Il CERP, organismo che raggruppa i progetti di Ricerca della Comunità Europea in ambito Internet of Things, indica la domotica e gli edifici intelligenti tra gli ambiti di applicazione più promettenti. L’utilizzo di tecnologie di comunicazione wireless (ZigBee, 6LoWPAN, etc.) consente di connettere tra loro tutti gli oggetti all’interno di un edificio e garantire comunicazione bidirezionale.
In passato le tecnologie domotiche sono state impiegate prevalentemente in abitazioni e uffici di lusso, ma l’evoluzione tecnologica e la conseguente riduzione dei costi rende ormai accessibili queste tecnologie a una crescente parte della popolazione. Le funzionalità offerte sono molteplici e in continuo sviluppo. Ad esempio, con la domotica è possibile utilizzare sensori di temperatura e umidità per raccogliere i dati necessari per ottimizzare l’utilizzo degli impianti di riscaldamento e condizionamento, garantendo maggior comfort e al contempo riducendo i consumi energetici. Un ruolo importante nella buildig automation è giocato anche nell’assistenza alla persona, in quanto le soluzioni domotiche possono essere impiegate per monitorare le attività delle persone all’interno della casa, offrire sopporto alle persone più anziane nello svolgimento delle attività quotidiane e, in caso di necessità, dare segnalazioni di allarme.
Quanto all’Italia, il mercato della domotica è nella fase di sviluppo, con trend di crescita che – secondo Assodomotica – si manterranno intorno al 30% nei prossimi anni. La tendenza italiana è quella di realizzare impianti domotici in abitazioni nuove o ristrutturate; ma quale sarà il futuro della domotica italiana? per avere un’idea dei numeri in gioco, basti pensare che in Italia si costruiscono circa 300.000 abitazioni all’anno e se ne ristrutturano circa 700.000 con il completo rifacimento degli impianti.
Secondo le recenti stime di Assodomotica, gli impianti domotici passeranno dai 10.000 realizzati nel 2005 agli oltre 100.00 nel 2013. Il valore complessivo di tali impianti passa da 42 milioni di euro nel 2005 a 440 milioni di euro nel 2013. In queste stime sono considerati sia gli impianti “base”, normalmente in dotazione a capitolato nelle nuove costruzioni, sia impianti “avanzati”, con elevati livelli di personalizzazione. Assodomotica (un’associazione di persone pubbliche e private interessate a divulgare la cultura di integrazione delle tecnologie utilizzate nelle case) individua infatti quattro segmenti di mercato. Il primo, definito come quello delle “applicazioni avanzate”, riguarda abitazioni estese e residenze di pregio. Gli impianti avanzati richiedono un progetto personalizzato, che coinvolge, oltre all’installatore, il progettista e l’architetto.
La seconda fascia di mercato riguarda invece gli impianti realizzati dall’installatore direttamente sull’utente finale. Il terzo segmento è quello degli “impianti base” forniti a capitolato dalle imprese costruttrici e il quarto è quello delle applicazioni specifiche destinate ad anziani e disabili. Secondo le valutazioni di Assodomotica, le fasce che stanno crescendo maggiormente sono quelle degli impianti avanzati e degli impianti di base; per questi ultimi, una forte spinta è data dalla crescente sensibilità verso il risparmio energetico, influenzata anche dalla norma che prevede la “certificazione energetica” per le abitazioni e dalla norma EN15232 che consente una determinazione quantitativa dell’efficienza e del risparmio energetico dovuto all’applicazione dei sistemi di automazione degli edifici.