Il 2020 è stato un anno positivo per Digital360, nonostante la congiuntura economica non favorevole dovuta alla pandemia. La società, quotata sul segmento AIM Italia di Borsa Italiana ed editore di questa testata, ha registrato una crescita del fatturato di circa il 5%, compensando la lieve contrazione riscontrata nel primo semestre dell’anno. Interessante anche l’andamento finanziario del Gruppo: pur a fronte di importanti investimenti realizzati nel corso del 2020, è stato generato un cash flow di 4,9 milioni di euro, riducendo la Posizione Finanziaria Netta (PFN) di 4,8 milioni di euro (dal 2019 al 2020 è passata dai 6,3 milioni a circa 1,5).
A comunicarlo è il Gruppo in una nota stampa, diramata oggi, che riporta i primi risultati consolidati preconsuntivi per l’esercizio 2020.
A trainare questo risultato positivo è stata la consistente crescita dei servizi digitali della Business Unit “Demand Generation” (eventi, comunicazione, lead generation, ecc.) e dei servizi a distanza, erogabili da remoto della Business Unit Advisory (data protection, cybersecurity, smart working, ecc.) su cui il Gruppo investe da anni. Sono stati proprio i ricavi di questi servizi che hanno compensato le inevitabili perdite che hanno colpito l’area degli eventi fisici, annullati a causa della pandemia.
Come ricorda il Presidente di Digital360 Andrea Rangone, “la pandemia ha contribuito ad accelerare alcune dinamiche in atto già da anni sul mercato, cioè la trasformazione digitale delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. Ha inoltre fatto capire più chiaramente l’efficacia dei servizi digitali – come webinar, marketing online, remote selling, smart working, advisory remotizzata – su cui Digital360 punta da sempre e ha investito moltissimo. Gli effetti di queste dinamiche si iniziano a vedere sui risultati del Gruppo e saranno importanti, irreversibili, anche nel lungo termine, visti i cambiamenti culturali in atto nel nostro paese e le risorse ingenti in arrivo a supporto della digitalizzazione con i fondi Next Generation EU (Recovery Fund)”.
È proprio in questo scenario che l’azienda pensa di “poter sfruttare bene le opportunità che si stanno creando, grazie ad un posizionamento unico sul mercato, ad importanti asset strategici sviluppati in questi anni e ad una gamma di servizi innovativi basati sulle tecnologie digitali con una componente crescente ad abbonamento”.
Lo spostamento di mix del fatturato verso i servizi digitali più innovativi e scalabili e la crescita del peso dei servizi ad abbonamento con ricavi ricorsivi (“Digital As A Service”) ha già consentito infatti un significativo aumento dei margini operativi, che ha portato l’Ebitda a superare i 5 milioni di euro, raddoppiando rispetto ai 2,5 milioni di euro del 2019.