Per sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla trasformazione digitale è importante che anche le piccole e medie aziende abbraccino una nuova cultura del dato. Serve un punto di vista più lungimirante, che non porti a considerare i dati solo qualcosa che occupa spazio in archivio, ma un arricchimento e una risorsa utile per il business. Se da un lato le grandi aziende hanno già abbracciato questa visione e stanziato budget adeguati, dall’altro nel caso delle PMI questo passaggio può richiedere più tempo e una strategia ben congeniata: per molte realtà non è immediato, infatti, comprendere l’utilità di elaborare i dati.
Per sensibilizzare le realtà più piccole un buon punto di partenza è cominciare con l’introduzione di soluzioni a supporto di processi core, come i sistemi di fatturazione elettronica, che integrano anche funzionalità di credit risk e data quality, basate sulla Big Data analysis. In generale, si tratta di soluzioni che offrono una visuale omnicomprensiva di tutte le informazioni in un’unica dashboard, aspetto che non può che essere colto come un vantaggio anche dalle organizzazioni di dimensioni più piccole. Il mercato si sta già adeguando, proponendo strumenti in quest’ottica di integrazione, come la soluzione nata dalla partnership strategica tra il service provider 2C Solution e la Big Data company Cerved, che integra nel portale di fatturazione elettronica LegalSolutionDOC il servizio credit risk e data quality.
Fatturazione elettronica e Big Data: le opportunità della cultura del dato
Oggi il vero punto di snodo sono i Big Data. Adottare un approccio semplificato e automatizzato di gestione dell’enorme mole dei dati che si generano in azienda vuol dire rendere il business capace di cogliere, e comprendere pienamente, le opportunità che nascono dalla digitalizzazione dei processi. In molti casi si tratta di un circolo virtuoso. Con la digitalizzazione delle fatture, la quantità di Big Data a disposizione delle aziende aumenta, e integrare una soluzione di credit risk in quella per l’e-fattura vuol dire poter accedere al patrimonio di dati che consente di ottenere le informazioni necessarie a valutare il rischio legato ai clienti.
Quello fra fatturazione elettronica, credit risk e data quality è un caso di integrazione efficiente delle procedure, nato dalla digitalizzazione. L’iter è iniziato con l’introduzione, a partire da gennaio 2019, dell’obbligo di fatturazione elettronica B2B e B2C, nonché della direttiva UE 55/2014 sulla fatturazione elettronica europea, che hanno indotto le aziende a cambiare i processi interni di gestione amministrativa e documentale. L’obbligo normativo ha quindi dato un vero e proprio impulso alla trasformazione digitale delle organizzazioni che, oltre a intraprendere finalmente un percorso di dematerializzazione, hanno anche cominciato a comprendere, e apprezzare, i benefici che si prospettano nel momento in cui ci si apre all’innovazione tecnologica. Nel caso della fatturazione elettronica, per esempio, la quantità di dati strutturati è aumentata: si tratta di un potenziale che, se debitamente gestito, può diventare un potente strumento a disposizione del business. In generale, i vantaggi della fatturazione elettronica ormai, a un anno dal via all’obbligo di legge, sono noti. Le imprese li stanno saggiando in modo tangibile nella loro quotidianità. I processi sono più fluidi e veloci, grazie all’automatizzazione, di conseguenza con questa maggiore efficienza si risparmiano tempo e denaro, inoltre il personale dell’amministrazione si può dedicare ad attività a maggiore valore aggiunto. E il beneficio di questi strumenti è tangibile anche per le realtà di dimensioni più piccole: oggi sul mercato è possibile trovare soluzioni che rispondono alle esigenze specifiche e alle disponibilità di budget. Un esempio è l’hub di gestione documentale LegalSolutionDOC di 2C Solution che permette di gestire la Fatturazione Elettronica verso la Pubblica Amministrazione, i privati e l’Europa.
Rispetto al tema del credit risk, poter fare affidamento su un sistema di gestione dei big data consente da una parte di ridurre i rischi, perché offre alle organizzazioni una visibilità immediata delle minacce e la possibilità di gestirle adeguatamente prima che si concretizzino. Dall’altra parte consente di avere benefici anche in termini di costi: prevedere le occasioni di errore evita di dover fare correzioni a posteriori, magari quando le fatture sono già state emesse o si è già fatto un accordo con un cliente.
Infine, tornando al concetto di circolo virtuoso, i benefici si moltiplicano quando si adotta un sistema che integra la fatturazione elettronica con soluzioni di data quality e credit risk: le aziende possono visualizzare in modo automatico gli errori presenti all’interno della fatturazione, creare benchmark di valutazione dei clienti, analizzare la situazione relativa al rischio di credito e approfondire le situazioni più critiche. È questo il punto di forza della collaborazione tra 2C Solution e Cerved: l’unione delle informazioni provenienti dalla fatturazione elettronica con i Big Data Cerved su oltre 6 milioni di imprese italiane consente di conoscere l’affidabilità creditizia di clienti, fornitori e controparti commerciali.
La soluzione integrata 2C Solution Cerved
In pratica, anche nel caso delle piccole imprese, gli impiegati che si dovessero trovare alle prese con le funzioni di credit risk non farebbero fatica a padroneggiarle. Basta accedere al portale LegalSolutionDOC e visualizzare immediatamente in una dashboard tutte le informazioni che consentono all’operatore di essere informato su percentuali, numeri e valori importanti per la gestione del rischio di credito. In un’unica schermata è possibile controllare la salute del credito direttamente dal portale di fatturazione elettronica e, grazie al servizio di data quality essere sicuri di avere tutte le informazioni corrette per fatturare alle imprese solvibili senza errori. Inoltre, la soluzione permette di individuare il tasso di rischiosità di clienti e fornitori, monitorare lo stato di solvibilità di clienti e fornitori, analizzare il mercato – consultando on demand i report di milioni di imprese italiane -, e gestire l’anticipo di fattura.
Gli strumenti a disposizione abbracciano quindi due ambiti: la data quality – che consente di vedere gli errori che ci sono nelle fatture elettroniche e di correggerli in modo semplice – e l’analisi automatica del credit risk, funzionalità che consente di capire quali sono le situazioni più critiche cui porre rimedio e lo stato dei propri clienti. Grazie all’analisi del credit risk, si può, infatti, analizzare il rating dei clienti, avendo così indicatori aggiornati e precisi sulla qualità del credito. Vengono mostrate infatti le percentuali relative all’affidabilità, per poter così capire dove intervenire in modo capillare ed efficace. Le informazioni sono aggiornate in tempo reale, in quanto ottenute grazie all’analisi dei dati strutturati raccolti durante l’attività di fatturazione elettronica, archiviazione e in generale di gestione dei documenti digitali.