In principio era un gruppo, una nicchia di valorosi appassionati di costruzioni, tecnologia, innovazione… Ora, la stampa 3D con le sue meraviglie e i suoi effetti speciali si sta affermando sempre più come fenomeno di massa ma, soprattutto, come strategico strumento di business e comunicazione. Ultimo ed eccellente segnale in questo senso è quello che arriva da Coca-Cola.
La multinazionale ha infatti deciso di puntare sulla stampa 3D come strumento di marketing. Come racconta nel suo blog Roberto Venturini, uno dei veterani dell’Internet digital marketing italiano, in Israele per lanciare le nuove mini bottigliette hanno pensato di organizzare la campagna Mini-Me mettendo in palio una riproduzione in 3d della propria persona.
I partecipanti hanno prima dovuto progettare il proprio Mini-me in una app sullo smartphone. I vincitori sono stati poi invitati nel laboratorio della stampa 3D allestito all’interno dello stabilimento della Coca-Cola per ricevere la riproduzione di un proprio avatar “fisico”.
Coca-Cola non è la sola società a utilizzare le nuove stampanti a fini di marketing. Anche Disney, in occasione delle celebrazioni di Star Wars, ha regalato ad alcuni appassionati la riproduzione di un personaggio del film con la faccia del cliente.
Volkswagen, invece, ha trasformato i clienti in designer. Con la Campagna “The Polo Principle” ha chiesto di utilizzare le stampanti 3D per creare una propria versione della Polo. Alla fine della campagna una mostra a Copenhagen ha raccolto i migliori progetti e il vincitore ha visto realizzato il suo disegno.
Dvv, invece, ha utilizzato le nuove stampanti per dare maggiore sicurezza ai suoi clienti. Nella sua offerta ha introdotto il key save che permette di scannerizzare le proprie chiavi e salvare i dati su un server. Se il cliente perderà le chiavi di casa potrà ristamparle grazie a una stampante 3D.
Le iniziative di marketing di queste aziende confermano l’eccezionale momento delle stampanti tridimensionali, ultima moda dle mondo tecnologico.
Nomi come Stratasys e 3D Systems, infatti, stanno facendo faville in Borsa aiutate anche dalle ultime stime secondo le quali il mercato di questo tipo di stampanti e i relativi servizi, di 1,7 miliardi di dollari nel 2011, triplicherà entro il 2018.
E in Gran Bretagna catene della grande distribuzione come Tesco e Sainsbury stanno pensando a come utilizzare la tecnologia per realizzare pezzi di ricambio o altri oggetti per i clienti.
Kenneth Wong, analista di Citi Wong, prevede “una adozione più ampia della tecnologia sia tra i produttori industriali sia tra i privati” e un “maggiore utilizzo dei sistemi esistenti al di là dell’attuale piccola produzione digitale”. Il boom di questo tipo di stampa sarà favorito anche dalla scadenza nel 2014 di alcuni brevetti essenziali.