La consapevolezza che le minacce informatiche siano riconducibili alle vulnerabilità dei software ancor più che ai tentativi di attacchi esterni è oramai abbastanza diffusa. Ma tra essere consci di una situazione di potenziale pericolo per i propri dati e intervenire in maniera proattiva per eliminare le criticità alla radice c’è ancora un bel salto per molti sviluppatori e per molte imprese. È qui che interviene Julia, spin off dell’Università di Verona acquisita dal gruppo Corvallis, che ha creato un analizzatore statico semantico per i linguaggi Java e Android: attraverso sistemi di verifica del codice tramite interpretazione astratta, l’applicazione è in grado di rilevare errori e potenziali vulnerabilità che potrebbero dare origine a perdite di informazioni. L’efficacia del sistema è valsa a Julia il primo posto tra i finalisti della categoria “IT Architecture, Security & Governance” ai Digital360 Awards.
In ambiti come quello finanziario il tema della sicurezza è più caldo che mai, e il team di Julia è partito proprio dai sistemi informativi del Banco Popolare di Verona per sperimentare con successo la soluzione, che può comunque essere applicata a tutti i servizi web oltre che alle mobile app che girano sull’OS di Google, identificando software scritti male che potrebbero diffondere in rete informazioni personali trasmesse on line o presenti sugli smartphone, come spiega nel video qui di seguito Fausto Spoto, Consulente Scientifico di Julia.