Stiamo entrando, pian piano, nella nuova normalità. La clausura forzata cui ci ha costretto l’emergenza sanitaria ha cambiato in maniera radicale le nostre abitudini. Consuetudini che, in un lasso di tempo piuttosto breve, sembrano esser destinate a essere rimpiazzate da nuovi modi di fare. La modalità con cui facciamo acquisti o compriamo la spesa è esemplare di quanto sta accandendo: nei due mesi e mezzo di quarantena, il volume dello shopping online è aumentato in maniera esponenziale, e anche chi non aveva mai fatto acquisti sul web ha dovuto “cedere”. Tutto questo ha portato gli analisti a parlare di “nuovi trend del retail”.
Uno degli ultimi studi pubblicati, la quarta wave del COVID-19 Barometer, lo studio globale di Kantar che monitora le attitudini degli individui e che ha intervistato dal 24-27 aprile oltre 45.000 consumatori in più di 50 Paesi (500 per Paese, 1000 in Italia), ritiene che l’acquisto sul web è un comportamento di cui non ci libereremo tanto facilmente. Anzi, probabilmente non ce ne libereremo più. Ma gli acquisti online sono solo una delle facce del poliedro sempre più complesso che sta diventando la nostra new normality.
Le nuove abitudini post-pandemia
Dopo il disorientamento iniziale, un po’ tutte le persone costrette alla quarantena e alla reclusione domestica hanno iniziato a fare i conti con nuovi modi di fare e nuove abitudini. Dal barometro Kantar emerge che il 40% degli intervistati ammette di dormire più a lungo e di fare più attività fisica che in passato. Oltre il 50% del campione, invece, ha modificato la propria dieta, iniziando a cucinare ricette più complesse e mangiando cibo più sano. Il 20%, inoltre, ammette di bere meno alcolici. Dalla ricerca, però, emergono anche altre tendenze, con le quali i produttori e i brand dovranno necessariamente adattarsi.
Sempre più acquisti online
La pandemia ci ha spinto verso il web, in maniera ineluttabile. Costretti in casa, siamo stati forzati ad acquistare qualunque oggetto su e-commerce e shop online: non solo smartphone, TV e altri dispositivi elettronici, ma anche la spesa quotidiana. Anche chi aveva sempre guardato con un po’ di diffidenza il mondo del commercio elettronico ha dovuto infine cedere. E, stando al report Kantar, quella degli acquisti online sarà un’abitudine dura a morire: l’e-commerce vivrà in futuro un momento positivo rispetto alle altre aree del retail, nel prossimo anno.
Come emerge dai dati, almeno 1 famiglia su 3 (32% medio – 40% in famiglie con bambini) ha aumentato la propria spesa online abbastanza o in maniera significativa, mentre il 33% crede che in futuro la propria spesa online crescerà. A questo si aggiungeranno nuove opportunità di business, dal momento che un terzo degli intervistati ha affermato che continuerà a comprare nuovi prodotti e servizi che ha iniziato ad acquistare durante la crisi.
Rispetto ai nuovi trend retail, alla luce di questi dati, le aziende hanno la necessità di investire con convinzione nelle vendite online, facendo però sempre attenzione alla customer experience e al customer journey. Il 25% di chi fa compere online trova l’esperienza online meno soddisfacente di quella in un negozio fisico.
Nuova consapevolezza
Dalla pandemia ne usciremo più consapevoli. Almeno su tematiche legate al risparmio e alla sostenibilità dei nostri acquisti. Dal Barometro Kantar, infatti, emerge che il pessimismo sul futuro e la preoccupazione economica delle ultime settimane hanno spinto un numero crescente di famiglie a fare sempre più attenzione ai prezzi della spesa (si è passati dal 59% di qualche settimana fa al 68% del nuovo report Kantar). Una buona fetta (il 45%) è dell’opinione che le aziende e produttori dovrebbero supportare i consumatori con offerte e promozioni di vario genere.
Il “local” diventa mainstream
La quarantena sembra aver rafforzato lo spirito di comunità in tutto il mondo. I consumatori, un po’ ovunque, si dicono maggiormente predisposti ad acquistare prodotti del proprio Paese. Cina e Italia, in particolare, sono i due Paesi dove questo sentimento sembra essere più forte, al punto da diventare uno dei principali trend del mondo retail: in entrambe le nazioni, i consumatori fanno registrare i dati più elevati sulla verbalizzazione “acquistare prodotti locali” (87% nel caso cinese, 81% in quello italiano). Si tratta, però, di una tendenza globale, o quasi: il 42% degli intervistati da Kantar dice che farà più attenzione alla provenienza dei prodotti che acquisterà, dando preferenza a quelle del proprio Paese d’origine.