L’adozione del cloud, e il digitale in genere, rappresentano un’opportunità di crescita e rilancio per il sistema Italia. Questo, in estrema sintesi, quanto confermato dal report “L’Impatto del Cloud Computing sul sistema-Paese e sul modo di fare impresa in Italia”, frutto di una ricerca condotta da “The European House – Ambrosetti” e Microsoft Italia e appena presentata al meeting di Cernobbio.
L’obiettivo dell’indagine è quello di analizzare la diffusione delle tecnologie digitali nel nostro Paese, con un focus sull’utilizzo di piattaforme e soluzioni cloud per evidenziarne l’impatto economico e i benefici derivanti dall’adozione di tecnologie di questo genere e gli ostacoli che le aziende, sia de settore pubblico sia del settore privato, incontrano nella loro adozione.
Il principale beneficio del cloud è la capacità di reagire in fretta, come confermato dall’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus: ha potuto adottare in tempi molto rapidi forme di lavoro da remoto solo chi aveva un’infrastruttura adeguata. I costi, i dubbi sulla privacy dei dati e la mancanza di competenze sono invece i principali ostacoli percepiti.
Dall’analisi dei risultati sono poi scaturite tre proposte, rivolte ad aziende private, enti pubblici e cittadini, per massimizzare i benefici delle tecnologie Cloud-based in tre settori chiave per rilanciare competitività e attrattività del sistema Italia.
Il rilancio passa dalla nuvola: tre proposte concrete
Lo studio ha calcolato la modernizzazione e ottimizzazione dei Data Center della Pubblica Amministrazione abilitato dall’adozione di soluzioni di Cloud Computing potrebbe generare un risparmio fino a 1,2 miliardi di euro all’anno. La frammentazione e l’obsolescenza dei Data center, infatti, è uno dei talloni d’Achille della PA, che si aggrava ogni anno.
Se invece le PMI italiane raggiungessero il livello di adozione del Cloud Computing del Regno Unito potrebbero generare un aumento del PIL di 20 miliardi di euro da qui al 2025.
Nel loro report, Microsoft Italia e “The European House – Ambrosetti” descrivono tre progettualità che consentirebbero una maggiore diffusione di soluzioni cloud in tutti gli ambiti produttivi e amministrativi. Nello specifico, le proposte contenute nel report riguardano la Pubblica Amministrazione, le PMI e le competenze digitali dei cittadini.
- Il cloud nella PA: le proposte. Cloud e trasformazione digitale, sostengono Microsoft e The European House – Ambrosetti, potrebbero semplificare la burocrazia del nostro Paese e incrementare l’efficacia della Pubblica Amministrazione nell’offrire servizi a cittadini e imprese. Per raggiungere questi obiettivi, viene delineato un piano triennale che passa dal consolidamento delle infrastrutture già esistenti (anche adottando soluzioni di hybrid cloud) per attuare una migrazione della Pubblica Amministrazione sul cloud. Il tutto senza dover perdere la “sovranità digitale”, dal momento che verrebbe garantita la residenza dei dati nel nostro Paese
- Il cloud per le PMI: le proposte. Sfruttando le opportunità offerte dal Piano Transizione 4.0, è necessario incentivare l’adozione da parte delle PMI di soluzioni di Cloud Computing, con un occhio di riguardo per i servizi ad alto valore aggiunto
- Sviluppo delle competenze digitali dei cittadini. Affinché la “svolta digitale” descritta nei due punti precedenti sia possibile è però necessario incentivare lo sviluppo di competenze digitali nella cittadinanza, in modo che le nuove tecnologie trovino terreno fertile sul quale prosperare. Per Microsoft e The Digital House, in particolare, è necessaria una maggiore attenzione verso le skill necessarie per la Data Economy e l’Intelligenza artificiale
Adozione del Cloud computing in Italia e benefici per il “sistema nazione”
Dalla ricerca condotta da The European House – Ambrosetti e Microsoft Italia emerge comunque che le aziende italiane sono sempre più “virtuose” nell’adozione di soluzioni cloud. L’81,3% delle aziende intervistate afferma di utilizzarlo, anche se non per tutte si tratta di una tecnologia strategica e abilitante della trasformazione digitale. Anzi: ben il 49,4% utilizza soluzioni cloud “in modo tattico”, solo perché rese necessarie da una situazione di stretta contingenza.
Il quadro, però, non è così roseo se si prendono in considerazione le sole PMI: il 30,4% delle piccole e medie imprese dichiara di non aver adottato alcun tipo di soluzione Cloud e solo il 17,4% considera il Cloud Computing una risorsa strategica per la propria crescita.
E dire che l’adozione di soluzioni cloud garantisce una lunga lista di benefici. Come anticipato, secondo le aziende intervistate da Ambrosetti e Microsoft Italia, l’utilizzo di piattaforme cloud permette di reagire più in fretta al cambiamento (20% delle aziende intervistate), di gestire al meglio i picchi di lavoro (16% dei rispondenti) e di controllare in maniera più efficace i costi di gestione.
Le soluzioni cloud, in particolare, tornano utili soprattutto come tecnologia abilitante dello smart working e, in generale, della continuità aziendale. L’83% dei rispondenti afferma di aver intenzione di aumentare l’adozione di soluzioni Cloud Computing in vista di una maggiore ricorso al lavoro da casa