La capacità di scovare nel panorama internazionale quelle novità, anche piccole, capaci di aiutare un responsabile dei sistemi IT a risolvere problemi del quotidiano è uno dei fattori grazie ai quali un’azienda può fare la differenza sul mercato. Un’abilità che tuttavia richiede un impegno superiore alla media, soprattutto per lo sforzo continuo necessario per restare allineati al proprio credo. A questo, si affianca la necessità di individuare il momento giusto per avviare anche una riorganizzazione aziendale. «Ci siamo resi conto di gestire un’azienda che merita più di quello che oggi si riesce a trasmettere al mercato – afferma Pietro Rusca, Amministratore Delegato di Redco Telematica -. Abbiamo attuato una svolta a livello di gestione attraverso un cambio generazionale e intendiamo avviare subito una fase di rilancio con diverse iniziative intenzionate a ridare il giusto spessore alla nostra immagine».
Con l’ingresso del nuovo AD anche nel capitale, l’azienda non ha alcuna intenzione di cambiare la propria natura, ma semmai di mettere meglio a frutto le proprie competenze su larga scala in qualità di system integrator e rilanciare il proprio ruolo di innovatore. «Siamo arrivati al traguardo dei trent’anni, una cosa non certo facile per le nostre dimensioni – sottolinea Elisa Mancassola, Direttore Generale e Commerciale dell’azienda -. Oggi, la nostra specializzazione ricopre tre ambiti: sicurezza, unified communication e data center».
Per ognuno di questi, la realtà con sede a Busto Arsizio nel basso varesotto, può contare su una serie di marchi oggi affermati, ma spesso praticamente sconosciuti in Italia quando la scelta di proporli a livello locale è ricaduta su di loro. L’attività di scouting infatti. è storicamente uno dei vanti Redco e l’intenzione è che continui a esserlo. «Per la sicurezza, un nome su tutti: RSA, in genere conosciuta per i token, ma nella cui offerta c’è molto di più, alla quale si aggiunge Websense – riprende Mancassola -. Nel campo UC invece, siamo stati i primi in Italia a credere in Dialogic, così come su RealVision, oggi divenuta parte di Avaya. Per i data center infine, siamo partiti con l’allora sconosciuta Avocent e oggi lavoriamo tanto anche con Emerson, sempre più orientata al software».
Contando su un organico attualmente intorno alle quindici unità, altamente specializzate e con un bassissimo ricambio, Redco è in grado di prestare il proprio servizio e garantire l’assistenza a ciclo continuo a buona parte dei principali nomi in Italia per quanto riguarda il settore televisivo, energetico e finanziario. «Grazie a un’organizzazione curata nel dettaglio, riusciamo a garantire livelli di servizio in linea con le attese delle grandi aziende – spiega Mancassola -. Dove invece abbiamo spazio per migliorare è la fascia bassa del mercato, nella quale siamo ancora poco presenti».
Va anche in questa direzione la più recente proposta basta sulla soluzione RSA Adaptive Authentication, per adottare policy di accesso e utilizzo dei dati e delle applicazioni aziendali in grado di combinare sicurezza e facilità d’uso. Il sistema esegue una serie di operazioni complesse invisibili agli utenti, per verificare che l’accesso sia lecito ed eventualmente, adottare le misure di protezione più adatte. Tra i possibili ambiti di applicazione individuati da Redco, consentire ai dipendenti di visualizzare e scaricare la propria busta paga direttamente dal sistema informativo aziendale, eliminando quindi i costi legati alla stampa dei documenti, o in ambito commerciale permettere agli agenti di condividere un listino prezzi con un cliente attraverso un accesso riservato e protetto.
«Grazie alla sua flessibilità, questa soluzione può essere integrata in molteplici contesti, dalla banca alla Pubblica Amministrazione o alla Sanità – conclude Mancassola -. Continueremo a impegnarci per rafforzare la presenza sul mercato del nostro partner e soprattutto supportare le aziende e le organizzazioni per prevenire il rischio di intrusioni e frodi e garantire i massimi livelli di protezione».