Normative

Scatta l’obbligo di Fatturazione elettronica verso la PA

Il 31 marzo è il giorno che estende la dematerializzazione a due milioni di imprese che lavorano (e soprattutto fatturano) con la Pubblica Amministrazione italiana: devono dotarsi di sistemi, servizi o soluzioni per comporre una fattura in formato elettronico strutturato (XML Tracciato FatturaPA), firmarla digitalmente e inviarla al Sistema di Interscambio

Pubblicato il 30 Mar 2015

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Dopo tanta attesa, l’ultimo atto della fatturazione elettronica va finalmente in scena. Il fatidico 31 marzo è arrivato, e con esso l’obbligo stabilito dalla legge per due milioni di imprese che lavorano (e soprattutto fatturano) con la PA.

L’adempimento di domani dà il via alla seconda e ultima fase di attuazione dell’obbligo di utilizzo della fattura elettronica che come abbiamo sottolineato a suo tempo, già da giugno 2014, ha interessato ministeri ed enti previdenziali centrali. D’ora in avanti, quindi, anche i restanti Enti – si tratta di 12.250 sui 21.300 totali coinvolti nell’obbligo -, tra cui Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Università, e tutte le amministrazioni centrali come Asl, stazioni dei carabinieri e parchi nazionali, entreranno a far parte di questo sistema digitale che impone alla PA di pagare le fatture solo se riceveranno una richiesta di pagamento in formato elettronico.

«Il cambiamento riguarda profondamente la PA», ha recentemente sottolineato Paolo Catti, il Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica della School of Management del Politecnico di Milano. «Tuttavia l’obbligo di Fatturazione Elettronica ricade sulle imprese. Tutti i fornitori che fatturano alla Pubblica Amministrazione devono dotarsi di sistemi, servizi o soluzioni per comporre una fattura in formato elettronico strutturato (XML Tracciato FatturaPA), firmarla digitalmente, inviarla al Sistema di Interscambio (il nodo centrale che riceve e smista le fatture dirette a ogni PA, ndr) e provvedere alla conservazione esclusivamente in modalità digitale».

Proprio l’Osservatorio dell’Ateneo milanese domani terrà a Bologna il convegno “31 Marzo 2015, Fatturazione Elettronica: ultima chiamata!”, che rappresenterà un momento di bilancio, interazione e confronto tra PA, Istituzioni e imprese in corrispondenza di una scadenza così importante. Obiettivo sarà anche mostrare come – sebbene imprese e PA fino a oggi per lo più hanno subito l’innovazione digitale -, l’adozione consapevole della procedura di Fatturazione Elettronica potrà portare a ottenere non pochi benefici.

Secondo i dati diffusi dalla Ragioneria dello Stato e dal Politecnico di Milano, lo Stato – che riceverà 50 milioni di fatture in formato elettronico, pari a circa 135 miliardi di euro all’anno – potrà risparmiare fino a 2 miliardi di euro. E anche per gli oltre due milioni di imprese fornitrici dovrebbe esserci un risparmio calcolato tra i 4 e i 15 euro per ogni fattura elettronica emessa al posto di quella cartacea. Non solo. Per il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, il sistema permetterà “un recupero di evasione importante” e “in futuro permetterà controlli, veloci, preventivi e non invasivi”.

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