Ducati Lenovo Team: si chiamerà così la squadra di MotoGP della casa di Borgo Panigale grazie al rafforzamento della partnership tra Ducati e Lenovo, con il vendor che sarà Title Partner del team di MotoGP della “rossa delle due ruote” per il prossimo triennio. Ma non è solo un cambio di nome. L’alleanza significa soprattutto che verrà ampliata la collaborazione sul fronte del digitale, che oggi rappresenta un differenziale importante per il successo in pista.
«L’innovazione tecnologica è un elemento fondamentale per la competitività del team – spiega il CEO di Ducati Motor Holding, Claudio Domenicali – e lo sarà sempre più anche in futuro. La possibilità di usare tecnologie di High Performance Computing spiana la strada all’utilizzo di software di simulazione sempre più sofisticati che ci permettono di migliorare sensibilmente le prestazioni dei nostri prodotti, sia quelli destinati ai clienti sia quelli che utilizziamo nel motorsport. E questo per noi rappresenta un vantaggio competitivo rilevante».
Dall’AI alla Realtà Aumentata
Lenovo è technical partner di Ducati dal 2018 e «in questo lasso di tempo – sottolinea Luca Rossi, Senior Vice President of Lenovo Group – abbiamo avuto modo di capire che ci sono valori comuni molto forti come il focus su performance, velocità, qualità, design, affidabilità e, chiaramente, innovazione. In queste aree non solo possiamo dare un contributo essenziale ma anche ricevere un apporto importante da Ducati. Nel MotoGP il meglio deve ancora venire e le tecnologie esponenziali, l’Artificial Intelligence, la Virtual Reality e la Augmented Reality giocheranno un ruolo fondamentale in futuro».
Ducati Lenovo Team, strategie data-driven
In gara le performance sono tutto, e negli ultimi tre anni c’è stato un aumento visibile nelle prestazioni delle “rosse”, tanto che dopo 13 anni di attesa nel 2020 l’azienda bolognese è riuscita a portare a casa il titolo mondiale costruttori.
«Nell’era del digitale – ci spiega l’Electronic Systems Manager di Ducati Corse, Gabriele Conti – anche il ruolo dei piloti è cambiato profondamente. In passato le decisioni sui settaggi che prendono in gara erano frutto della conoscenza della moto, del circuito, delle condizioni meteo ed erano demandate alla sensibilità del singolo professionista. Oggi, invece, sono data-driven e i piloti sono diventati quasi degli ingegneri. Analizzano i dati sulle prestazioni personali e dei competitor per capire come è possibile guadagnare anche solo un centesimo di secondo in pista».
L’HPC per l’R&D e la modellazione
Non solo le strategie di gara ma anche la ricerca e sviluppo, il design e la progettazione, i processi di modellazione termodinamica e fluidodinamica – che permettono di ridurre i guasti tecnici e migliorare le prestazioni e delle “rosse” – in Ducati sono sostenuti da un’infrastruttura HPC compatta ad alte prestazioni basata su un cluster di macchine ThinkSystem.
E, se è vero che ci sono dei limiti oggettivi ai test su pista, perché magari alcune modifiche potrebbero mettere in pericolo la sicurezza dei piloti, «dall’altra parte – conclude Rossi – la tecnologia offre scenari di simulazione praticamente infiniti se si ha un’infrastruttura di calcolo adeguata. Grazie a questa collaborazione e con l’ausilio delle nostre tecnologie, Ducati è riuscita a ridurre i guasti meccanici del 15-20% rispetto al passato e questo gli assicura un vantaggio competitivo rilevante sui competitor. Oggi parliamo di Artificial Intelligence e Machine Learning, ma per il futuro stiamo esplorando le potenzialità della realtà virtuale e della realtà aumentata per migliorare ulteriormente tutte le fasi di test».