Dall'analogico al digitale

Norme e consigli per la dematerializzazione in Italia

Il passaggio al digitale dei documenti presenta enormi vantaggi in termini di efficienza delle strutture e di realizzazione di nuovi servizi. I vantaggi in termini di produttività possono coprire parte degli investimenti

Pubblicato il 24 Mag 2016

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Se si dovesse calcolare il tempo effettivamente necessario alla gestione dei documenti si avrebbe una stima concreta dei costi che la gestione offline dei documenti ancora comporta per imprese e pubbliche amministrazioni. Nello stesso tempo apparirebbero ancora più evidenti i vantaggi che la digitalizzazione di processi e documenti porta anche dal punto di vista economico.

L’Osservatorio Digital Innovation 2015 del Politecnico di Milano stima che nel corso del 2016 il 40% degli investimenti delle aziende italiane sarà proprio finalizzato alla realizzazione di progetti di digitalizzazione e dematerializzazione che sono ulteriormente favoriti dalla diffusione di soluzioni di Smart Mobility su base IoT che permettono di gestire i temi della digitalizzazione anche in ottica di Smart Working.

Anche perché con la disponibilità di soluzioni per la gestione documentale tradizionale diventa sempre più anacronistico scrivere, stampare, firmare, vidimare, spedire, fotocopiare/scansionare, archiviare. Ovvero gestire in modo analogico tutte quelle attività che chiedono tanto tempo e presentano costi sempre più elevati.

La gestione digitale permette di risparmiare e di aumentare in modo molto importante la produttività individuale e aziendale. In più c’è una chiara road map delle istituzioni che sta incoraggiando Pubbliche Amministrazioni e imprese a muoversi verso la dematerializzazione dei rapporti B2B.

A questo proposito consigliamo la lettura del servizio  sulle Normative e sui vantaggi della dematerializzazione in Italia

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