Tre progetti infrastrutturali e una serie di regole tecniche. Sono le priorità dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie digitali. Tra le sue funzioni l’AgID annovera la definizione della strategia dell’ICT per la Pubblica Amministrazione, la relazione con il mondo dell’offerta, la promozione e lo sviluppo di grandi progetti strategici, la diffusione e lo sviluppo di competenze digitali per ridurre il digital divide dei cittadini e delle imprese.
Nella lista delle priorità, al primo posto c’è lo SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, ossia lo sviluppo di un unico sistema di credenziali per l’accesso ai servizi della PA, come ha ricordato Antonio Samaritani intervenendo a un recente convegno al Politecnico di Milano. «Vogliamo creare un’infrastruttura sicura, perché alla base c’è un processo di identificazione fisica affidata ai privati», spiega il Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale, in carica da giugno 2015. La seconda priorità sono i pagamenti elettronici (PagoPA), spinti anche dalla ormai obbligatoria fatturazione elettronica digitale: essi produrranno una notevole semplificazione per il cittadino e le imprese, attraverso l’utilizzo di un hub nazionale che al momento comprende 600 amministrazioni.
Terzo pilastro dell’azione dell’Agenzia è poi l’Anagrafe Nazionale Unica, che permetterà di trasformare gli oltre 8.000 Sistemi anagrafici presenti oggi in Italia in un’unica piattaforma, attraverso un progetto di data consolidation avviato a dicembre 2015 con i primi 26 Comuni.
Oltre a questi tre progetti infrastrutturali prioritari,l’agenzia sta lavorando alla redazione di regole tecniche e di usabilità in modo da semplificare la user experience dei servizi online della PA. «L’idea è di standardizzare l’accesso ai servizi e i pagamenti attraverso SPID e pagamenti elettronici e di guidare la realizzazione dei servizi che verranno realizzati dalla PA locale (PAL) e dal mercato attraverso regole di usabilità e interoperabilità», spiega il manager.
I progetti realizzati
In termini di execution, negli ultimi sei mesi il Governo ha già realizzato alcuni progetti: «Abbiamo messo online il sito del Governo, per non dare solo regole scritte, ma anche esempi; abbiamo poi aperto e reso disponibili tutti i dati relativi alle spese delle PAL e della PAC. Oltre a ciò, abbiamo realizzato Italia sicura, che è una mappa del dissesto idrologico e Open cantieri, che traccia lo stato di avanzamento dei cantieri», racconta Samaritani, che aggiunge: «A breve saranno presenti anche gli indicatori europei declinati regione per regione, perché crediamo che sia necessario monitorare costantemente i risultati e i progressi ottenuti inserendo anche un po’ di concorrenza nel sistema».
Se la logica seguita finora è stata bottom-up, l’Agenzia si è data anche una direzione da seguire top-down, ossia il piano triennale dei sistemi della PA inserito nella Legge di Stabilità. Esso definisce con logiche agili quali sono gli standard, i moduli di interoperabilità, le regole di sicurezza per i sistemi della PA. Al piano triennale dei sistemi della PA corrisponde poi quello triennale degli acquisti, con la programmazione realizzata da Consip.