Una delle caratteristiche peculiari dei progetti di trasformazione digitale è la loro capacità di generare effetti imprevisti e benefici esponenziali all’interno delle organizzazioni che li avviano. In molti casi, infatti, l’introduzione di soluzioni concepite e implementate per rispondere a un problema specifico si rivela efficace anche nella gestione di scenari differenti, e non sempre contigui a quello da cui si è partiti. Il motivo? È presto detto: l’approccio innovativo all’operatività indotto dalla digitalizzazione e la possibilità di scalare le soluzioni inducono alla sperimentazione di nuove metodologie. Dopo aver riscontrato le ricadute positive sull’organizzazione, si innesca un circolo virtuoso.
Lo sa bene Brescia Mobilità, la società che sviluppa e gestisce l’intero sistema di mobilità sostenibile di Brescia e del suo hinterland. Partendo dall’esigenza di semplificare l’IT management del Wi-Fi aziendale, con il supporto di Project Informatica, system integrator a capo di Gruppo Project, è riuscita a mettere a punto una soluzione tanto efficace e flessibile da permettere di spingersi in ambiti applicativi inesplorati. Non solo per la società, ma persino per il suo fornitore di tecnologia. Meglio però procedere per gradi e spiegare passo per passo l’evoluzione del progetto.
L’esigenza iniziale: una nuova architettura IT in tempi brevi
«Nel contesto di un quadro allargato della riorganizzazione del comparto IT, tre anni fa è sorta l’esigenza di una nuova architettura. Più precisamente, occorreva una soluzione capace di interfacciarsi in maniera semplice con la nostra infrastruttura, che ha l’onere di gestire una rete molto complessa», racconta Gianluigi Conti, responsabile Sistemi Informativi di Brescia Mobilità. «Avendo come controparte, in qualità di affidatario dei lavori, una pubblica amministrazione, e nello specifico il Comune di Brescia, tendenzialmente ogni progetto che viene approvato deve essere implementato in tempi rapidi. Ecco perché abbiamo scelto Project Informatica come partner. Project ci aveva per l’appunto promesso un deployment rapido, oltre che la creazione di un sistema – naturalmente compliant con le direttive Agid – facile da gestire e monitorare. In aggiunta a questo, ci è stato offerto anche un programma di supporto, con l’obiettivo di aiutarci ad accrescere la conoscenza sulla soluzione proposta, in modo da farla davvero nostra e poterla eventualmente utilizzare in seguito anche per altri use case».
L’adozione di Meraki per ottimizzare la gestione della rete Wi-Fi
La soluzione in questione è la piattaforma Meraki di Cisco, e gli use case sviluppati da Brescia Mobilità, come accennato, sono andati ben oltre la mera gestione della rete Wi-Fi. Una rete estesa ed eterogenea, visto che include all’interno dell’area metropolitana diverse location – come magazzini, depositi dei mezzi e piccoli locali situati nel centro storico – anche molto distanti dal quartier generale dell’azienda e punti di accesso non sempre facilmente raggiungibili, a cui fanno capo, per esempio, i servizi di bike sharing e i parcheggi a pagamento cittadini.
In entrambi i casi, la sfida era quella di sfruttare la rete dei service provider garantendo una connettività sicura e ridondante attraverso soluzioni di cloud networking.
«Sfida vinta grazie all’adozione della serie MX di Meraki per la Software Defined Wan (SD Wan), che consente di connettere dinamicamente i sistemi di gestione di parcheggi e punti di noleggio delle biciclette», spiega Francesco Ghilardi, Network Engineer di Project Informatica e responsabile del progetto sviluppato per Brescia Mobilità. «La stessa soluzione è stata adottata per tutto il parco WiFi con la serie MR, mentre per i due datacenter aziendali, collocati in due punti differenti della città, è stata integrata la componente switch MS. Quest’ultima implementazione ha permesso di attivare servizi di business continuity, con la ridondanza fisica delle sale e dei dati, grazie a una connessione in fibra di proprietà per l’intera area presa in considerazione. Infine, sono stati installati switch della serie Cisco Catalyst Industrial Ethernet (e non Meraki perché servivano soluzioni di tipo rugged) per connettere punti strategici della metropolitana».
