Le aziende accumulano un quantitativo sempre più grande di dati relativi a mercati, vendite, fornitori e clienti, costruendo un patrimonio informativo di estremo valore per l’impresa, che tramite di essi può operare sui mercati effettuando scelte consapevoli e con maggiori probabilità di successo.
Esistono poi determinati tipi di business per cui questo fenomeno è particolarmente rilevante, detti “document-intensive”, la cui attività comporta cioè la generazione di un volume molto elevato di documenti, siano essi fatture, schede cliente, contravvenzioni e così via. Un esempio classico è rappresentato dalla PA, dai corpi di Polizia, dalle telco, dalle banche e da molte altre realtà. Il problema si amplifica poi ulteriormente per quelle grandi realtà distribuite sul territorio a livello internazionale, con necessità di cooperazione tra team sparsi per i cinque continenti.
Ma questo oceano di dati diventa utile solo nella misura in cui il management, i dipendenti e gli altri fruitori siano nelle condizioni di trovare in tempi ragionevoli quelli di cui necessitano, combinarli, studiarli e tradurli in informazioni utili allo svolgimento del loro lavoro.
“Una ricerca ha rivelato che il 60% dei lavoratori considera difficile trovare le informazioni di cui ha bisogno all’interno della propria azienda. – spiega Luca Giuratrabocchetta, Country Manager per l’Italia della divisione Enterprise di Google – con evidenti ricadute sull’efficienza e la produttività personale delle persone. I dati di per sé non costituiscono un valore, lo acquisiscono quando sono acessibili e facilmente rintracciabili”.
Google ha rilasciato ad ottobre Google Search Appliance 7.0, la nuova versione della soluzione che porta nel mondo Enterprise la potenza dell’algoritmo del motore di ricerca più usato a livello globale.
Si tratta di una soluzione hardware, un “rack” fisico da installare all’interno della rete aziendale in grado di indicizzare in tempo reale fino a 1 miliardo di documenti (per singolo rack) provenienti dalle più disparate fonti: database (Oracle, MySQL, Microsoft SQL Server, IBM DB2, Sybase) e Content Management System (EMC Documentum, FileNet, Open Text LiveLink, Microsoft SharePoint), in molteplici formati (html, pdf, documenti office, video ed immagini). L’utente può così ricercare con tempi inferiori al secondo le informazioni di cui necessita visualizzandoli in più di 60 lingue diverse.
“Data la natura del nostro business, Google Search Appliance rappresenta senza ombra di dubbio un elemento core nella nostra attività – continua Giuratrabocchetta – . In Italia contiamo già diverse centinaia di GSA installate, abbiamo già avviato un progetto con Fiat che ha previsto l’utilizzo della versione 7 e ci aspettiamo che questa soluzione ci permetta di realizzare circa il 50% del fatturato nel 2012”.