Per Microsoft, Windows XP è arrivato a fine corsa: dall’8 aprile non verranno più rilasciate le patch di sicurezza, il che significa che le macchine saranno vulnerabili agli attacchi. L’azienda lancia l’allarme, spronando tutte le aziende e i consumatori a passare a Windows 8. Ma non sarà un passaggio indolore, se si pensa che, dalle stime effettuate, in Italia sono circa 6-7 milioni i pc che ancora lo utilizzano. Circa la metà supportano i nuovi sistemi operativi, quindi la migrazione sarà solo software, ma tutte le altre dovranno essere sostituite. Con le conseguenti complicazioni in termini di applicazioni supportate.
Ecco perché Microsoft sta cercando, soprattutto attraverso i partner, di informare e supportare i clienti sui rischi che stanno per correre, spronandoli a cogliere l’opportunità di ammodernare i sistemi per mettere in condizione i propri dipendenti di lavorare in modo più produttivo.
«La politica di Microsoft per il supporto è molto chiara e coerente: ogni prodotto rilasciato ha un ciclo di vita di 10 anni – ha detto Carlo Purassanta, AD di Microsoft, in un incontro dedicato a questo tema -. Solo per XP abbiamo fatto un’eccezione proprio per l’estremo successo di questo sistema operativo, uno dei più stabili della storia. Nel frattempo però l’innovazione ha fatto passi da gigante. Windows XP è nato oltre 12 anni fa, quando lo scenario tecnologico era radicalmente diverso da quello attuale: un’azienda che continua a utilizzarlo non sta lavorando in modo moderno. Si tratta di un sistema ormai superato e la fine del supporto dev’essere vista come un’opportunità per una riflessione strutturata sulla sicurezza, ma anche sulla possibilità di offrire ai propri collaboratori un nuovo modo di lavorare: la produttività globale dell’azienda dipende da quella dei singoli».
Va specificato che le signature dei motori antivirus e anti malwere saranno supportati fino al 2015, ma questa è solo una piccola parte della protezione.
Potenzialmente, infatti, tutte le macchine che non hanno gli aggiornamenti potranno essere attaccate, ovvero un malintenzionato potrebbe prenderne possesso, rubare cioè l’identità e i dati senza che l’utente nemmeno si accorga.
La preoccupazione di Microsoft va soprattutto per le PMI e la Pubblica Amministrazione, dove oggi non sembra esserci consapevolezza dei rischi. Un altro punto dolente è che molti clienti pensano di risolvere il problema migrando verso Windows 7, restando così comunque indietro. «Sappiamo che Windows 8 è molto diverso, non è un incremento marginale. Ma oggi con la versione 8.1 si può usare la stessa interfaccia desktop del 7», ha ricordato Purassanta.
La situazione italiana è stata fotografata da una ricerca IDC, che evidenzia come nel Centro e nel Sud circa un terzo delle imprese utilizzi XP su oltre l’80% dei terminali. Va meglio al Nord e in quelle ad elevata industrializzazione, che guidano con quasi il 50% delle imprese pronte all’aggiornamento.
Curioso, poi, che le PMI si ritengono informate sul tema della sicurezza informatica (per oltre l’86%), ma sottovalutano ampiamente le vulnerabilità del software come fattore di rischio, che evidenziano solo nell’8% dei casi. La maggior parte delle imprese considera invece i messaggi e-mail (31%) e la navigazione web (27%) come i principali veicoli di rischio, come se le problematiche della sicurezza IT fossero rimaste inalterate nell’ultimo decennio, mentre si sottostimano social network (9%) e app da store online (5%).
Per mettere in contatto le aziende con i partner e aiutare tutti coloro i quali vogliono approfondire l’argomento, Microsoft ha messo a disposizione una linea telefonica dedicata al numero 039-8947133 ed un sito disponibile al link microsoft.it/windowsxp.