A margine dell’evento “Cerved Next” (qui il nostro reportage), poche settimane dopo la piena entrata in vigore del GDPR, Augusta Iannini, Vicepresidente Autorità Garante Protezione Dati Personali, ci ha concesso questa videointervista in cui parla dei “lavori in corso” appunto nella struttura del Garante della Privacy, e delle prime linee guida nell’applicazione del nuovo Regolamento.
Ecco alcuni dei punti toccati da Iannini. «C’è un’attività di cooperazione con le altre autorità garanti, e si sta lavorando anche sull’elaborazione dei trattamenti per i quali il GDPR rende obbligatoria la valutazione d’impatto privacy: renderemo noto un elenco di questi trattamenti».
Il Garante stesso si sta riorganizzando nella sua struttura – che conta circa 120 persone – proprio per gestire al meglio il GDPR. Non ha ancora procedimenti in corso, ma le (forti) sanzioni definite dall’art. 83 del nuovo Regolamento europeo per il trattamento dei dati personali sono già pienamente applicabili, «chiaramente su comportamenti successivi al 25 maggio».
Di GDPR si è parlato tantissimo in questi mesi, con un’enorme varianza di punti di vista tra gli addetti ai lavori, tra l’attendismo per auspicate proroghe e l’esasperato allarmismo. «Tra gli estremi – sottolinea Iannini – dobbiamo trovare un equilibrio, altrimenti facciamo nascere paure che non hanno senso, però le regole vanno rispettate».
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