La collaborazione con Promo PA Fondazione nella stesura del report “Come Appalta la PA” mi ha dato l’opportunità di analizzare i risultati prima della loro presentazione ufficiale (25 novembre 2014). Sono rimasto colpito da alcune significative evidenze, che mi hanno portato a riflettere sul contributo che la tecnologia potrebbe dare per rispondere alle esigenze della PA e delle imprese in termini di:
1)Semplificazione: stazioni appaltanti e imprese la chiedono a gran voce, a fronte di una burocrazia e di obblighi normativi percepiti come sempre più “frenanti”.
Come snellire mantenendo però le garanzie, in termini di regolarità e controllo delle procedure di appalto, sottese dall’attuale assetto normativo? Le tecnologie informatiche potrebbero aiutare, assicurando più trasparenza, velocità e controllo al ciclo di assegnazione degli appalti.
2)Innovazione tecnologica: stazioni appaltanti e imprese ritengono fondamentale l’innovazione tecnologica dei processi di appalto, anche se per motivazioni diverse.
Perché il nostro Paese procede ancora a rilento su questo tema? Il mercato offre da anni tecnologie specifiche e consolidate per l’appalto di lavori.
Who's Who
Ezio Melzi
Ezio Melzi, Consigliere Delegato di BravoSolution Italia (a Jaggaer company)
3)Aggregazione degli acquisti: è considerata quale primaria leva di razionalizzazione della spesa pubblica.
Come realizzare economie di scala, aumentando i volumi in gara, tutelando la partecipazione anche dei fornitori medio/piccoli ?
4)Concorrenza e criteri di aggiudicazione delle gare. L’aggiudicazione al “massimo ribasso” è ancora prevalente, nei bandi pubblici, rispetto all’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), nonostante lo scontento delle imprese e delle stazioni appaltanti, che talvolta a gara assegnata devono fare i conti con una qualità di fornitura al di sotto delle attese.
Perché sussiste questa incoerenza? Sembra per la maggiore complessità dell’OEPV. La tecnologia può risolvere con funzionalità per gestire con efficienza e trasparenza anche le gare all’OEPV
5)Dematerializzazione: Italia vs resto del mondo: molte esperienze, soprattutto internazionali, confermano che è possibile gestire telematicamente, in efficienza e trasparenza, anche appalti di lavori molto complessi. Ne è un esempio il cantiere UK di CrossRail (appalto da 17 Miliardi di € !).
Quale futuro in Italia per la gestione degli appalti relativi a grandi opere pubbliche di cui si parla da anni?
Per un approfondimento su questi temi è possibile richiedere gratuitamente la pubblicazione “Come Appalta la PA – 2° Rapporto nazionale”