Pochi giorni fa, il 22 settembre, si è tenuto il “click-day” per l’assegnazione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) dei “Voucher per l’internazionalizzazione”, finanziamenti a fondo perduto di 10mila euro rivolti alle piccole e medie imprese interessate a sfruttare le opportunità sui mercati internazionali attraverso una figura specializzata di Temporary Export Manager (TEM), «capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri», come spiega il bando sul sito del Ministero.
Il bando è aperto a PMI (micro piccole e medie imprese), costituite in forma di società di capitali o cooperative a loro Reti di imprese che non superino i parametri di cui alla Raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003 (limite di 250 dipendenti effettivi, 50 milioni di euro di fatturato o 43 milioni di euro di totale bilancio).
Le realtà ammesse sono tenute a rivolgersi a una società fornitrice di servizi di Temporary Export Management scegliendola tra quelle inserite in un apposito elenco consultabile sul sito del Ministero (che comprende circa 200 fornitori al momento), ad assumere il TEM per almeno 6 mesi, e ad aggiungere al voucher ricevuto almeno altri 3mila euro, investendo quindi nel progetto di assunzione dello specialista di export almeno 13mila euro.
Il MISE precisa che le registrazioni sulla piattaforma online, necessarie per poter presentare la richiesta, sono state più di 5800, e le domande dopo due ore dall’apertura del click-day erano già 3690, mentre i fondi stanziati (10 milioni) consentono di accoglierne 1000. «A fronte di questo successo – ha dichiarato il Vice Ministro Carlo Calenda – abbiamo deciso di aumentare immediatamente la dotazione finanziaria da 10 a 15 milioni di euro, consentendo così a 1500 aziende (500 in più del previsto) di accedere al nuovo strumento per l’internazionalizzazione. Il programma – ha concluso il Vice Ministro – verrà ulteriormente potenziato nel 2016 con risorse aggiuntive».
Qualche giorno fa Alvise Biffi, presidente della Piccola Impresa di Assolombarda, ha scritto un articolo su EconomyUp a proposito di questo argomento, incoraggiando le PMI a non perdere questa occasione, e partendo dai dati recentemente pubblicati da Confartigianato, secondo cui anche il 2015 sarà un anno caratterizzato dalla forza trainante delle PMI. Nel primo trimestre dell’anno, queste ultime hanno venduto sui mercati esteri prodotti per un valore di 25,8 miliardi di euro (il 27,2% dell’intero export manifatturiero), valore cresciuto del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2014.
In questo quadro la scelta delle imprese che decidono di inserire in organico professionisti dell’internazionalizzazione con competenze specifiche, come gli Export Manager, si rivela vincente in termini di espansione, scrive Biffi. «Non si tratta di tessere le lodi di un modello organizzativo, che non rappresenta l’unico canale per il successo imprenditoriale, ma di prendere atto di una realtà: le PMI che guardano oltre confine costituiscono un fattore di sviluppo essenziale e strategico per l’economia italiana. E non da ora».
Il presidente della Piccola Impresa di Assolombarda cita al proposito alcuni casi, come Elica, media impresa marchigiana produttrice di cappe da cucina («solo il 12-13% del fatturato deriva da operazioni sul mercato nazionale»), Nuncas di Settimo Milanese, produttore di detergenti domestici di alta gamma («nel 2008 in piena crisi economica ha aperto una sede in Sud America, ed è cresciuta del 2%»).
Il suggerimenti di Biffi alle PMI è quindi quello di approfittare del voucher di 10mila euro, a fondo perduto, per l’inserimento di un Temporary Export Manager nel loro organico: «Con un mercato interno in continua sofferenza, un approccio multinazionale, che riguardi anche le aziende medio-piccole, rappresenta una via indispensabile alla crescita dei fatturati e del PIL. E in questo processo la figura dell’Export Manager si rivela cruciale, non perdete il treno: fate scouting e testate un export manager con un progetto di analisi preliminare verso un mercato target, se il feedback e l’analisi (sia del manager che del mercato) sono promettenti… investite!»