Alle 4.500 imprese del quarto capitalismo individuate da Mediobanca ora bisogna aggiungere anche le oltre 24mila che vantano un rating da tripla A. E’ il risultato dell’indagine realizzata dal “Crif business default index”.
L’analisi ha riguardato 100mila imprese non finanziarie con oltre 5 milioni di fatturato (su un totale di 1,1 milioni di società di capitale), non pubbliche, con dati aggiornati a marzo 2012.
Le 24mila aziende hanno una situazione finanziaria solida con basso rischio di default. Accanto a loro ci sono le aziende che si trovano in una situazione intermedia. Sono il 38,6% che possiede una situazione finanziaria accettabile e un rischio insolvenza legato al mercato.
Proseguendo nell’analisi , il 27% ha un assetto finanziario non equilibrato e con un profilo di rischio significativo e il 10% presenta carenze diffuse e un rischio default elevato.
I dati sono considerati positivi. Il report infatti spiega che più di 24mila imprese hanno un rating che ricade nelle classi di eccellenza, da A1 ad A4. All’interno della fascia top circa 2.500 hanno un fatturato superiore ai 50 milioni di euro.
Il 32% di queste imprese risiedono in Lombardia, seguita dal Piemonte, mentre in fondo alla classifica c’è la Calabria, dove comunque risiedono 126 imprese con fatturato superiore a 5 milioni e rating tra A1 e A4. Tra i settori, le imprese più performanti sono quelle industriali, seguite dalle utility; in coda ci sono l’edilizia e i servizi.
Il rating anche per le Pmi è importante perché è utile per qualificarsi meglio sul mercato dei capitali distinguendosi dal rischio Paese. Tra l’altro nel primo semestre 2012 è stata registrata una crescita della domanda di credito da parte delle imprese. Rispetto allo scorso anno il dato cresce del 4,7% e del 3,9% se confrontato con lo stesso periodo del 2010, mentre se guardiamo al 2009 siamo ancora sotto del 4,9%.