Per essere efficienti nella business analysis è necessario dotarsi di uno strumento che permetta la data visualization così come la visual analytics. Davide Donna, managing partner The Information Lab Italia, parte da questa premessa per spiegare come l’analisi dei dati possa davvero essere alla portata di tutti in azienda e non solo dei tecnici informatici.
«C’è differenza – ha spiegato Donna – tra il concetto di data visualization e quello di visual analytics. Con data visualization si fa riferimento alla fine del percorso, all’output generato dalla business analysis. Parlando invece di visual analytics si intende il processo di estrazione delle informazioni svolto in modo intuitivo, trascinando numeri e colonne per individuare visivamente correlazioni, estrapolare trend, ottenere in autonomia il materiale necessario per prendere le proprie decisioni di business».
Who's Who
Davide Donna
Managing Partner e co-fondatore, The Information Lab
Semplicità di analisi e qualità della presentazione dei dati
Potersi collegare al database e lavorare sulle informazioni in modo immediato (senza chiedere l’intervento dell’IT e senza dover seguire particolari procedure di consultazione) significa poter davvero usare il patrimonio di conoscenza dell’azienda sulla base delle proprie conoscenze: ciascun responsabile di dipartimento può infatti valutare gli indicatori che gli interessano man mano che si rende conto che possono esservi evidenze nascoste.
Svolto dunque un approfondito lavoro di analisi (mediante tecnologie, appunto di visual analytics) si potrà procedere alla presentazione dei dati e questa sarà tanto più efficace e di qualità quanto più si farà ricorso alla data visualization.
«Costruire una dashboard dove siano illustrati i dati – ha affermato Donna – non è sufficiente, o meglio, per essere il più possibile fruibile deve avere delle caratteristiche precise. Prima di tutto deve essere interattiva e realizzata con gli strumenti grafici più adeguati al tipo di dato che si sta condividendo (linee, grafici, diagrammi, infografiche eccetera), i colori giusti, fino alla scelta delle posizioni corrette per mettere in risalto i risultati più importanti. La tecnologia proposta da The Information Lab consente di condurre tutte queste attività in modo facile, direttamente da parte dei responsabili di dipartimento che sono i soli a poter esprimere nel modo più comprensibile possibile, quello che riguarda la loro attività. Pensiamo, per esempio a un CFO, che deve riportare i risultati al consiglio di amministrazione: egli adotta un linguaggio molto tecnico, ma allo stesso tempo è indispensabile che delinei nel dettaglio le situazioni finanziarie e le renda comprensibili. La data visualization lo aiuta».
A chi serve la data visualization?
Poter analizzare i dati dal proprio punto di vista, svolgendo il percorso di approfondimento in base ai risultati di volta in volta ottenuti (senza magari neanche prevedere quelli che potranno essere i passi da compiere) è una opportunità utile per qualsiasi analista o decisore aziendale, a qualsiasi business unit appartenga.
Attualmente, soprattutto gli uomini di marketing sono i più interessati agli strumenti di data visualization e quelli che ne sfruttano le maggiori potenzialità, per esempio, per verificare gli esiti delle loro campagne, per identificare i profili target per determinati prodotti in base ai trend di vendita eccetera.
Dal canto loro, le aree commerciali sono attratte da queste tecnologie per avere dati utili a dare gli obiettivi ai venditori e garantire loro tutte le informazioni utili per condurre a buon fine le visite ai clienti.
«In ambito finanziario – ha sottolineato Donna – ancora troppo spesso per la data visualization ci si affida alle tabelle di Excel, ma questo strumento ha due svantaggi principali. In primo luogo, si tratta di tabelle statiche, non è possibile interagire con il dato (e, tra l’altro, è difficile percepire tendenze e anomalie andamenti dalle liste di numeri, ndr) inoltre non offre la possibilità di fare aggiornamenti automatici».
Gli uffici risorse umane stanno iniziando a beneficiare di tecnologie evolute di analisi dei dati per valutare le performance degli addetti, per avere una vista completa, per esempio, sulle attività di formazione e, in generale, per osservazioni statistiche.
Grazie a visual analytics e data visualization, gli uomini di logistica e supply chain possono recuperare informazioni puntuali per avere, per esempio, un’idea precisa dello stato e della copertura geografica dei magazzini, più in generale per capire l’efficienza della supply chain.
Perché scegliere Tableau?
3 caratteristiche principali contraddistinguono Tableau, il software per la data visualization selezionato nel portafoglio prodotti di The Information Lab: rende possibile esplorare e visualizzare i dati senza avere alcuna conoscenza di programmazione IT; suggerisce le best practice per realizzare presentazioni di valore; rappresenta una soluzione flessibile e scalabile sia dal punto di vista dell’erogazione del servizio sia per quanto riguarda l’accesso alle informazioni.
«Poter gestire il database senza dover scrivere alcuna linea di codice – ha puntualizzato Donna – credo sia un vantaggio importantissimo nel momento in cui si adotta uno strumento tecnologico di data analysis utilizzabile da figure con skill molto differenti tra loro. Il fatto poi che sia lo stesso software a guidare nella scelta delle rappresentazioni più efficaci dei dati lo rende ancora più sfruttabile».
Tableau è disponibile sia on premise, sia in cloud, e non ha limitazioni dal punto di vista delle integrazioni e dell’accesso ai dati, consentendo di connettersi a qualsiasi data source. Si tratta di una soluzione che le aziende possono facilmente introdurre in azienda per gradi, iniziando da alcuni dipartimenti per poi estenderne l’adozione.
«Vorrei aggiungere – ha concluso Donna – che Tableau può contare su una numerosissima community di utilizzatori e appassionati che condivide online le proprie esperienze: è quindi molto semplice reperire anche informazioni sull’uso del prodotto e sui benefici che può avere determinato in altre realtà».