire da manovrare. Utilizziamo sistemi informatici per analizzare la produzione e seguiamo il modello Industria 4.0. Per i sistemi gestionali, nel 2018 abbiamo abbandonato l’AS400 e adottato SAP, uscendo dalle logiche custom, facendo un salto avanti, e ora stiamo per passare a SAP Hana».

Ma innovare non basta: secondo l’imprenditore, è la capacità umana ciò che permette di differenziarsi e raggiungere gli obiettivi di business.

«Per me la cosa più importante per essere competitivi nel nostro settore è la conservazione della conoscenza -chiosa l’imprenditore -. Le macchine aiutano gli operatori a lavorare meglio, non ci sarà nessun robot che li sostituisce. Bisogna essere capaci di mantenere competenze che si stanno perdendo in maniera molto preoccupante. Il lavoro in fabbrica non appassiona, si fa fatica a trovare persone, a insegnare il nostro lavoro ai giovani. I lavori manuali sono necessari e non li rimpiazzeremo con l’Intelligenza Artificiale. Ma non bisogna piangersi addosso: siamo un’azienda attrattiva, in crescita, e cerchiamo il personale anche nelle scuole». Quest’anno sono state assunte circa 50 persone nei differenti reparti produttivi, portando il totale a circa 500 addetti nelle varie sedi Brugola OEB in Italia.

Se da un lato si lavora sul recruiting, dall’altro c’è massimo impegno per valorizzare e trattenere le persone, con un programma di Welfare aziendale spinto. «Sono gli operai che mandano avanti l’azienda – continua l’imprenditore -. Se capitano fermi linea sono lacrime: significa una perdita di 2-300 mila euro ogni ora. Investire nei nostri dipendenti è vitale sia per il benessere individuale che per il successo complessivo della nostra azienda manifatturiera». Tra le varie iniziative che guardano al benessere dei dipendenti quest’anno è stato annunciato un premio di produzione, dedicato a 430 persone nel reparto di produzione, che prevede un bonus che può arrivare fino a 2300 euro netti, utilizzabile tramite la piattaforma di welfare aziendale.

L’impegno sulla sostenibilità in Brugola OEB

Un altro importante pilastro del piano di sviluppo è la sostenibilità. L’azienda si sta fortemente impegnando verso un futuro sempre più verde, mettendo in atto iniziative concrete per il rispetto dell’ambiente. «Chi fa azienda oggi deve rispettare il territorio e l’ambiente – dice Jody Brugola -. Abbiamo avviato una collaborazione con una società che ci aiuta a individuare le zone di risparmio energetico e tutto ciò che crea sprechi e inefficienze: abbiamo così ridotto i consumi di gas, olio, plastica, acqua e carta. Inoltre, per compensare le nostre emissioni di CO2 abbiamo investito creando sul territorio, a Muggiò e Desio, piantagioni di bambù per un totale di 10 ettari”. L’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 70% entro il 2030 e di raggiungere lo stato di carbon neutral entro il 2035.

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