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EDI, una leva competitiva da riscoprire nell’era dell’AI. L’esperienza di Sabelt



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L’azienda piemontese, storico nome dell’Automotive, ha digitalizzato le interazioni con i partner commerciali grazie all’Electronic Data Interchange, adottato con il supporto di Intesa (Gruppo Kyndryl). La soluzione amplierà in futuro benefici e funzionalità grazie alle nuove tecnologie intelligenti

Pubblicato il 16 apr 2024



EDI Sabelt, foto cintura di sicurezza
Immagine di Maderla da Shutterstock

Lo scorso anno valeva 2,06 miliardi di dollari, nel 2024 sfiora i 2,30 ma già nel 2030 sfonderà il tetto dei 4,5 miliardi di dollari: è in volo – stando alle ultime stime di Fortune Business Insights – il mercato del software per l’Electronic Data Interchange (EDI). E l’Italia non sta a guardare: secondo l’Osservatorio DigitalB2B del Politecnico di Milano, nel 2022 erano ben 23.700 le imprese italiane che utilizzano l’EDI, il 13% in più rispetto al 2021, per 135 milioni di documenti scambiati (+2%), tra ordini, conferme d’ordine, avvisi di spedizione e fatture.

Spinto dalla sempre più diffusa predilezione delle imprese per l’elaborazione interna e l’automazione dei processi, in un contesto di Digital Transformation che pone un crescente accento sulla transazione elettronica dei dati, l’EDI – il sistema che digitalizza e standardizza lo scambio di documenti del ciclo dell’ordine fra imprese – sprigiona infatti benefici inediti per il business. Dal risparmio di tempo e denaro al potenziamento dell’efficienza, dalla riduzione degli errori al perfezionamento del reporting sino al miglioramento di User Experience e compliance, i vantaggi competitivi che questa soluzione può generare (e potrà sempre più, nell’era dell’AI) sono molteplici.

EDI strategico: l’esperienza di Sabelt

Lo testimonia, ad esempio, l’esperienza di Sabelt, storica azienda piemontese del settore Automotive, leader nella produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma, di cinture di sicurezza, di abbigliamento tecnico per il Motorsport e applicazioni speciali di sistemi di ritenuta nel settore Aerospace e Aviation. Tempo fa, l’azienda ha iniziato ad avvertire l’esigenza di una soluzione EDI in outsourcing principalmente a causa dell’evoluzione del panorama digitale e delle esigenze del mercato: davanti ad alcune problematiche non più trascurabili, la necessità era quella di migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e garantire la sicurezza nelle transazioni commerciali.

Giulio Calcio Gaudino, IT Application Manager di Sabelt, fotografa per l’epoca uno scenario complesso: Le «inefficienze dovute alla gestione manuale dei documenti commerciali, che comportava tempi di elaborazione più lunghi, aumentando il rischio di errori umani e ritardi nelle transazioni» erano all’ordine del giorno, in un quadro che richiedeva comunque la piena «collaborazione con una vasta rete di partner commerciali».

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Giulio Calcio Gaudino

IT Application Manager di Sabelt

Giulio Calcio Gaudino

Era dunque essenziale l’implementazione di un sistema interoperabile che potesse integrarsi senza problemi con vari sistemi IT, garantendo al contempo la piena conformità alle normative e agli standard di sicurezza in materia di scambio di dati, come ad esempio GDPR per l’Unione Europea. Il tutto in piena armonia con il trend di crescita dell’azienda e l’aumento del volume di transazioni.

Intesa, una scelta dettata dalla reputazione

Per Sabelt la scelta di adottare una soluzione EDI in outsourcing si è quindi rivelata sostanzialmente d’obbligo, «motivata – spiega Calcio Gaudino – dalla necessità di superare tutte queste sfide e migliorare l’efficienza operativa». E così, per valutare l’efficacia della sua strategia di digitalizzazione e identificare eventuali aree di miglioramento continue, l’azienda ha messo in campo una serie di KPI specifici da monitorare: dal tempo di elaborazione dei documenti al tasso di errore, sino alla soddisfazione del cliente, in un quadro fatto di feedback interni ed esterni da raccogliere pre e post implementazione.

Restava solo da intercettare la giusta soluzione tecnologica, passaggio che ha guidato Sabelt direttamente verso Intesa: «La sua competenza nel settore EDI, la sua comprovata esperienza e il track record di successo nell’implementazione di soluzioni di scambio dati per aziende di varie dimensioni e settori hanno pesato significativamente nella decisione», spiega Calcio Gaudino, chiarendo che “la soluzione offerta è stata progettata per essere altamente scalabile e adattabile alle esigenze specifiche di Sabelt». «La capacità di espandersi e crescere insieme all’azienda – continua – è stata infatti considerata cruciale, soprattutto data la prospettiva di crescita futura». Ma a giocare un ruolo importante è stato anche «l’elevato livello di supporto e assistenza clienti offerto da Intesa, con risorse dedicate per l’implementazione, la formazione e la prospettiva di supporto continuo post-adozione».

Un’implementazione senza criticità, sostenuta dalla collaboration

L’ingresso della soluzione EDI di Intesa in Sabelt si è snodato nelle fasi di pianificazione, implementazione e test. «Nell’arco di pochi mesi – spiega Calcio Gaudino – le implementazioni iniziali sono state effettuate, si è successivamente lavorato su nuove richieste e casi fuori standard, coinvolgendo un team multidisciplinare composto da esperti IT, personale operativo e personale di Intesa».
Si è trattato di un percorso sostanzialmente privo di particolari criticità, «se non – fa notare il manager – qualche problema di interoperabilità con i sistemi esistenti e alcune difficoltà nell’adattare i processi operativi alla nuova soluzione»: scogli superati grazie all’identificazione precoce dei problemi, alla collaborazione stretta tra i team coinvolti, all’aggiornamento dei processi e dei protocolli di sicurezza e all’implementazione di soluzioni tecniche mirate in collaborazione con Intesa e con il system integrator relativo all’Erp.

I vantaggi operativi: KPI in miglioramento su tutti i fronti

L’introduzione del portale (T-link) fornito da Intesa, che consente di monitorare lo stato di tutte le connessioni in entrata e in uscita, visionare i file originali e tradotti e intercettare gli errori che si sono verificati, in un ecosistema che rende intuitivo rintracciare messaggi e analizzare quanto viaggia in EDI, si è rivelato particolarmente proficuo per Sabelt. Calcio Gaudino riferisce che «i KPI stabiliti, come il tempo medio di elaborazione dei documenti, il tasso di errore, i costi operativi associati alla gestione documenti, la soddisfazione del cliente e la conformità normativa hanno tutti dato evidenza del miglioramento». Prossimo passo sarà quindi un’implementazione su larga scala per «ridurre ulteriormente i costi di gestione operativi e svecchiare i processi interni».

La prospettiva, riferisce in conclusione Sabelt, è dunque quella di un ulteriore passo avanti, forte ancora una volta della partnership con Intesa. «I nostri sforzi – conclude Giulio Calcio Gaudino – saranno volti a sviluppare e implementare nuove funzionalità o servizi aggiuntivi come la fatturazione allo SDI (Sistema di Interscambio), la sostituzione e l’integrazione di vecchi software e l’apertura a nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale o l’Internet of Things». Anche questa nuova frontiera, teatro di tutte le grandi sperimentazioni del presente, contribuirà dunque a fornire una risposta alle crescenti esigenze di digitalizzazione dell’azienda e dei suoi partner commerciali: per Sabelt l’opzione è per ora una sfida aperta, per Intesa già un campo di gioco sul quale mettere a segno una vittoria.

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