Sotto la spinta dell’emergenza sanitaria, il mondo del lavoro, specialmente nell’ambito dei servizi e delle mansioni d’ufficio, sta cambiando in modo irreversibile. Al di là delle nuove abitudini che tutti stiamo sperimentando sul piano personale, a livello macroscopico gli effetti di questa repentina trasformazione si stanno facendo sentire soprattutto rispetto ai temi organizzativi, ma impatteranno anche sui budget per l’ICT.
In una situazione di grande incertezza, se da una parte gli investimenti in laptop, mobile device e soluzioni di digital workspace rimarranno stabili o conosceranno un incremento, quelli per il printing e i sistemi di gestione documentale tradizionale, per ovvi motivi, rischiano di ridursi drasticamente. Le grandi aree stampa aziendali sono infatti destinate a ridimensionarsi, o in qualche caso a sparire, e le macchine multifunzione tenderanno a lasciar spazio a dispositivi compatti, con capabilities specializzate e, sempre più spesso, installati in ambienti di lavoro condivisi o addirittura a casa degli utenti. Ma ci saranno anche molte imprese che punteranno sui Managed Print Services e sui nuovi approcci alla stampa resi possibili dal cloud.
Come si evolve la domanda di prodotti e servizi per il printing
“Il 94% delle aziende dichiara che la crisi pandemica ha avuto un forte impatto sulle strategie di lungo termine, provocando nel 61% dei casi un calo degli investimenti IT o persino la loro cancellazione”, ha spiegato Sergio Patano, Associate Research Director di IDC, aprendo i lavori di ‘Printing the new normal’, evento online organizzato da Brother, specialista delle soluzioni di stampa per il business e per il mondo consumer.
Citando i dati in suo possesso, Patano ha confermato che nel 2020 la spesa delle aziende italiane per le stampanti è diminuita del 17%, facendo registrare 862 milioni di euro contro il miliardo di euro fatturato nel 2019. “A pagarne le spese è stato soprattutto il comparto delle stampanti multifunzione (MFP), che pesa per l’86% del mercato complessivo e che ha subito per quanto riguarda il formato A3 un calo del 21%. Le vendite di macchine MFP A4 hanno registrato perdite più contenute, pari al -8%. Questo perché tale segmento è stato in grado di rispondere meglio a due esigenze specifiche delle imprese: home working e distanziamento sociale in ufficio. D’altra parte, il 69% delle organizzazioni sostiene che il volume totale di pagine stampate dalla propria azienda non cambierà di molto a seguito dell’epidemia di Covid-19. A cambiare sarà il dove e il come”.
Così Brother sta intercettando le nuove esigenze del mercato
Ed è intercettando questi stimoli che Brother è riuscita a muoversi in controtendenza nel corso di un anno, come visto, molto difficile per il settore. “Nell’ambito delle macchine laser in formato A4 la nostra offerta è cresciuta del 59%, portandoci a una quota di mercato pari al 24%. Dato che ci qualifica come secondo player di riferimento nella Penisola”, ha spiegato Marcello Acquaviva, President and Managing director di Brother Italia. “Dal nostro punto di vista, l’emergenza non ha fatto che accelerare tre trend già innescati, tre fattori che ben descrivono le esigenze dei lavoratori nella transizione dalla dimensione del workplace a quella del workspace: hybrid workforce, cybersecurity e personalizzazione. E pensiamo che nei prossimi mesi ci sarà una crescita consistente del print-as-a-service, ovvero di sistemi di stampa gestita e personalizzata basati sul cloud”. Facendo leva sui vantaggi che la tecnologia offre sia in termini di flessibilità, che di sicurezza e facilità di utilizzo, Brother punta a una aumento del 30% sulle attività di stampa gestita, che arriveranno a pesare tra il 15 e il 20% sul fatturato complessivo del capitolo italiano.
As-a-service per Brother è sinonimo di all-inclusive. “La proposizione include assistenza tecnica e consegna di tutti i consumabili direttamente presso l’utente, in ufficio o al domicilio privato, il riordino automatico dei consumabili senza alcun software aggiuntivo da installare, e costi trasparenti, basati sull’effettivo utilizzo mensile”, ha chiosato Stefan Dawid, Director Services & Solutions di Brother Italia, precisando che fino a oggi il printing è stato l’ultimo anello della catena della digitalizzazione del business. “Ora le aziende, anche potendo contare sulla nostra consulenza, dispongono di un’occasione concreta per progredire su questo fronte, dando vita a flussi documentali ibridi”.