La pandemia di Covid-19 ha reso “urgente” la trasformazione digitale. Per molte organizzazioni i progetti di innovazione erano ovviamente già in corso, ma spesso coinvolgevano solo parti delle operazioni e si evolvevano a ritmi incrementali. L’emergenza Covid ha improvvisamente catapultato le imprese in una digital transformation a ritmi serrati, come ha affermato il 69% dei consiglieri d’amministrazione interpellati da Gartner nel suo 2021 Board of Directors Survey. Pubblicato a settembre e realizzato tra maggio e giugno 2020, il sondaggio è stato svolto su un campione di 265 membri di CDA di aziende in Usa, Emea e Apac.
La corsa delle iniziative digitali ha visto non solo un impiego massiccio allo smart working, ma un potenziamento generale dei programmi di digital engagement per i dipendenti (employee engagement) e i clienti (customer engagement). Le aziende hanno velocizzato lo sviluppo di prodotti e servizi capaci di preservare la produttività del lavoro e gli obiettivi di crescita del business in un mondo costretto a interagire online molto più che offline.
In una recente analisi Gartner sottolinea quali sono le ragioni fondamentali per cui il digital business è diventato una priorità irrinunciabile per le aziende di tutto il mondo alle prese con una crisi sanitaria che ha portato con sé una crisi economica e sociale.
Pandemia, è l’ora di puntare sul digital business
La stessa pandemia di Covid-19 è, ovviamente, il primo buon motivo per perseguire con determinazione e velocità le strategie di trasformazione digitale. L’emergenza sta già dimostrando il valore delle iniziative digitali nell’e-commerce, nelle consegne, nella digitalizzazione della supply chain, nell’automazione dei processi e in molte altre attività, specialmente quando svolgerle fisicamente non è possibile.
Costi e operazioni sono la seconda ragione per premere l’acceleratore sulla trasformazione digitale: la recessione economica impone di rivedere e ridurre i costi e snellire le operazioni.
I risultati sono il terzo motivo evidenziato da Gartner. Le risposte rapide alla pandemia rendono più facile correre lungo la strada verso il digital business – che resta cruciale per la sopravvivenza dell’azienda.
La tecnologia è “trasformazionale”: budget a +7%
L’87% dei membri di CDA intervistati da Gartner attribuisce alla tecnologia un ruolo di motore di trasformazione in quanto capace di soddisfare le priorità strategiche. Molti prevedono che nella loro azienda verranno dati nuovi compiti al Chief Digital Officer in modo da fornire una risposta di lungo termine alla pandemia. Inoltre, Analytics e Intelligenza artificiale (AI) si imporranno probabilmente come tecnologie game-changer per effetto della crisi sanitaria: le imprese le adotteranno in misura crescente al fine di migliorare il processo decisionale in un ambiente “remote-work-first”.
Come conseguenza dell’accelerazione delle iniziative digitali il 67% del campione si aspetta un incremento del 6,9% negli attuali budget per l’IT. Nessun dipartimento aziendale vedrà crescere tanto gli investimenti, ma un aumento della spesa è previsto anche nelle aree Fusioni & Acquisizioni (M&A, +3,3%), Ristrutturazione aziendale (+2,6%), Sviluppo prodotti (+2,4%) e Ricerca & Sviluppo (+1,5%). Sul lato opposto, si restringeranno i budget per Finance (-2%), Marketing (-2,2%), HR (-2,5%) e Vendita e amministrazione (-4,3%).
Trasformazione digitale, è il CIO il vero leader
I CDA globali stanno acquisendo consapevolezza, sottolineano i ricercatori di Gartner, del fatto che «la trasformazione digitale technology-driven può, e deve essere, un potente strumento per affrontare gli impatti della pandemia su dipendenti, clienti, supply chain e ogni altro elemento su vasta scala per mettere l’azienda in grado non solo di superare la crisi ma uscirne rafforzata».
Un altro aspetto della trasformazione digitale su cui aumenta la consapevolezza dei CDA sotto la spinta pandemia è il rafforzamento dell’alleanza CEO-CIO al fine di implementare la strategia di innovazione. Sia in questa fase che con il superamento dell’emergenza Covid, il Chief Innovation Officer si affermerà in un nuovo ruolo di advisor per il CDA e la C-Suite sui temi del digital business. Più della metà dei consiglieri afferma che i CIO diventeranno partner dei top manager e oltre un terzo pensa che il CIO potrà assumere da solo il ruolo di guida delle iniziative di digitalizzazione.
Già l’anno scorso una ricerca di Forrester evidenziava come il CEO dell’era della trasformazione digitale deve instaurare una collaborazione diretta con il CIO o il CTO (Chief Technology Officer). Molte organizzazioni sono bloccate nel percorso che le fa evolvere in aziende software-driven perché le operazioni hitech sono confinate nei dipartimenti di sviluppo e non arrivano al top management. Ma il software non è solo un business driver: è la struttura stessa dell’attività di un’impresa e non hanno più motivo di esistere – anzi rappresentano un ostacolo – le divisioni tra chi guida la strategia digitale e chi è a capo della strategia complessiva di un’organizzazione.