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ICT nelle imprese italiane, l’Istat conferma: il Cloud attira le PMI

Il report dell’Istituto Nazionale di Statistica per il 2014 sulle realtà oltre 10 addetti evidenzia tra l’altro forti crescite delle connessioni Mobile Broadband, degli addetti dotati di device mobili, e della diffusione dei software CRM ed ERP. Tra le piccole aziende il 67% ha un sito web (ma solo il 7% vende online), il 28% usa i social network e l’11% impiega specialisti ICT: del Cloud piacciono riduzione dei costi, flessibilità e facilità di implementazione

Pubblicato il 15 Gen 2015

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Negli ultimi giorni del 2014 l’Istat ha diffuso un interessante report sulla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese italiane con almeno 10 addetti, da cui si deducono tra l’altro alcune tendenze notevoli delle piccole aziende, in particolare sull’impiego di specialisti ICT, sul Cloud Computing e sull’eCommerce. Per chiarezza, dove non specificato useremo l’espressione “piccole imprese” per la fascia 10-49 addetti, e “grandi imprese” per la fascia oltre i 250 addetti.

Per cominciare, ecco alcuni dati di sintesi. Nel 2014 oltre il 98% delle imprese con almeno 10 addetti dispone di una connessione a Internet, di cui il 95% a banda larga fissa o mobile. La percentuale di realtà con connessione Mobile broadband in particolare rispetto al 2013 è cresciuta di oltre 10 punti, dal 49,8% al 60%. Le connessioni “fast broadband” (almeno 30 Mbit/s) sono presenti in una grande impresa su tre, e in poco più di una piccola impresa su dieci (11,9%).

Quasi il 70% del campione inoltre dispone di un sito web, e meno del 32% usa i social media, ma questi dati salgono rispettivamente all’89% e al 52% per le grandi imprese. In particolare il 28,5% delle piccole imprese usa almeno un social network (un profilo aziendale su Facebook, o su un sito di condivisione di contenuti multimediali, come YouTube, Flickr, Picasa, SlideShare), e il 6% un blog aziendale.

Per quanto riguarda il commercio elettronico, i dati sono aggiornati al 2013, e si registra un leggero aumento delle imprese che hanno venduto online i propri prodotti o servizi (da 7,6% nel 2012 a 8,2% nel 2013), e una leggera diminuzione di quelle che hanno acquistato (dal 41,7% al 39,6%). Le piccole imprese, in particolare, pur essendosi dotate per la maggior parte di siti web (67,4%), ancora non colgono le opportunità offerte dalla vendita online: solo l’11,5% ha attivato sistemi di raccolta ordini sul proprio sito e il 7,3% ha effettivamente venduto via web o altre reti. Quest’ultimo dato sale al 26% nel caso di imprese grandi.

In ambito Mobile, anche l’Istat conferma la notevole crescita in ambito aziendale segnalata da molte ricerche. Il 66,8% delle imprese (in forte aumento rispetto al 53,1% del 2013) dichiara di aver fornito ai propri addetti dispositivi portatili, quali computer o smartphone, dotati di connessioni mobili per scopi lavorativi. Tale percentuale si riduce all’aumentare della quota di addetti coinvolti: il 38,1% delle imprese fornisce dispositivi mobili per scopi lavorativi a più del 10% degli addetti e il 19,5% a più del 20%.Nel complesso, la percentuale di addetti interessati è il 13,9% del totale, con un lieve aumento rispetto all’anno precedente (12%).

Interessante anche lo spaccato sulla fatturazione elettronica, tema molto attuale con l’incombere della scadenza del 31 marzo. La percentuale di chi fattura solo su carta è relativamente bassa (8,2%) ma lo è anche quella di chi emette fatture elettroniche in formati adatti all’elaborazione automatica (5,4%), mentre è molto diffusa (56,7%) la fatturazione digitale non adatta all’elaborazione automatica, cioè in formati come pdf, jpg, tif, email. Prosegue ad alti ritmi la crescita nell’adozione di software per la raccolta e condivisione di informazioni sulla clientela (CRM) – dal 23% nel 2013 fino al 28,2% nel 2014 -, e soprattutto del software ERP, dal 27,2% del 2013 al 37,2% del 2014.

La minor dimensione di impresa, spiega l’Istat, spiega i più bassi investimenti delle PMI rispetto alle grandi imprese in molti dei parametri tecnologici analizzati, come nel caso dell’adozione di software ERP, di soluzioni RFID, dell’impiego di personale specializzato in sistemi ICT. In quest’ultimo caso la presenza di specialisti ICT aumenta di pari passo con le dimensioni delle imprese. Nella fascia 10-49 addetti solo l’11% delle aziende impiega questo tipo di professionisti; la percentuale sale al 35% per le realtà tra 50 e 99 addetti, al 58% per quelle tra 100 e 249 addetti, e al 74% tra le grandi imprese (oltre 250 addetti).

Per le tecnologie meno legate al livello di complessità organizzativa, le imprese sembrano preferiscono investire negli strumenti ICT finalizzati a risparmi di costo e miglioramenti di efficienza, come nel caso del Cloud Computing, utilizzato in qualche forma dal 40,1% delle imprese del campione, percentuale che sale al 47,4% nella fascia delle grandi imprese. L’Istat tuttavia sottolinea l’alta diffusione anche tra le piccole imprese, attirate dalla scalabilità dei servizi e dalla possibilità di esternalizzare tutte le attività di manutenzione e sviluppo di ICT, vista la limitata presenza interna di competenze specialistiche.

I servizi di Cloud Computing acquistati più di frequente sono, nell’ordine, e-mail (di cui si avvale il 34,5% delle imprese), software per ufficio (16,5%), applicazioni per finanza e contabilità (13,4%), servizi di archiviazione di file (12,7%), hosting di database (11,1%), applicazioni CRM (5,8%) e utilizzo di potenza di calcolo per eseguire software (3,2%). Mentre gli ultimi quattro servizi sono utilizzati con più frequenza dalle imprese con almeno 250 addetti, la posta elettronica in Cloud è il servizio più diffuso al diminuire della dimensione aziendale.

Tra i fattori che limitano l’uso di servizi Cloud tra chi li usa già, quelli con i maggiori scostamenti tra imprese grandi e piccole sono per ragioni opposte il rischio di violazione della sicurezza (27,3% delle imprese grandi, 19,7% delle piccole), e la conoscenza non adeguata di questi servizi (13% delle grandi imprese e 22% delle piccole). Le grandi imprese inoltre sono più sensibili a problemi come la difficoltà di trasferire dati in caso di recesso del contratto con il fornitore (25,5%), e l’incertezza del quadro legislativo, specie nei casi di controversie (24,7%) e dell’ubicazione dei dati (19,8%). Invece i problemi legati all’accesso ai dati o al software in Cloud (13%) e gli alti costi d’acquisto dei servizi (17%) sono comuni a tutte le imprese senza rilevanti differenze dimensionali.

Tra i fattori che ostacolano l’uso di servizi Cloud da parte di chi invece non li usa ancora, la conoscenza insufficiente dello strumento viene indicata dal 31,6% di piccole imprese contro il 14,5% delle grandi, per le quali invece l’ostacolo maggiore è il rischio di violazione della sicurezza (30,8%). Infine i benefici del Cloud: il 40,1% delle grandi imprese dichiara come maggior vantaggio la scalabilità dei servizi, mentre le imprese più piccole ne indicano tre in egual misura (tra il 24% e il 25%): riduzione dei costi, flessibilità, e facilità di implementazione.

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