Gartner ha pubblicato i risultati della nona edizione della Supply Chain Top 25, con il fine ultimo di sensibilizzare sempre di più le aziende sul tema della della Supply Chain e su qaunto una sua gestione efficiente incida sui risultati di business.
«Alla base di questa classifica c’è il concetto di leadership della domanda, il cosiddetto demand-driven», ha dichiarato Debra Hofman, managing vice president di Gartner. «Dal 2003 facciamo ricerche in tal senso: dal vecchio modello ‘push’ le aziende stanno sperimentando soluzioni più moderne in cui la domanda, l’offerta e il prodotto sono integrati in modo tale da rispondere prontamente alle variazioni di domanda».
Quest’anno la classifica ha visto alcune novità: Unilever e Intel nei primi cinque posti (rispettivamente quarta e quinta) e tre interessanti new entry Ford, Lenovo e Qualcomm.
Il primo posto ancora una volta se l’è aggiudicato Apple, con un punteggio di 9.51, ben 3.64 punti sopra il secondo classificato McDonald’s, mentre il terzo è di Amazon, che ha rosicchiato gran parte del divario rispetto la testa della classifica con una votazione degli addetti al settore molto simile a quella avuta dal primo in classifica (3.115 vs 3203).
In occasione della Conferenza gli analisti di Gartner hanno evidenziato tre tendenze, in tema di Supply Chain, per raggiungere la leadership.
Una nuova frontiera della performance
Molte aziende stanno lavorando per costruire le fondamenta di una Supply Chain end-to-end, concentrandosi sul miglioramento delle funzioni di base, e la creazione di processi e sistemi che le attraversino trasversalmente.
In quest’ottica, le aziende più innovative promuovono una vasta gamma di iniziative che prevedono la semplificazione dei processi, l’analisi costi-benefici, la creazione di una visione del processo multilivello e l’ottimizzazione della rete logistica.
«Ciò che differenzia le aziende top è dove si trovano nel ciclo di vita di queste innovazioni», ha detto Stan Aronow, research director di Gartner. «I leader sono andati al di là della teoria e hanno sviluppato delle nuove capacità e delle competenze che gli altri stanno ancora cominciando a prendere in considerazione. Così facendo, stanno trovando modi nuovi e creativi per lavorare, per esplorare le sinergie e le opportunità, scoprendo che la combinazione delle funzionalità che stanno attuando porta ad una nuovo livello di performance, e offre una rinnovata “cassetta degli attrezzi” con cui ottimizzare il business e compiere un salto in avanti rispetto alla concorrenza».
Un nuovo imperativo per la crescita intelligente
In un contesto di crescita lenta, ci si poteva aspettare che molte aziende avrebbero fatto delle scelte in ottica di riduzione dei costi e miglioramento dell’efficienza delle line di business. Invece, nel 2013, i leader imprevedibilmente hanno adottato un nuovo imperativo per la crescita, rendendosi conto di avere margini di manovra più intelligenti rispetto a quelli adottati fino ad oggi.
«Nelle aziende di testa, l’organizzazione della Supply Chain non è più guidata dalla mera efficienza e dal taglio dei costi», ha dichiarato la Hofman. «Oggi per crescere è necessario puntare sulla collaborazione a livello azienda: ad esempio le aziende high-tech e di consumo stanno approcciando nuovi mercati con team interfunzionali che includono la funzione vendite, marketing, operations e IT, con l’obiettivo di progettare una vera e propria strategia sincronizzata».
Arrivare al “cuore” del talento
Acquisire, sviluppare e mantenere il know how della Supply Chain continua ad essere una delle principali aree core per le aziende, che contestualmente stanno investendo tempo e risorse in partnership con le università, in programmi di scambio, nell’identificazione di un percorso di carriera più definito in ambito Supply Chain, nell’apprendimento multicanale, in programmi di certificazione, ecc… «Nella definizione dei processi della Supply Chain, le organizzazioni puntano a coinvolgere i cuori, e non solo le menti», ha detto Aronow. «Per loro si tratta di accendere la passione e l’entusiasmo per il lavoro».