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La gestione del magazzino nell’industria del riciclo: il caso Montello

Dall’incontro fra Montello, azienda bergamasca che opera nel recupero e nel riciclo di plastica e rifiuti organici, con la Business Unit di Beta 80 dedicata alla Supply Chain, è scaturita l’adozione di Stockager, piattaforma logistica con cui oggi la società ha automatizzato i suoi flussi di magazzino. Ce ne hanno parlato Gabriele Baffi di Beta 80 e Gabriele Ferrari di Montello, che hanno seguito, ciascuno per la parte di propria competenza, tutte le fasi di implementazione del WMS

Pubblicato il 16 Giu 2020

Montello riciclo plastica

Da una parte Montello, azienda in provincia di Bergamo che, durante il lockdown da Coronavirus e nonostante la zona in cui si trova sia stata una delle più funestate dall’epidemia, non ha mai smesso di lavorare perché opera nel recupero e nel riciclo, settore considerato essenziale dai vari Dpcm emanati dal Governo. Dall’altra Beta 80 Group, da 34 anni al fianco delle imprese con i suoi servizi di consulenza, system integration, delivery applicativa, operations oggi sintetizzati in tre Business Unit: ICT Solutions, Emergency e Supply Chain. A fare da tramite tra queste due realtà, Stockager, WMS (Warehouse Management System) proprietario sviluppato da Beta 80 che vanta più di 100 installazioni in tutto il mondo. Fondata da un gruppo di giovani ingegneri neolaureati del Politecnico di Milano, Beta 80 adesso ha superato i 600 collaboratori. L’attuale Montello è nata agli inizi del 1996 per volontà di Roberto Sancinelli, che decise di convertire l’industria siderurgica di famiglia in una green economy company che dà lavoro a 740 addetti. I suoi impianti riciclano 250 mila tonnellate all’anno di imballaggi in plastica, pari a circa il 20% della raccolta differenziata nazionale gestita dal consorzio Corepla. Altre 650 mila tonnellate di frazione organica dei rifiuti solidi urbani vengono trasformate ogni anno in biogas, biometano, energia elettrica e termica, anidride carbonica per uso alimentare e ammendante compostato misto.

Il fabbisogno di partenza visto da Beta 80

L’avvio della partnership tra Montello e Beta 80 risale alla fine del 2018, quando la BU Supply Chain di Beta 80 viene incaricata di realizzare una piattaforma integrata per la gestione logistica del magazzino dell’impresa bergamasca. Gabriele Baffi, il Project Manager della BU di Beta 80 che ha seguito il progetto, racconta il fabbisogno di partenza: «Avevamo di fronte uno stabilimento di notevoli dimensioni: un’area industriale di 350 mila mq, di cui 120 mila coperti. Su superfici di questo tipo, con una media di giacenza di 12 mila pallet, riuscire a rintracciare in modo puntuale e preciso la merce era uno degli obiettivi sfidanti. Inoltre, i lotti da movimentare erano molto ingombranti, i cosiddetti big bag con un peso compreso tra gli 800 e i 1200 kg ciascuno. Non che fosse la prima volta che proponevamo Stockager per stoccare i big bag. Stockager, infatti, è un marchio registrato che copre in maniera trasversale tutti gli step della logistica: dal ricevimento allo stoccaggio, dal picking all’allestimento e alla spedizione. Fino ad allora, tuttavia, i nostri clienti provenivano dal farmaceutico, dal chimico, dalla produzione, dal food e da altri settori. Era la prima volta che ci occupavamo di un’azienda del mercato del riciclo».

Cosa è cambiato dopo l’arrivo di Stockager

«Prima dell’introduzione di Stockager la produzione, così come lo stoccaggio e il picking erano gestiti su fogli Excel con inserimento manuale di tutti i dati» dice Gabriele Ferrari, responsabile della logistica di Montello. Un lavoro certosino che è stato possibile eliminare «interfacciando gli impianti con il gestionale aziendale e Stockager. Abbiamo annullato così tutti i tempi di inserimento dati e portato a zero quelli di processo per l’allestimento di un carico. La produttività di magazzino da subito è quasi triplicata, perché è stato possibile conoscere in tempo reale la giacenza di magazzino». Indicazioni che in precedenza non sempre erano immediatamente disponibili, soprattutto a causa dei ritardi nell’inserimento dati. Un altro beneficio del WMS è stata la riduzione degli errori di stoccaggio, grazie a una maggiore precisione, velocità e sicurezza nel picking. «Con un magazzino totalmente orizzontale distribuito, a macchia di leopardo, su un’area così vasta, la creazione di una mappatura con locazioni fisse ha anche ridotto notevolmente i tempi di attraversamento» chiarisce Ferrari, sottolineando che «in sostanza è migliorata l’efficienza e la condivisione delle informazioni».

