Il Gruppo Amadori, una delle principali aziende europee di produzione e commercializzazione di carni avicole (pollo e tacchino), ha intrapreso un importante percorso di innovazione che sta trasformando la società, nata 40 anni, in un prestigioso Gruppo alimentare italiano. Questa trasformazione coinvolge anche la Direzione ICT e richiede un certo livello di rischio “a cui la community ICT non è abituata” sottolinea Gianluca Giovannetti, Direttore Sistemi Informativi, Organizzazione ed attuazione Strategia dell’azienda. “Siamo però costretti a questo rischio per proporre sempre asset di innovazione, che producano risultati misurabili su cui è possibile confrontarsi con il Business. Intraprendiamo così percorsi poco strutturati, difficilmente definibili, adottando quasi una logica di start-up interna, integratore di nuovi servizi e nuovi processi”.
All’interno dell’azienda si sta quindi seguendo un processo di genesi dell’innovazione in direzione sia interna sia esterna: si ricorre alla digitalizzazione dei processi, tanto di base quanto core, che mixano per esempio temi di smart working e consumerizzazione. Tale orientamento è d’altro canto in linea con gli orientamenti del consumatore, che ripone la sua fiducia su di un’azienda che in passato lo ha soddisfatto: “con il cliente dalla propria parte, per un’azienda come Amadori risulta quindi più facile osare di più in sfere di carattere relazionale”. Nell’innovazione verso l’esterno il tema principale è invece la sfida del 2013 per diventare un’azienda b2b2c. Si tratta di un processo in via di evoluzione al fianco del Marketing e del Trade Marketing, unità con cui la Direzione ICT condivide l’assunto che l’esperienza nel mondo digitale aiuti e in alcuni casi rafforzi quella nel mondo fisico.