Nuovi provvedimenti

Commissione Econ del Parlamento europeo: via alla riforma dei pagamenti elettronici

L’Unione europea ha compiuto il primo passo che porterà all’aggiornamento delle regole per quanto riguarda i pagamenti online

Pubblicato il 13 Mar 2014

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Uniformare nell’Unione europea il sistema di gestione dei pagamenti elettronici per offrire maggiore sicurezza a questo tipo di transazioni, ridurre le commissioni praticate e permetere ai consumatori di essere liberi di scegliere. Questo l’obiettivo del provvedimento approvato dalla Commissione ai problemi economici e monetari del Parlamento europeo (Econ) e ora prossimo al vaglio del Parlamento

Le nuove regole, che devono tenere presente il progresso tecnologico degli ultimi anni, dovranno stabilire se gli gli utenti saranno tenuti a usare un identificativo unico per effettuare il pagamento, ma anche le informazioni che dovranno ricevere come per esempio quelle riguardanti commissioni, tempo di esecuzione e tassi di cambio.

Nella nuova normativa è previsto che i pagamenti non autorizzati siano rimborsati all’utente entro 24 ore dalla notifica e come franchigia, gli utenti potrebbero essere obbligati a farsi carico dei costi dovuti alla perdita o al furto della carta di pagamento fino a un massimo di cinquanta euro.

Una parte del provvedimento si occupa anche dei fornitori di servizi di pagamento che dovranno essere in possesso di un’autorizzazione dello stato membro, avranno l’obbligo dell’assicurazione e ispettare determinati requisiti di sicurezza. Agli Stati membri toccherà istituire un registro pubblico degli istituti abilitati.
I fornitori di servizi di pagamento dovranno anche motivare i costi reali di gestione del servizio.


Riguardo i costi dei pagamenti, la Commissione si era già espressa votando per la deinfizione di un tetto alle commissioni applicate dalle banche per le tansazioni con carte di credito a pagamento.

Si tratta di un mercato del valore di dieci miliardi di euro afflitto da scarsa trasparenza con commisisoni che variano a seconda dello Stato membro con decisioni assunte dalle autorità nazionali.

Questi servizi di interscambio, di fatto addebitati ai retailer, vengono poi riversati sui consumatori, tramire costi aggiuntivi ai beni acquistati o ai servizi offerti.

La decisione delle Commissione prevede un tetto massimo per le commissioni per le transazioni effettuate con carte di credito dello 0,3% del valore della transazione.
Per le carte di debito il limite proposto è di 7 centesimi di euro o dello 0,2% del valore della transazione, scegliendo il più basso dei due.

Questi limiti saranno applicati sia alle transazioni interne al paese, sia a quelle transnazionali nell’Ue e dovranno essere applicati entro un anno dall’entrata in vigore delle nuove norme.
In base a queste, il retailer avrebbe anche diritto di scegliere quali carte accettare.

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