Ripensare tutte le applicazioni core per garantire alle linee di business scalabilità, efficienza e agilità operativa. È questo l’obiettivo che la multinazionale americana AptarGroup ha raggiunto in meno di 100 giorni pasando al cloud con RISE With SAP.
Chi è AptarGroup
AptarGroup produce micro-pompe nebulizzatrici e dispenser per il mercato del personale care e della profumeria, oltre a tappi dispensatori utilizzati nel packaging avanzato del beverage e del food.
Con un giro d’affari globale di 3,5 miliardi di dollari, un organico di 14.500 dipendenti, 62 impianti produttivi distribuiti in 21 Paesi, l’azienda è presente anche in Italia con uno stabilimento e uffici a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti.
Una multinazionale “di peso”, quindi, che nel corso degli anni ha investito in diverse tecnologie e soluzioni IT, vuoi per la necessità di supportare i percorsi di crescita organica uniformando i diversi ambienti operativi e applicazioni delle realtà acquisite nel tempo, vuoi per garantire la continuità operativa e offrire un sostegno adeguato alle richieste delle linee di business.
«Abbiamo iniziato a collaborare con SAP nell’ormai lontano 1996 – spiega Antonio D’Alessandro, Vice President Information Systems di AptarGroup – e negli anni abbiamo investito soprattutto su ECC (ERP Central Component – ndr).
A questa piattaforma abbiamo interfacciato, attraverso SAP Process Orchestration, un MES (Manufacturing Execution System) sviluppato internamente. Nel 2007 abbiamo consolidato tutto e siamo andati avanti fino al 2020 con questo template unico, che abbiamo replicato nei diversi stabilimenti in tutto il mondo».
Who's Who
Antonio D’Alessandro
Vice President Information Systems di AptarGroup
Produzione e Supply Chain
Nell’area Supply Chain, invece, SAP APO – Advanced Planning and Optimization – copriva tutte le attività di pianificazione operativa, pianificazione del network e schedulazione della capacità finita.
«Ci mancava, però, uno strumento adeguato di Sales & Operation Planning ed è questo il motivo che ci ha spinto, nel 2018, ad avviare un pilot per sondare le potenzialità di SAP IBP (Integrated Business Planning for Supply Chain – ndr)».
All’epoca «abbiamo deciso di spaccare in due i processi gestiti da APO. La parte alta della Supply Chain, ovvero il Sales&Operation Planning, il Demand Management e la gestione della rete di fornitori, è stata spostata su IBP mentre quella bassa, quindi sostanzialmente la schedulazione a capacità finita, è rimasta su APO. Scoppiato il Covid, abbiamo avuto un incremento senza precedenti della domanda di stopper per le fiale di vaccino, che ci ha imposto di rivedere tutti i processi all’insegna della maggior agilità ed efficienza».
La migrazione a SAP S/4HANA
AptarGroup ha quindi deciso di migrare a SAP S/4HANA in modalità IaaS sul Cloud Microsoft Azure, integrando nella nuova piattaforma anche la gestione dei processi dell’area Finance per ottimizzare tutte le procedure relative al bilancio consolidato.
Nei 16 mesi successivi, il Gruppo è intervenuto con l’ausilio dei consulenti SAP sulla maggior parte delle applicazioni personalizzate, riconducendole il più possibile a procedure e strumenti standard.
Obiettivo: dotarsi di un ERP più moderno e scalabile
«Eravamo partiti per fare un lift-and-shift ma poi, in corso d’opera, abbiamo deciso di utilizzare alcune funzioni disponibili sul sistema di progettazione dell’interfaccia grafica SAP Fiori – spiega il manager –. Alla fine, abbiamo mantenuto separate solo APO e Global ATP (Available To Promise – ndr). Siamo andati live a luglio 2022 con SAP S/4HANA su Azure, ma già dopo poche settimane abbiamo iniziato a valutare la possibilità di affrancarci dalla gestione interna dell’infrastruttura e migrare a RISE With SAP».
All’interno del team IT di AptarGroup, spiega D’Alessandro è presente una figura che si occupa di vagliare le opportunità per il business legate all’impiego di soluzioni digitali innovative, valutandole attraverso un approccio basato sulla catena del valore.
«È così che ci siamo resi conto che gestivamo internamente diverse attività a cui erano associati costi rilevanti ma una scarsissima visibilità a livello di business. E proprio questo ci ha spinto a considerare la versione di SAP S/4HANA in Cloud. Nel nostro team c’erano due persone esperte di SAP Basis (l’insieme dei tool di amministrazione dell’architettura SAP – ndr) che stavano andando in pensione. Con il passaggio al Cloud abbiamo colto la palla al balzo per trasferire tutte le incombenze di gestione, sicurezza e aggiornamento della piattaforma ERP a SAP».
Il passaggio a RISE With SAP
In meno di tre mesi, a ottobre 2022, AptarGroup è andata live con RISE With SAP. «Questo ci ha permesso di ridurre da subito i costi, riclassificando alcuni capitoli di spesa, e dirottare parte delle risorse liberate in attività collegate più direttamente al business. In questi mesi, per esempio, abbiamo sviluppato un nuovo software basato su motore AI che ci permette di verificare preventivamente la compatibilità dei nostri prodotti con il packaging dei prodotti dei clienti».
La vera continuità operativa
Il Gruppo ha completato di recente la migrazione di SAP Master Data Governance e SAP BusinessObjects e l’unico componente attualmente IaaS rimane APO, «che contiamo, però, di migrare in Cloud il prossimo anno», assicura D’Alessandro.
«Prima facevamo fatica ad avere il sistema attivo e funzionante al 99,5% del tempo mentre dallo scorso ottobre non abbiamo mai avuto un problema tecnico o un fermo. Il servizio non è più costoso come un tempo ed è davvero affidabile, e ci assicura la capacità di soddisfare quelle esigenze di efficienza e scalabilità che per un’azienda come la nostra, che cresce anche attraverso le acquisizioni, sono particolarmente critiche».
Gli step futuri
Nelle prossime settimane AptarGroup avvierà un progetto pilota per valutare l’integrazione di SAP Signavio in sostituzione della soluzione di Process Management e Process Mining attualmente in uso, per favorire il consolidamento dei diversi processi di business. «Un’attenzione particolare è rivolta alla centralizzazione dei servizi finanziari che prima erano distribuiti tra i diversi segmenti di business – conclude il manager –. Il progetto, battezzato Global Business Services, per noi è particolarmente strategico e ci permetterà di aggiungere capacità cognitive di ultima generazione alle funzionalità di Robotic Process Automation dei processi finanziari. Stiamo anche valutando di impiegare SAP Fiori in sostituzione della soluzione che utilizziamo al momento per tutte le attività di sviluppo low-code e no-code, facendo inizialmente coesistere entrambi i tool».