Una soluzione full stack aperta a nuove implementazioni
Tutto ciò è stato, però, solo l’inizio. «Approfondendo la conoscenza della piattaforma, abbiamo cominciato a chiederci se potesse soddisfare altre tipologie di esigenze», dice Conti. «Ebbene, abbiamo scoperto che la risposta al 90% delle nostre domande era sì. Meraki si è infatti dimostrata una soluzione affidabile anche per avviare e gestire progetti in chiave IoT, Internet of Things. Dalla rilevazione della temperatura ai controlli di apertura delle porte dei bus, fino ai videosistemi di monitoraggio degli asset e agli impianti contapersone sui mezzi, la natura full stack della soluzione ci sta permettendo di sperimentare approcci del tutto inediti a una moltitudine di attività. È sufficiente integrare nuovi moduli nella piattaforma, usare gli apparati in modalità trial e, se va tutto come previsto, attivare la licenza. In qualità di tecnici IT eravamo al corrente delle possibilità offerte da questa metodologia. Ma un conto è conoscere la teoria», ammette Conti, «altro conto è metterla in pratica. Ed è solo sul campo che diventa possibile toccare con mano vantaggi che sulla carta non sono immediatamente percepibili».
Carlo Bracchi, Senior System Network Administrator di Brescia Mobilità, analizza le prospettive che la soluzione dischiude per l’immediato futuro. «Grazie alle API di Meraki potremmo, per esempio, lavorare sullo sviluppo di soluzioni analitiche in grado di elaborare i dati provenienti dai sensori installati sui mezzi, e studiare strategie di manutenzione predittiva. Ma il beneficio maggiore è quello di poter operare sempre con la massima flessibilità, garantendo implementazioni rapide ogni volta che arriva uno stimolo nuovo. Essendo il nostro business guidato da un ente esterno, il Comune di Brescia, dobbiamo essere in grado di rispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta con soluzioni pronte all’uso. Meraki ci dà proprio la capacità di reazione di cui abbiamo bisogno. Ma non è soltanto questo», aggiunge Bracchi. «Cisco e Project Informatica ci stanno supportando anche nell’esplorazione di casi d’uso non previsti dalla piattaforma».
La già citata integrazione di telecamere smart, come strumenti contapersone su un autobus, per esempio, non rientra tra i deployment di Meraki. «Ma il vendor ci ha messo a disposizione le sue API, fornendoci inoltre supporto diretto nel loro utilizzo, per testare l’efficacia della funzionalità. Se il progetto avrà successo, incontrando le aspettative di Cisco, la soluzione verrà ufficialmente inserita nella piattaforma. Siamo in altre parole diventati veri e propri developer».
L’impatto positivo della piattaforma Meraki sui parametri ESG
L’adozione del digitale comporta ricadute positive anche sul tema della sostenibilità, nonché sui parametri ESG. Dall’incremento della qualità sociale dei servizi a una riduzione degli impatti ambientali, passando anche attraverso una maggiore sicurezza, a vantaggio dei cittadini e delle amministrazioni.
In questo contesto, l’utilizzo della piattaforma Meraki abilita la governance remota di due data center cittadini, da cui un efficientamento operativo legato soprattutto alla riduzione dei consumi della struttura stimati in un -18,5% (17.500 Kw) rispetto alla situazione precedente.
Il tool consente, inoltre, una gestione completa delle soluzioni di bike sharing e parcheggio, senza la necessità di effettuare scavi per installare la fibra ottica o di costruire infrastrutture aggiuntive. Questo comporta notevoli risparmi di materiale, nessun impatto sul traffico stradale, la riduzione degli incidenti sul lavoro e l’eliminazione delle emissioni di CO2 nell’ambiente. Secondo le stime, la sola realizzazione di uno scavo può causare l’emissione di 2,31 tonnellate di CO2 equivalenti in atmosfera.
Anche per i depositi si applica lo stesso ragionamento l’uso della piattaforma Meraki consente di evitare scavi, impiegare meno risorse umane e ridurre l’emissione di CO2 nell’ambiente. Si stima che l’utilizzo della piattaforma permetta un risparmio totale di 2,90 tonnellate di CO2 equivalenti per gli scavi e di 32.000 euro, considerando anche le ore di lavoro del personale.
Per quanto riguarda il parco autobus, la geolocalizzazione consente di prevedere le aree di traffico intenso e di pianificare percorsi alternativi, migliorando la qualità del servizio e riducendo le emissioni dirette di CO2. L’installazione di telecamere di sorveglianza sui mezzi, invece, migliora la sicurezza e la qualità del servizio.
Complessivamente, l’utilizzo del progetto Cisco Meraki consente di risparmiare circa 90.000 euro e di evitare l’emissione di 276 tonnellate di CO2 all’anno, oltre ai benefici sociali che sono difficili da quantificare ma estremamente significativi.