Oltre 100 linee di produzione, 1500 dipendenti, e 10 miliardi di pezzi prodotti all’anno, per un fatturato di circa 400 milioni di euro e la presenza in 3 continenti. Guardando questi numeri si comprende perché per M.S.Ambrogio – MSA, azienda che nel settore metalmeccanico produce componentistica metallica di precisione con un’ampia gamma di prodotti (dalle valvole di attuazione dei motori alle molle freni per le auto), puntare e investire sull’innovazione è fondamentale. Un’innovazione non solo di fabbrica, ma anche di processo e organizzativa.
Ne abbiamo parlato in una video intervista Marco Ruggeri, Corporate General Manager dell’azienda, e Laura Massironi, CEO di Nextea, l’anima consulenziale di Altea Federation che sta accompagnando la società nel suo percorso.
Un ERP per rispondere a complessità e crescita di M.S.Ambrogio
«MSA opera nel settore metalmeccanico di precisione – racconta Ruggeri -. Sviluppiamo, industrializziamo, realizziamo attrezzature e prodotti per il mercato automotive ed elettrotecnico su disegno cliente. E questo aspetto, che poi è quello che ci caratterizza, ci porta ad avere un’attenzione spasmodica verso l’innovazione degli asset tecnologici e produttivi, ma anche rispetto ai servizi che offriamo al mercato».
Negli ultimi anni l’azienda si è quindi concentrata sulla messa a terra di processi in grado di supportare l’area produttiva, per rispondere alle complessità crescente e a richieste del mercato puntuali. Un percorso che l’ha portata a implementare un ERP.
«La nostra scelta è ricaduta su SAP perché ci consentiva di rispondere alle esigenze delle otto società, dislocate in tre continenti, che compongono il nostro Gruppo. Ma quando abbiamo intrapreso questo percorso non abbiamo pensato solo all’aspetto tecnologico. Convinti che le partnership siano fondamentali per il buon risultato di un progetto, abbiamo selezionato con cura anche chi ci avrebbe accompagnato ed è così che abbiamo cominciato a collaborare con Nextea. Quello che ci ha convinto è il suo DNA, molto simile al nostro: ci accomuna, infatti, il giusto bilanciamento tra innovazione e pragmatismo», sottolinea Ruggeri.
E Nextea ha seguito quindi passo passo M.S.Ambrogio: «Siamo partiti con la fase di Assessment, per capire di cosa avesse bisogno l’azienda non solo nella contingenza, ma anche volgendo uno sguardo al futuro – precisa Laura Massironi -. Serviva avere ben chiaro anche il modello di riferimento della crescita del Gruppo e di scalabilità nel tempo, considerando che si tratta di un business che porta avanti anche acquisizioni di altre realtà. Da qui poi abbiamo definito il “core model”: abbiamo valutato su quali processi insistere e come farlo per portare avanti in progetto ERP nel modo più efficace ed efficiente».
Due workshop per individuare quali progetti digitali portare avanti
Create le fondamenta della strategia digitale, il passo successivo ha visto la definizione delle nuove aree innovative su cui concentrare l’attenzione.
«Abbiamo scelto SAP per sostenere la crescita digitale. Ma la strategia non si fa solo con i dati: a un certo punto ci siamo resi conto che avevamo a disposizione una grande quantità di informazioni che però dovevano essere razionalizzate per focalizzarle verso il business, i KPI aziendali e i risultati – racconta Ruggeri-. In pratica, ci siamo trovati davanti a una grande platea di opportunità digitali e avevamo bisogno di un supporto per procedere con una selezione, per concentrare bene le energie e non disperdere le forze. E così abbiamo deciso di portare avanti un nuovo percorso con Nextea per definire un piano di azione digitale, che consentisse di lavorare in modo armonico sulla tecnologia, sui processi e sull’organizzazione».
Per portare avanti un processo di Digital Transformation organico e strutturato, Nextea ha così realizzato e condotto due workshop con l’obiettivo di illustrare i trend digitali di mercato e di definire un differente approccio all’adozione delle nuove soluzioni digitali. In particolare, l’attività proposta era propedeutica a individuare le principali tematiche su cui concentrare le azioni di digitalizzazione; prioritizzare le iniziative di innovazione, raggruppandole per ambiti all’interno di un’architettura logica di sistema e collocandole in un piano di progetto di cambiamento tecnologico dell’azienda nei prossimi anni; definire una Governance per monitorare lo stato di avanzamento dei progetti e misurarne i risultati.
«In pratica, abbiamo cercato di dare “concretezza” all’innovazione raccontando dei casi che aiutavano a capire in fase realizzativa quali opportunità scaturiscono dall’adozione di determinare tecnologie – ribadisce Massironi -. Troppo spesso si guarda solo e unicamente all’interno delle aziende: diciamo che noi abbiamo aperto una finestra sul mondo delle opportunità. Abbiamo disegnato il percorso con Ruggieri e con il CIO del Gruppo, con l’obiettivo di rendere i workshop più efficaci. Siamo arrivati quindi al coinvolgimento delle prime linee e anche di persone più giovani con una particolare attitudine a portare l’innovazione in azienda, i cosiddetti Digital Champion, che abbiamo messo intorno a un tavolo. C’è stato quindi un forte commitment e una sponsorship dall’alto: si sono messi in gioco tutti i c-level, compreso il CEO, che ha collaborato con i gruppi di lavoro».
Uno dei punti di forza del percorso è stato il coinvolgimento dei consulenti di Nextea esperti dei più disparati ambiti della Digital Transformation: sono stati loro a illustrare e analizzare i trend digitali di mercato e i benchmark di settori comparabili (Manufacturing e Automotive) per arrivare a definire con i partecipanti ai workshop le aree aziendali impattate dalle iniziative di innovazione e favorire l’individuazione di idee e iniziative da portare avanti secondo una roadmap condivisa.
«Abbiamo scelto cinque progetti che ritenevamo prioritari e che ci permettevano di toccare con mano i risultati. Dall’automatizzazione dei processi a basso valore aggiunto sul ciclo passivo, con l’RPA e l’AI, alla dematerializzazione dei documenti a bordo macchina, all’adozione dell’IoT per la segmentazione di rete, fino all’introduzione di un sistema di cybersecurity e all’adozione di un software per fare preventivi, anche tra le nostre società», racconta Ruggeri.
Quello di cui è convinta oggi M.S.Ambrogio è che per portare avanti un percorso di innovazione vero sia necessario lavorare sulla cultura, serve cambiare modo di pensare e l’approccio, secondo Ruggeri, e lavorare su tre elementi: commitment forte, reingegnerizzazione dei processi, organizzazione e coordinamento delle attività. Senza però dimenticare il ruolo centrale dei partner strategici con cui portare avanti progetti così ambiziosi.
«Digital mindset e cultura sono centrali, perché senza le persone progetti come quello di M.S.Ambrogio non riescono ad avere la stessa efficacia. E MSA parte già avvantaggiata per ha un digital mindset molto spinto, c’è una sponsorship fortissima e ha nel suo DNA la propensione all’innovazione», conclude Massironi.
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