C’è grande fermento in Italia intorno ai sistemi di pagamentio NFC: tutto è pronto per il decollo e questo sembra essere davvero l’anno decisivo. Nel frattempo, si stanno facendo strada altre soluzioni innovative di Mobile Payment, come il “digital wallet”. Facciamo il punto con Nicola Cordone, Vice Direttore Generale di SIA, società che riveste un ruolo determinante nell’abilitare l’ecosistema dei player.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicati le sperimentazioni e gli annunci di accordi fra i vari player. Quando arriverà il decollo commerciale?
Il 2014 sarà l’anno chiave. Partiranno le prime iniziative commerciali e ci sono tutte le premesse che possano riscuotere un notevole successo. Per giungere a questo risultato è stato fondamentale creare e sviluppare un ecosistema dei pagamenti contactless tramite cellulare: un lavoro faticoso, che ha impegnato SIA nell’ultimo anno e mezzo da cui sono nati 8 progetti pilota in Italia con circa 1000 utenti coinvolti. Le sperimentazioni hanno dimostrato che il modello è vincente, tanto che oggi lo stiamo proponendo anche all’estero. E’ tutto pronto per il decollo, sia lato domanda sia lato offerta. Gli smartphone abilitati e le nuove SIM NFC sono disponibili sul mercato, mentre i POS contactless continuano a diffondersi rapidamente: ne sono già stati attivati 150mila e si stima diventeranno circa 320mila entro la fine del 2014. Molti di questi sono già installati e saranno operativi a breve. E’ un mercato che si sta aprendo e su cui aziende importanti come Poste Italiane, Lottomatica, Sisal, BNL POSitivity e Setefi, stanno investendo molto. Le telco sono già preparate al debutto commerciale con Vodafone e Telecom Italia tra le prime a partire, a seguire anche gli altri operatori. Al loro fianco le banche che hanno partecipato ai piloti tra cui figurano BNL, Intesa Sanpaolo, Mediolanum, UBI, CartaSi e Compass.
Un esempio di quello che ci aspetta è rappresentato da Smartpass di Vodafone, una carta prepagata NFC lanciata in collaborazione con CartaSi, SIA e MasterCard che può essere virtualizzata sul telefono.
L’interesse nei confronti dei mobile payments è crescente come confermato dagli utenti che hanno sperimentato i servizi e che si dichiarano molto soddisfatti: da una nostra recente survey emerge che questa modalità di pagamento è gradita al 94% degli intervistati. Occorre anche sottolineare che i cellulari NFC non saranno solo utilizzati per le transazioni, ma anche per molte altre applicazioni, come il mobile ticketing nel settore trasporti, le soluzioni loyalty e couponing per la GDO e i buoni pasto.
Qual è l’aspetto vincente dell’ecosistema che siete impegnati a creare rispetto ad altri servizi analoghi?
Per prima cosa va detto che tutte le sperimentazioni avviate sono di grandissima utilità, perché in questa fase iniziale è necessario creare il mercato e far conoscere il nuovo strumento a utenti ed esercenti. Tuttavia alcune di queste soluzioni non sono interoperabili, a differenza dell’infrastruttura progettata e realizzata da SIA, in collaborazione con le altre realtà che fanno parte dell’ecosistema, che è aperta a tutte le istituzioni finanziarie e agli operatori telefonici. La nostra soluzione consente, infatti, di “virtualizzare” – indipendentemente dalla telco – le carte di pagamento sulla SIM del cliente, che può così effettuare transazioni contactless presso i punti vendita abilitati. La carta virtualizzata sul cellulare può essere associata a quella fisica, in modo che l’utente possa usare lo stesso PIN e ricevere un unico estratto conto. Inoltre, la personalizzazione avviene “over the air” dopo che la SIM è stata consegnata. Se un cliente cambia operatore potrà tranquillamente continuare a usare il servizio.
Un altro aspetto importante riguarda la tecnologia che abbiamo scelto di utilizzare e che si basa su uno standard internazionale: l’NFC permette infatti di effettuare pagamenti anche all’estero, attraverso tutti i POS compatibili con i sistemi PayPass di MasterCard e PayWave di Visa. Durante le nostre sperimentazioni sono stati effettuati pagamenti in circa 20 paesi.
