Per attrarre e trattenere i giovani talenti non basta mettere a disposizione della popolazione aziendale strumenti di lavoro che offrano interfacce intuitive ed esperienze d’uso gradevoli. Occorrono piattaforme e applicazioni evolute, capaci cioè di superare il concetto di “user friendly” e garantire un accesso semplificato e realmente smart a ciascuna funzionalità.
Non solo a prescindere dal luogo fisico in cui si trova l’utente, ma anche dal tipo di device che utilizza e dalla sua dimestichezza con la tipologia di applicativo. Parliamo quindi di soluzioni che dovrebbero poter essere fruite senza la necessità di ricorrere a un manuale o a continue sessioni di formazione.
Se è vero che molte aziende – specie tra quelle più sensibili al tema della retention delle risorse umane di valore – sono già riuscite a convertire buona parte del parco applicativo in questa direzione, non sfugge il fatto che applicare la stessa logica ad ambienti critici per il business – quali sono gli ERP – richiede molti più sforzi.
I gestionali in generale e gli Enterprise Resource Planning in particolare sono infatti soluzioni estremamente complesse, spesso stratificate, con profonde ramificazioni in processi operativi concatenati. Per questo motivo, da una parte è tutt’altro che semplice ridurre la gestione delle procedure a poche funzioni, dall’altra la sostituzione o l’implementazione della piattaforma in tal senso rischia di essere troppo onerosa per l’impresa.
Eppure, tutto ciò non può costituire un limite per le organizzazioni che puntano a creare un ambiente di lavoro a prova di next generation. Anzi, con ogni probabilità è proprio dall’ERP che bisogna partire per dotarsi di sistemi che siano in linea con le esigenze di fruibilità delle nuove generazioni, e soprattutto per cogliere tutti i vantaggi che inoltre ne derivano in termini di performance e risparmio nei tempi di formazione.
Cosa fa un ERP a prova di Next Gen
«Un ERP che risponda a queste esigenze deve connotarsi per una serie di funzionalità avanzate: dalle ricerche intelligenti a sistemi Alert Analize Act e di notifiche, integrando anche strumenti di archiviazione documentale pervasiva e meccanismi di autocompilazione dei campi. A questo, bisogna aggiungere workflow intuitivi, form personalizzabili e la garanzia di potere utilizzare le applicazioni della suite in tre modalità: solo su sistema, solo web o mista». A parlare è Lucio Bottioni, Responsabile della Divisione SiFides di Sinfo One. La nuova release del gestionale del gruppo si chiama non a caso SiFides Next Gen, e amplia la user experience dell’extended ERP puntando a una nuova ergonomia.
Who's Who
Lucio Bottioni
Responsabile della Divisione SiFides di Sinfo One
«La soluzione è web-based, e per questo non solo è compatibile al 100% con il mondo mobile, ma è anche in grado di adattarsi all’utilizzatore che ha di fronte. Si tratta di due elementi distintivi rispetto alla versione precedente, che a nostro avviso introducono una fruibilità davvero all’avanguardia», spiega Bottioni. «Abbiamo messo a frutto l’esperienza maturata durante i giorni dell’emergenza pandemica, adottando tecnologie che permettono di rendere più snello il lavoro degli utenti, riducendo il numero di click per sessione di attività e facilitando la concatenazione automatica degli eventi attraverso la memorizzazione delle azioni ricorrenti nei vari reparti, dove si tendono a svolgere compiti pianificati e routinari».
Da un punto di vista delle personalizzazioni, il sistema riflette la struttura flessibile dello stack tecnologico, organizzato da Sinfo One facendo leva sulla completa padronanza di tutti i livelli del prodotto, anche rispetto al mondo 4.0. «La logica adottata è quella della customizzazione all’interno di uno standard che tende a coprire sempre più parti core del sistema. Le nuove aree e quelle più difficili da presidiare con un approccio standardizzato – come il magazzino, il controllo qualità e la stessa produzione, specie in alcuni verticali – vengono affrontate con soluzioni ad hoc, comunque integrate in una piattaforma unica e completa».
Un unico punto per gestire la catena del valore
SiFides, del resto, è proposto con versioni verticalizzate per settori: Sinfo One opera soprattutto nel comparto del Food, con clienti anche all’estero, e in quelli del Manufacturing, del Chimico-farmaceutico, dell’Hospitality, del Cosmetico oltre che del Finance.
«In quanto soluzione all-in-one, il nostro ERP risulta particolarmente indicato anche per le PMI, che possono trovare complesso, e in qualche caso antieconomico, utilizzare programmi differenti per gestire le varie funzioni sottostanti alla catena del valore, dalla contabilità all’amministrazione, passando per il ciclo attivo e passivo e la gestione del magazzino», spiega Andrea Bellini, Senior consultant di Sinfo One.
Who's Who
Andrea Bellini
Senior consultant di Sinfo One
«Attraverso SiFides Next Gen si possono coordinare tutti gli ambiti operativi, integrando in un’interfaccia agile i dati provenienti dalla supply chain, da magazzini automatizzati e dai sistemi di tracciamento attivati lungo i vari anelli della filiera. Sappiamo bene che la platea di utilizzatori è sempre più propensa a ricorrere alle nuove tecnologie, dando vita a postazioni di lavoro virtuali che per la connettività fanno affidamento su tablet e smartphone, oltre che sui classici desktop. Per questo, rispetto alla parte applicativa cerchiamo di avvicinarci e allinearci alle tendenze di usabilità tecnologica del mercato». Con SiFides Next Gen diventa così possibile avallare processi approvativi, cestinare documenti o annullare operazioni semplicemente trascinando con un tap un’icona da un punto all’altro dello schermo.
«Inoltre il sistema, attraverso notifiche e pop up, istruisce l’utente in tempo reale sulle operazioni che possono o non possono essere svolte sui vari campi, perché magari destinati a contenere informazioni differenti da quelle attese», precisa Bellini, riferendosi soprattutto all’ambito contabile. «Graficamente possono risultare simili ad app di largo consumo, ma sotto ci sono meccanismi molto diversi ed è bene non fare confusione, senza per questo dover ricorrere ogni volta a un manuale operativo».
I tempi di implementazione e i vantaggi del cloud
A un’estrema semplicità di utilizzo degli strumenti di lavoro corrisponde anche una relativa semplicità di implementazione del sistema. «In realtà dipende molto dal tipo di cliente e dalle sue esigenze», puntualizza Bellini.
«Abbiamo un pacchetto standard, che agevola sia l’installazione sia la gestione degli aggiornamenti della soluzione. E occorrono cinque-sei mesi per metterlo a disposizione delle imprese meno strutturate e più flessibili. Mentre possono volerci fino a 10-12 mesi se il sistema va calato in contesti più complessi, penso a grandi aziende del settore alimentare, o a produttori che lavorano su diversi stabilimenti. I casi possono essere estremamente vari, se pensiamo che SiFides è implementato in aziende che vanno dai 5 ai 350 milioni di euro di fatturato, e che hanno tutte un’organizzazione peculiare. SiFides Next Gen», chiosa Bellini, «è disponibile sia in cloud che on premise, e chi sceglie la soluzione erogata in modalità as-a-service ha, per ovvi motivi, ulteriori vantaggi sul piano della gestione della piattaforma. Non è un caso che il 70% dei nostri clienti abbia già puntato sul cloud, mentre il restante 30%, tendenzialmente, ricorre all’on premise perché deve ammortizzare gli investimenti su hardware ancora in buono stato».