Collegare la pianificazione finanziaria economica e patrimoniale “strategica”, cioè il lungo periodo, con la gestione di liquidità e cash flow, cioè il breve periodo. E per di più con una soluzione alla portata delle piccole e medie aziende, sia in termini di semplicità di configurazione e d’uso, che di prezzo.
È questo l’obiettivo di 4 Planning, software house di Modena specialista di Financial Planning, con il lancio di FiPlan Suite, annunciato in questi giorni. «In momenti di fibrillazione di mercato e di instabilità, specialmente nel mondo delle PMI – spiega in un comunicato Marco Turani, Channel Director di 4 Planning – fare pianificazione e avere una visione sul futuro è assolutamente indispensabile, poiché il rischio finanziario è la minaccia più importante per la continuità e il valore dell’azienda. Ma la pianificazione strategica senza un legame con quella operativa di breve periodo non consente correzioni veloci e realmente efficaci».
La suite si rivolge al direttore finanziario o Chief Financial Officer (CFO), chiamato oggi, continua Turani, a saper tradurre le strategie aziendali in piani finanziari sostenibili, e a mettere l’imprenditore nelle condizioni di capire rapidamente e con regolarità gli impatti dei cambiamenti in atto sulla finanza e sul cash flow dell’azienda.
L’obiettivo dichiarato di FiPlan Suite è come accennato colmare la spaccatura tra finanza operativa e pianificazione finanziaria strategica, consentendo di valutare lo sviluppo della liquidità aziendale nel breve periodo e l’impatto economico, finanziario e patrimoniale delle scelte strategiche di medio/lungo periodo.
La società modenese promette da una parte l’integrazione completa delle aree di Cash Management, chiusure infrannuali e sviluppo dell’opening balance, budget e forecast finanziario e patrimoniale, executive dashboard. Dall’altra l’integrazione appunto tra short term (integrazione con sistemi bancari, manovre di tesoreria e simulazioni, liquidity plan) e long term, cioè simulazioni di pianificazione finanziaria, calcolo del rating previsionale, gestione del budget economico e degli investimenti.
«Il CFO di oggi non è più solo un garante dei numeri, si sta trasformando in un manager con un ruolo fondamentale nella direzione aziendale: gestire l’enorme volume di dati e informazioni che arrivano da tutte le aree di business, estrapolare gli indicatori più utili per sintetizzare le tendenze e monitorare l’avanzamento delle attività rispetto agli obiettivi».
Se fino a ieri ci si poteva accontentare di una soluzione di tesoreria e qualche foglio excel per il medio periodo, continua Turani, ora con il mercato che presuppone scelte finanziarie diverse e rapide, questo non è più sufficiente. «I vari attori aziendali – tesoriere, direttore amministrativo e CFO – devono andare oltre e pensare a tutto tondo: breve, medio e lungo periodo».