L’esigenza di integrazione dei vari reparti

Tra le sfide che Beta 80 è stata chiamata ad affrontare rientrava la mancanza di un sistema informativo precedente. «Tutte le attività di gestione del magazzino avvenivano in modalità manuale», spiega Baffi. Una circostanza che non influiva sull’accuratezza delle operazioni, ma che impediva l’integrazione in tempo reale con gli altri processi aziendali, oltre a costringere gli addetti a un surplus di adempimenti non assistiti. «Il nostro sponsor principale era il personale di magazzino, che desiderava una “normalizzazione”. Da questo punto di vista, non c’era una complessità logica da risolvere nella gestione del magazzino, quanto piuttosto l’esigenza di mettere insieme vari reparti quali, per esempio, produzione, amministrazione, vendite e qualità». Per questo la fase di studio preliminare svolta da Beta 80 ha raccolto numerose interviste fatte ai referenti delle singole aree. Dalle informazioni ottenute, in particolare sui codici del materiale, i lotti, le quantità, ha cominciato a prendere forma il percorso di normalizzazione che ha condotto poi tutti i dipartimenti a condividere automaticamente i medesimi dati gestiti dal WMS.

Come mettere insieme flussi digitali e fisici

La condivisione dei dati è stata possibile grazie all’interoperabilità con l’ERP e il MES già presenti in Montello, da cui si sono innescati quei meccanismi di integrazione verticale previsti dal paradigma 4.0 con gli uffici amministrativi, la produzione e il controllo qualità. Un’integrazione, quest’ultima, cruciale in un’azienda di riciclo che necessita di modelli di tracciabilità che abbiano anche valore certificatorio. L’innovazione tecnologica è andata di pari passo con la revisione organizzativa dei processi logistici. Lo rimarca Gabriele Baffi: «Come capita molte volte nell’inserimento di nuovi sistemi informatici, si è andati a riorganizzare anche i processi, digitalizzandoli e quindi trovando il giusto compromesso tra i flussi digitali, che sono portati dal nostro WMS, e i flussi fisici che sono quelli che avvengono nella realtà. Mettere insieme entrambi e fare in modo che fossero configurati e utilizzati al meglio con il sistema Stockager è stata una delle nostre attività principali». Dopo l’interfacciamento con la parte impiantistica, da cui ricavare i dati inerenti il “versamento”, cioè l’atto fisico di riempimento dei big bag, e con il gestionale della Montello, il progetto si è concluso con la completa automazione nel dicembre 2019.

Capire in soli 2 giorni come funziona Stockager

Tra le personalizzazioni aggiunte alla versione standard di Stockager, vi è stata una estensione peculiare che è consistita nell’introdurre un fine linea di imballaggio per la pesatura e l’etichettatura del materiale. Poiché, infatti, si tratta di materiale solitamente stoccato all’esterno, quindi soggetto alle intemperie, ha bisogno di essere coperto con uno speciale cappuccio che ne preservi l’integrità. Al personale, poi, sono bastati un paio di giorni per imparare il funzionamento della piattaforma. Merito, secondo Baffi, oltre che dell’impegno dei diretti interessati e della proficua collaborazione che ha caratterizzato tutto il periodo di implementazione, anche di una «metodologia progettuale che non ha lasciato scoperto nessun flusso logistico». «L’avviamento e l’assistenza agli operatori sono stati relativamente semplici» conferma Ferrari. «Dopo lo studio dei flussi e delle funzioni, le criticità si sono presentate principalmente sotto forma di abitudini consolidate e difficoltà “linguistiche”. È stato quindi necessario ridisegnare i processi organizzativi, riassegnando le competenze per ufficio. In seguito sono stati ridisegnati i processi informativi per passare infine alla condivisione di un database generale».

I risultati: semplificazione e logistica lean

Oggi, alla Montello il WMS di Beta 80 è collegato con terminali handheld che usano la radiofrequenza GSM. Le operazioni sono controllate in real-time giacché le informazioni sulla giacenza confluiscono costantemente nel database di Stockager. Pur essendo un prodotto nativamente Web, e quindi predisposto per il cloud, Montello ha optato per l’installazione on-premise e per la fruizione tramite la Intranet aziendale. In ogni caso, il sistema è predisposto per poter gestire dall’attuale server gli eventuali altri magazzini geograficamente distribuiti. «L’idea di creare e implementare un WMS aziendale è nata dalle difficoltà di gestione operative di picking, spedizione e stoccaggio in un momento in cui la Montello spa ha visto quasi raddoppiare il volume di produzione e spedizione» conclude Gabriele Ferrari. «Dopo 10 mesi di utilizzo posso dire che Stockager ha semplificato molto il lavoro di tutti, dagli operativi agli addetti alla gestione logistica e amministrativa. È stata la leva giusta per rendere lean tutti i processi che prima erano ad appannaggio solo di esperienza e file Excel. Dopo il successo del magazzino prodotti finiti, stiamo pensando di adoperare Stockager anche per la gestione dei materiali di consumo e delle parti di ricambio degli impianti, implementando anche la funzione di ricevimento e lavorazione, fino ad arrivare a sfruttare appieno l’ampio potenziale che il programma offre».

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