Il modello collaborativo italiano sta cominciando ad avere successo anche a livello continentale: abbiamo da poco vinto una gara per un progetto che coinvolgerà alcune nazioni del centro Europa e allo studio ci sono ulteriori iniziative.
Che ruolo ricopre SIA nell’ecosistema?
Siamo l‘abilitatore dei pagamenti NFC e mettiamo in collegamento banche, telco e imprese, garantendo la piena interoperabilità. Grazie al nostro ruolo di TSM – Trusted Service Manager – il cittadino può usufruire di un servizio che è disponibile qualunque sia l’operatore telefonico, la banca, il cellulare NFC e lo strumento di pagamento scelto che si tratti di carta di debito, credito o prepagata sia MasterCard che Visa. Il nostro obiettivo è fornire servizi sempre più innovativi e contribuire a trainarne lo sviluppo nel mercato nazionale e internazionale.
Qual è invece il vostro impegno per i sistemi di pagamento via cellulare da remoto, che stanno crescendo molto soprattutto per l’eCommerce?
Già oggi è possibile effettuare pagamenti online attraverso lo smartphone, ma risultano ancora poco intuitivi: inserire il numero di carta in uno schermo piccolo non è di certo agevole e l’utente si trova spesso ad abbandonare la transazione. C’è poi anche il tema della sicurezza da tenere in grande considerazione. Per questo crediamo che la soluzione possa essere il cosiddetto “digital wallet”, un portafoglio virtuale che permette di utilizzare diversi strumenti di pagamento – come le carte o il conto corrente – e altri servizi, inserendo semplicemente user e password fornite al momento della registrazione.
SIA ha sviluppato un proprio digital wallet in modalità “white label”, che può, quindi, essere collegato a tutte le banche e ai circuiti di pagamento assicurando l’interoperabilità.
In un mercato come quello dell’eCommerce che è in forte crescita e dove i newcomer come PayPal si sono imposti, è giunto il momento che le istituzioni finanziarie riconquistino il loro ruolo naturale, offrendo soluzioni sicure e semplici da utilizzare e che diano benefici all’utente finale.
Sono in arrivo altre novità?
Attiveremo prossimamente un servizio di trasferimento di denaro “person to person” da cellulare, per scambiare piccole somme fra due persone, o anche per pagare alcuni servizi, come ad esempio il taxi. Dallo stesso dispositivo mobile, tramite l’infrastruttura di SIA, sarà possibile abilitare le ricariche di carte telefoniche o prepagate, i pagamenti di bollette domestiche, bollo ACI, ecc., gli stessi servizi che sono già disponibili ai terminali ATM o tramite home banking.
Continuiamo inoltre a supportare MyBank, la soluzione paneuropea di EBA Clearing, che rappresenta un modo alternativo di fare acquisti online con un bonifico istantaneo sicuro direttamente dal sistema di home banking dell’utente. In Italia, molte corporate stanno iniziando a proporla ai propri clienti come ad esempio Enel che permette di pagare le bollette di gas ed energia elettrica tramite MyBank, in collaborazione con SIA e Unicredit.
Siamo convinti che semplificare la vita dei cittadini significhi proporre una pluralità di canali e strumenti innovativi sempre disponibili e offrire quindi massima libertà di scelta.
*************L’opinione degli utenti*******************
Lo scorso ottobre SIA ha presentato i risultati di una ricerca effettuata su un gruppo selezionato tra esercenti e utenti che hanno partecipato ai primi progetti pilota di pagamenti con cellulari NFC. Ebbene, questa modalità è risultata gradita dal 94% degli utenti, usata dal 91% per effettuare tra i 4 e i 10 pagamenti al mese in prevalenza presso centri commerciali e supermercati (71%), ristoranti (44%), bar, edicole e tabacchi (29%). Il 76% degli acquisti ha riguardato importi al di sotto dei 25 euro.
Tra le caratteristiche più apprezzate dei pagamenti elettronici via NFC c’è la velocità (59%), la praticità/comodità (47%) e infine la possibilità di eliminare contante e carte dal portafoglio (21%). L’88% degli utenti vorrebbe usare questo sistema per pagare i servizi di trasporto, il 76% vorrebbe che fosse utilizzabile al posto di altri documenti personali quali codice fiscale/tessera sanitaria o il badge aziendale. Il 73% lo userebbe per carte fedeltà e buoni sconto.