Fatturazione elettronica

Pagamenti e fatture, per la PA digitale un circolo virtuoso

Il 2015 è un anno cruciale, con due scadenze importanti: oltre a quella del 31 marzo che e stende l’obbligo della Fatturazione Elettronica agli enti locali, entro il 31 dicembre la PA dovrà consentire ai cittadini di effettuare pagamenti digitali. Due tasselli dello stesso mosaico, come spiega Claudio Mauro, Head of Client Team della Divisione Public Sector di SIA

Pubblicato il 17 Mar 2015

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Claudio Mauro, Head of Client Team Divisione Public Sector di SIA

La strada tracciata dal Governo per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana è ormai chiara e prevede due elementi cardine: il nodo per i pagamenti, cui si stanno attestando anche banche, Poste, GDO, tabaccai, payment institution etc., e il Sistema di Interscambio (SdI).

Si tratta di sistemi che centralizzano i flussi, piattaforme standard e interoperabili che permetteranno a tutte le PA, centrali e locali, di ricevere sia i pagamenti riguardanti le posizioni debitorie di cittadini e imprese, sia le fatture in formato elettronico.

Il 2015 è dunque un anno cruciale per la digitalizzazione della PA, perchè prevede due scadenze importanti: il 31 marzo, la seconda tappa fissata per l’obbligo di invio di e-fatture alla PA, e il 31 dicembre, termine ultimo per gli enti locali e regionali per predisporre sistemi di pagamento elettronici ad uso dei cittadini per multe, ticket sanitari, bolliauto e via dicendo.

Non è un percorso facile, perchè cambiare procedure e abitudini consolidate richiede certamente qualche sforzo iniziale. Ma è anche un’opportunità, o meglio una necessità del Paese, soprattutto se si considerano questi come tasselli di un mosaico di più ampio respiro.

Uno scenario che analizziamo con Claudio Mauro, Head of Client Team della Divisione Public Sector di SIA, società che ha un ruolo primario nel passaggio all’Italia digitale avendo un’ampia esperienza in ambito bancario, nelle mondo delle imprese e più di recente anchenella PA.

Qual è la situazione sulla Fatturazione Elettronica, quando manca ormai pochissimo alla scadenza di fine marzo?

Gli ultimi dati disponibili, in costante crescita, parlano di oltre 2 milioni e 600 mila fatture transitate dallo SdI, il Sistema di Interscambio: è un risultato importante, tenendo presente che non ci sono state e non ci saranno proroghe, come molti attendevano. Il quadro normativo è completo e la tecnologia è pronta.

C’è però ancora da fare, perchè non tutte le PA si sono adeguate, soprattutto quelle locali. Ma il treno è partito e non vediamo motivi perchè si possa fermare. L’obbligo normativo va visto come un’opportunità per rendere le organizzazioni più efficienti, per monitorare, integrare e riconciliare le informazioni tra lo SdI e i sistemi della PA. E il passo successivo sarà estendere questa logica al mondo delle imprese, al B2B: così si innescherà un circolo virtuoso che coinvolgerà davvero tutti gli stakeholder.

Ci sono rischi per i ritardatari?

Chi arriva all’ultimo momento sarà costretto a scegliere soluzioni minime e limitate solo a un upgrade dei sistemi di contabilità in uso. Questo approccio non migliorerà i processi, anzi potrebbe portare a un aggravio di ulteriori attività: ad esempio, se il numero di fatture scartate risultasse elevato sarebbe necessario effettuare delle riconciliazioni manuali. In queste situazioni crediamo sia opportuno affidarsi a servizi in outsourcing.

Quali sono i vantaggi rispetto a una soluzione sviluppata internamente?

Considerato che i sistemi informativi delle singole PA sono molto eterogenei, perchè sono nati in modo non coordinato, le soluzioni interne richiedono specifici interventi di adeguamento e non replicabili. In questo scenario, la logica di servizio è vincente in quanto è unica, standardizzata, non invasiva e interoperabile.

Su queste basi SIA ha sviluppato un servizio di fatturazione elettronica che gestisce tutte le tematiche legate all’invio, alla ricezione delle notifiche e al monitoraggio delle diverse fasi operative. Il vantaggio sta nella rapidità e nella semplicità dell’attivazione della soluzione.

Un esempio virtuoso è il progetto che abbiamo realizzato per la Regione Lombardia, in collaborazione con Lombardia Informatica, per erogare il servizio di fatturazione elettronica a tutte e 50 le aziende sanitarie che inviano e ricevono e-fatture, con notevole riduzione dei costi e dei tempi di pagamento verso i fornitori. Il progetto è stato attivato in tempi record: in meno di due mesi il sistema era già operativo.

E per le imprese, soprattutto PMI?

L’approccio migliore è quello della cooperazione. Un esempio è quello di Assosoftware che utilizza la piattaforma di SIA come hub per gli associati. Ed è altrettanto importante il ruolo delle banche che offrono servizi di fatturazione elettronica alle proprie imprese clienti. Si avvicina anche la scadenza del 31 dicembre che prevede la possibilità ai cittadini di pagare la PA in modo digitate.

Cosa proponete in questo ambito?

SIA ha sviluppato anche una soluzione che permette ai cittadini di pagare in modo rapido e sicuro imposte e tributi in multicanalità utilizzando tutti gli strumenti più innovativi disponibili sul mercato (smartphone, tablet,etc.). Anche la PA ne trae vantaggio in quanto può analizzare in tempo reale i flussi di incasso, avere tramite un unico cruscotto la rendicontazione integrata con idati previsionali suddivisi per voci di bilancio e la riconciliazione giornaliera dei flussi contabili.

Fatturazione elettronica e pagamenti digitali sono le due componentidi “SIA EasyCity”, la piattaforma innovativa di SIA – unica in Italia – che permette di collegare imprese e cittadini alla Pubblica Amministrazione, coprendo l’intero ciclo finanziario con una serie di servizi integrati.

Fatturazione elettronica e pagamenti digitali sono le due componenti di “SIA EasyCity”, piattaforma che copre l’intero ciclo finanziario della PA

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