Non è una questione di mero risparmio e ottimizzazione, il centro di gravità permanente, il vero cuore delle nuvole sta nell’innovazione e nell’agilità. Innovazione perché, molto semplicemente, siamo di fronte ad un paradigma che ci permette di accedere all’informatica come mia prima d’ora… come ad un liquido, un servizio che si adatta in tempo reale alle esigenze di imprese e manager ovunque essi si trovino. Allo stesso tempo, agilità vuol dire adattarsi al profondo cambiamento in atto. Il tutto attraverso l’inedita possibilità di prendere decisioni in tempo reale sulla base della formidabile analisi di quantità impensabili di dati e informazioni. Accedo, elaboro, ottengo risposte insomma nel momento stesso in cui ho la necessità di farlo.
E’ tutto qui il motore, il cuore del cloud secondo Sap. Il colosso del software ha recentemente riunito clienti, manager e stampa a Londra proprio per fare il punto della sua strategia in questo senso. Un’occasione unica durante la quale è stato possibile avvicinare e ascoltare dalla viva voce di Sven Denecken, Vice President, Strategy Cloud Solutions, Sap, gli ultimi aggiornamenti e soprattutto la rotta che la multinazionale ha intenzione di seguire nel viaggio, insieme a clienti e partert di canale, verso le nuvole.
«Al di là degli annunci e delle tante cose che si dicono intono alle nuvole – spiega il manager – ciò che più colpisce del cloud è proprio il rivoluzionamento delle distanze tra chi produce, chi sviluppa e chi poi fruisce delle tecnologie. Prima c’erano distanze e barriere apparentemente insormontabili, oggi ho la possibilità di conoscere direttamente i clienti, so cosa piace, cosa non piace. Certo c’è in prima istanza un tea di scalabilità e di economicità che attira i clienti ma è la rivoluzione in atto è molto più profonda e va oltre il mero tema IT». I contorni della svolta epocale sono dunque tracciati ed è Sap stessa a portarne i segni inconfondibili. «Ci sono voluti 35 anni per arrivare a 30 milioni di utenti ora – spiega il manager – con il cloud abbiamo aggiunto 30 milioni di utenti in un anno».
Tornando al cuore e alla strategia cloud firmata Sap, il tema sul quale Denecken insiste inevitabilmente con più forza è proprio l’elaborazione dei dati e la capacità di prendere decisioni in tempo reale. «Di fronte alla profondità di questo fenomeno, sta innanzitutto cambiando il ruolo degli influencer tecnologici. Non si parla più solo di IT manager ma di linee di business che ogni giorno producono e accedono a informazioni tramite dispositivi di ogni forma e dimensioni. Manager che non chiedono alle nuvole “semplicemente “ di archiviare in maniera più flessibile i propri dati critici ma pretendono, con sempre maggiore forza, di accedere ad un livello di analisi e ad una elaborazione real time più spinta ed efficace. Il cloud non è una semplice tecnologia è un nuovo modo di concepire e abilitare il business». Proprio su un simile aspetto si basa l’idea chiave del cloud secondo Sap.
«Your cloud, your way and start anywhere, go everywhere è il claim della nostra strategia – racconta il manager -. Questo significa andare oltre la mera archiviazione dei dati e offrire ai clienti la possibilità di scegliere la strada, gli strumenti e con quali soluzioni intraprendere il viaggio verso il cloud». Il tutto per mezzo di una offerta scalabile che spazia da Sap Hana Cloud Platform a Sap Hana Enterprise Cloud fino all’offerta Saas di applicazioni. «Stiamo portando tutto il nostro portafoglio cloud sulla piattaforma di in-memory computing Hana – spiega Denecken -. Hana è il motore di una rivoluzione, quella dell’elaborazione di grandi quantitativi di informazioni in tempo reale, che sta cambiando e cambierà profondamente il nostro modo di vivere e lavorare».
L’analisi predittiva, la chiave di volta
Proprio in questo senso va interpretata dunque l’acquisizione di Kxen, varata lo scorso mese di settembre e ripetutamente citata dal manager nel corso del confronto. Si tratta infatti di una società specializzata in tecnologie analitiche predittive. Proprio il mondo dei software di analytics appare oggi come uno dei mercati più promettenti, secondo IDC vale circa 2 milioni di dollari e nelle previsioni nel 2017 dovrebbe toccare i 3 milioni di dollari. Non solo, secondo una ricerca dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano il 40% dei CIO indica proprio temi come Big Data Analytics e Business Intelligence come priorità di intervento nel 2104. Temi che, non a caso, sono anche il Dna di Kxen. La società fornisce infatti tool di analisi predittiva che automatizzano il processo end-to-end di modellizzazione, aiutando a rilasciare modelli predittivi accurati. Una simile soluzione, unita all’offerta Sap di software analitici e di business intelligence, punta a mettere nelle mani dei clienti strumenti dalle potenzialità inedite. Strumenti capaci di analizzare la marea montante di dati critici che oggi viaggiano lungo reti e a velocità non sempre prevedibili e soprattutto permettono di prevedere con maggiore efficacia mosse e trend futuri. «In questo modo – racconta ancora Denecken – le aziende e i manager potranno realmente muoversi in maniera proattiva, aggiungendo livelli di efficacia mai sperimentati ai propri processi. L’idea di base è quella di aumentare dunque l’integrazione della nostra offerta, sia con le tecnologie di recente ideazione e acquisizione, sia con le idee e gli strumenti e servizi di partner, integratori e degli stessi clienti».
Una nuova collaboration
Un concetto evoluto dunque di collaborazione tra le nuvole che, per Sap, si traduce in una idea, molto social ma concreta, di co-innovation.
«Puntiamo – spiega Denecken – a formare team, un business network, un marketplace a cui possono prendere parte molti partecipanti. L’idea è quella di un ecosistema che chiamerà in causa Sap, i suoi dipendenti, partner e utenti finali per sviluppare applicazioni in grado di risolvere velocemente problematiche di business. Sfruttiamo il processo di collaborazione e socializzazione: le interazioni, la user e la customer experience e le indicazioni che provengono dagli influencer».