L’Italia ha il primato negativo in Europa per la bolletta elettrica più costosa a carico delle aziende. E’ quanto emerge dai dati di un’analisi effettuata da Confartigianato e pubblicata nei giorni scorsi dai principali quotidiani.
L’analisi evidenzia, tra l’altro, che gli imprenditori italiani pagano l’energia ben il 35,6% in più rispetto alla media UE, con rincari che si sono susseguiti inarrestabili negli anni: tra il 2009 e il 2011 il prezzo dell’elettricità per uso industriale ha infatti registrato un +17,4% a fronte del +9,5% dell’Eurozona. Questa situazione penalizza le aziende italiane, aumentando la “forbice” con gli altri paesi in termini di competitività…
Se questo è lo scenario generale esistono, tuttavia, alcune leve su cui le aziende possono agire per cercare di acquistare energia alle “migliori condizioni possibili”, minimizzando così l’impatto dello svantaggioso trend di mercato.
“Se fino a pochi anni fa l’acquisto di energia consisteva principalmente, per i buyer, nel prendere atto delle tariffe definite dal gestore “unico”, senza poter scegliere praticamente nulla, ora la situazione è diversa. La liberalizzazione del mercato dell’energia riserva infatti delle interessanti opportunità, che possono essere colte in fase di rinegoziazione dei contratti, attività tipicamente svolta dalle aziende fra settembre e novembre.” spiega Daniele Civini, Account Director di BravoSolution. “E’ importante, innanzitutto, conoscere bene i numerosi nuovi player di mercato e riuscire a compararne oggettivamente livelli di servizio e tariffe. Queste ultime devono essere scorporate ed analizzate nelle singole componenti di costo quali ad esempio diritti di importazione, oneri, costi di certificazione in caso di energie “verdi”. Ciò è indispensabile per confrontare correttamente le offerte e, soprattutto, per identificare chiaramente le voci eventualmente comprimibili in fase negoziale.”
Sembra facile ma così non è… “Per ottenere componenti di costo trasparenti è necessario strutturare le richieste di offerta nelle singole “voci” e sottoporla al più elevato numero di fornitori potenziali possibili. Il tutto in tempi rapidi!“
Una criticità peculiare dell’acquisto di energia sta, infatti, nella ridottissima durata della validità delle offerte dei fornitori, spesso inferiore alle 24 ore, che implica processi decisionali molto snelli e veloci. “C’è poi il tema delle energie verdi/alternative, che apre alle aziende nuove opportunità ma, allo stesso tempo, richiede competenze specifiche per valutare correttamente gli impatti in termini di costo/beneficio”.
L’acquisto di energia richiede dunque ai buyer nuove competenze e strumenti in grado di rendere più efficienti i processi decisionali. “La nostra esperienza evidenzia che le metodologie di eSourcing possono contribuire in maniera significativa alla realizzazione di saving, senza rinunce sul fronte qualità. Numerose gare svolte da aziende di diversi settori si sono concluse, ad esempio, con risparmi del 5%-6% in relazione allo stato contingente del mercato”, conclude Civini.
Per maggiori informazioni, infosoluzioni@bravosolution.com