Ridurre il lavoro manuale per le operazioni di aggiornamento dei dati sui prodotti in stock, uniformare i flussi informativi su cui si basa il corretto funzionamento della supply chain e garantire a tutti gli stackeholder della catena del valore update sulla situazione in tempo reale. Ecco ciò che consente di fare, specialmente nell’ambito della GDO, l’adozione e l’utilizzo sistematico di una piattaforma EDI (Electronic Data Interchange). Non si tratta però solo di migliorare la trasparenza e l’efficienza delle procedure legate a ciascuna transazione, ma di preparare il terreno all’automazione dei processi, abilitata dalla digital transformation e resa necessaria dalla crescente complessità delle filiere.
Come rimarca il Global Survey of Executives di McKinsey, molte aziende stanno ponendo grande attenzione all’armonizzazione dei processi relativi alle interazioni con i clienti e alle operazioni della supply chain, sia nell’ottica di rendere più resiliente il business, sia soprattutto con l’obiettivo di infondere valore aggiunto ai servizi erogati nella dimensione dell’eCommerce. I consumatori infatti vogliono sapere con precisione quando arriverà il corriere e in quali condizioni – in termini economici e di tempo – avranno la possibilità di effettuare resi. Di conseguenza, molti tra i retailer più innovativi, insieme ai provider di servizi logistici, stanno progressivamente migliorando la propria dotazione tecnologica per guadagnare vantaggio competitivo facendo leva sulla soddisfazione delle nuove esigenze attraverso strumenti sempre più accurati di raccolta e analisi dei dati. Rimanere indietro in questo nuovo scenario può voler dire perdere significative quote di mercato.
Le sfide da affrontare nell’implementazione di un sistema EDI
Va detto d’altra parte che non è sempre semplice implementare piattaforme di comunicazione B2B all’avanguardia. Se l’introduzione di un moderno sistema EDI offre vantaggi quantificabili (tra cui costi operativi ridotti, maggiore precisione del patrimonio informativo, minori risorse IT necessarie al sostentamento dei processi e accesso semplificato a dati affidabili), in molti casi integrarlo con gli strumenti già installati in azienda potrebbe implicare sforzi tecnici ed economici non indifferenti, con investimenti difficili da monitorare nel medio-lungo termine.
Basti pensare agli ERP in dotazione ad aziende longeve e di respiro internazionale: oltre a essere in molti casi soluzioni installate da parecchio tempo, spesso presentano difformità (per esempio di versione o di configurazione) da sede a sede o, in caso di merger e acquisizioni, da società madre a controllata. E parliamo solo della punta dell’iceberg, visto che ogni organizzazione dispone di altre piattaforme più o meno integrate che si rendono indispensabili per attivare un sistema esteso di interscambio di dati: CRM, WMS, TMS, ciascuno con le sue specificità, con i suoi linguaggi e con i suoi limiti tecnologici.
Ecco perché è essenziale adottare un approccio olistico nei confronti dei master data e dei flussi di informazioni: le aziende che puntano ad aggiornare i sistemi o a implementarne di nuovi dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di dare vita ad ambienti interoperabili, sia nel caso si decida di scegliere un approccio big bang, sia nel caso in cui si preferisca procedere a ondat). In quest’ottica, l’unificazione e l’armonizzazione dei flussi di dati dovrebbe essere progettata ed eseguita tenendo conto non solo dei processi, delle partnership e delle geografie, ma anche della disponibilità di risorse umane e delle professionalità che in azienda dovranno gestire i nuovi sistemi.
Non bisogna infatti dimenticare che in un contesto in cui le competenze IT sono sempre più difficili da reperire, i profili tecnici aziendali devono dedicarsi soprattutto all’innovazione di processo, ed è per questo che esternalizzare alcuni servizi, ricorrendo per esempio a soluzioni in cloud erogate con una logica Software as-a-service, rappresenta un’opzione percorribile per bilanciare efficacia di intervento e carico di lavoro sui sistemi informativi.
Piattaforme EDI: i vantaggi dell’integrazione
L’adozione di una soluzione EDI che funga da trait d’union tra le piattaforme su cui fanno leva i flussi logistici, come per esempio l’ERP e il WMS, comporta, specialmente nel mondo della GDO, una serie di benefici che si ripercuotono sull’intero ecosistema, accelerando il processo di condivisione dei dati lungo l’intera supply chain.
Incorporando la tecnologia IoT e integrandola con quella EDI, alcuni provider logistici sono in effetti riusciti non solo a migliorare la data quality, ma anche ad automatizzare le comunicazioni B2B. Il che significa non solo aprire un canale più rapido con le piattaforme di eCommerce, ma anche utilizzare meno risorse per integrarsi con i sistemi IT attuali. Le API per l’eCommerce messe a disposizione dai negozi possono infatti aiutare le aziende ad automatizzare, coordinare, gestire e semplificare le transazioni grazie a funzionalità come l’evasione degli ordini, la consegna, l’etichettatura, la fatturazione, la stampa delle informazioni sulla spedizione, il monitoraggio e le notifiche di conferma.
Il valore di un partner come Comarch
Per armonizzare la comunicazione B2B e massimizzare i benefici delle soluzioni EDI, occorre fare affidamento non solo su una tecnologia solida e comprovata, ma anche su un partner in grado di valorizzarla. Un system integrator, in altre parole, che abbia sviluppato diverse esperienze nella realizzazione di progetti di scambio dati, spaziando da implementazioni semplici alla creazione di architetture complesse, che prevedono anche la presenza di un supporto tecnico in più lingue. Ma servono pure strumenti di onboarding ad hoc, per abilitare una digitalizzazione veloce dei flussi di dati, in aggiunta a un approccio multifunzionale ai processi dell’intera supply chain, conditio sin qua non per generare un rapido ritorno sugli investimenti. A questo si devono aggiungere naturalmente prodotti e servizi pienamente conformi ai framework normativi internazionali e una rete B2B interoperabile a livello intercontinentale
Comarch ha maturato 25 anni di esperienza nell’EDI e in progetti di automazione aziendale, dando vita a una piattaforma B2B cloud-based che consente uno scambio di dati dinamico e affidabile tra tutti i partner commerciali del business. La soluzione è progettata per permettere a qualsiasi tipologia di azienda, con particolare riferimento all’ambito della GDO, di massimizzare l’efficienza dei processi logistici, consentendo agli utenti di inviare e ricevere dozzine di tipi di messaggi elettronici, convertiti nei principali formati. La piattaforma può sia essere utilizzata come webtool sia essere integrata dal team Comarch con l’ambiente IT preesistente, facilitando nell’immediato la gestione dell’intero ciclo di vita commerciale e fornendo all’intera catena del valore una soluzioni a prova di futuro, grazie alla possibilità di integrare nel sistema strumenti di tracciabilità basati sulla blockchain e componenti di Machine Learning per iniettare conoscenza e intelligenza nei processi.