Fatturazione Elettronica

PMI, dal Ministero uno strumento che aiuta a emettere le fatture verso la PA

Sul sito Acquistinretepa.it del Mepa sono a disposizione gratuitamente strumenti per generare, trasmettere e conservare fatture elettroniche nel formato previsto dallo SDI

Pubblicato il 07 Feb 2014

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Le Pmi hanno adesso uno strumento gratuito, fornito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per emettere le fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione.

È una novità attesa, che un esperto come Paolo Attilio Catti – Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano – giudica nel bene e nel male: «è un po’ un atto dovuto, per il Ministero, e sarà utile forse solo a realtà molto piccole…che fanno poche fatture elettroniche e tutte alle PA».

In sostanza, funziona così. Dal 3 febbraio sul sito Acquistinretepa.it del Mepa (Mercato elettronico della pubblica amministrazione) c’è un servizio gratuito dove le Pmi potranno trovare strumenti online per generare, trasmettere e conservare fatture elettroniche nel formato previsto dal Sistema di interscambio (SDI) gestito dall’Agenzia delle Entrate.

È una misura pensata per preparare il terreno alla rivoluzione del 30 giugno 2014, data dopo la quale la PA centrale accetterà solo fatture elettroniche. I fornitori saranno quindi costretti ad adeguarsi e per alcune piccole aziende potrebbe essere un problema. Di qui il supporto dato dal Ministero con questo servizio gratuito.

Come spiega al nostro sito Susanna Lacecilia, responsabile dell’ufficio ministeriale per la razionalizzazione degli acquisti della PA, «il servizio si inquadra nell’ambito delle attività del Governo finalizzate a ridurre i tempi di pagamento della PA. Sono un valido strumento operativo in grado di accompagnare le Pmi nell’assolvimento degli obblighi in tema di fatturazione elettronica. L’obiettivo è ridurre, per tali imprese, l’impatto organizzativo, tecnico ed economico derivante da questi obblighi».

«Il servizio offerto si integra con le procedure applicative e gestionali telematiche già attive sul Mepa e consentirà un ulteriore passo avanti nel percorso di innovazione degli approvvigionamenti pubblici realizzato con il programma di razionalizzazione della spesa pubblica del Ministero dell’Economia e delle Finanze».

Lacecilia spiega che per l’azienda è facile accedere al servizio. «Deve esserci una formale “Adesione”, da parte del Legale Rappresentante dell’impresa, compilando un modulo online e accettando le regole operative di funzionamento. Al termine della procedura di adesione, l’impresa potrà immediatamente usufruire dei servizi di generazione e trasmissione delle fatture elettroniche. L’utilizzo della Firma Digitale, peraltro già impiegata nelle quotidiane attività di funzionamento del Mepa, sarà imprescindibile sia per l’Adesione al servizio sia per l’inoltro delle fatture». «Il servizio appena partito conta già cinque fornitori che hanno richiesto di aderirvi», aggiunge Lacecilia.

«Sì, era previsto nella norma del 2008 che ci fossero “aiuti” per le Pmi verso la fatturazione elettronica. Ecco ora l’aiuto. Ingenui coloro che all’epoca ipotizzavano invece incentivi economici diretti», ribatte Catti. «È una bella iniziativa, sarà perfetta per i fornitori più piccoli e per gli acquisti sotto soglia intercettati dal Mepa. È uno dei canali che le imprese avranno a disposizione. Non è la soluzione per tutti ed è quasi un atto dovuto: se gestisci l’ordine (e Consip con il Mepa lo fa…), gestire anche la fattura non è complesso. Non so se sarà la killer application per le Pmi alle prese con la fattura elettronica, ma ho qualche dubbio».

Spiega Catti: «Non credo che le imprese useranno molti canali diversi per emettere le fatture. Penso ne useranno uno solo, che ipotizzo sarà fornito da qualche intermediario, che consentirà di interfacciarsi con più canali. Chi ha già attivi strumenti per fare le fatture non solo con la PA, continuerà a usare quel canale. Inoltre queste stesse fatture saranno portate in Conservazione elettronica. Le aziende che lo fanno già, eviteranno di usare il servizio del Mepa».

Insomma, «i nuovi strumenti saranno ottimali solo per chi fa poche fatture, soltanto verso la Pa, e non si era già attrezzato per farle».

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