La maggior parte delle attività di chi si occupa di Supply Chain
è orientata al processo complessivo. Ci si focalizza su come
migliorare l’input e l’output,
ottimizzando l’efficienza nel suo insieme.
Ma altrettanto importante (e più critica per certi aspetti) è
la gestione del dato sul quale ruota tutto l’SCM. Se il
dato non è accurato, è incompleto o inaccessibile, a valle si
registreranno certo dei problemi.
Problemi che, nella maggior parte dei casi, la società di
analisi Aberdeen classifica in due grandi categorie: bassa
produttività e decisioni inefficaci.
In uno studio che ha coinvolto 154
organizzazioni, Aberdeen evidenzia come il
55% delle aziende abbia registrato problemi di
scarsa accuratezza dei dati, e quindi deciso di
investire in sistemi di Master Data
Management.
Ma di cosa si tratta? Un sistema di MDM sostanzialmente funge da
repository centrale dove vengono memorizzati i dati di fornitori
e prodotti, con funzionalità di aggiornamento e gestione
accurata delle informazioni.
L’implementazione di un sistema di questo tipo non è
banale: bisogna integrare (logicamente) sylos di dati che
arrivano da funzioni e dipartimenti aziendali diversi, ma i
vantaggi sono tangibili: chi implementa un sistema di MDM, non
solo gestisce i dati meglio, ma è anche in grado di gestirne di
più; risulta più semplice prendere le decisioni perché i dati
sono accurati e aggiornati; la reportistica e le statistiche sono
più significative perché basate su dati più affidabili.
Secondo le analisi di Aberdeen, con l’adozione di sistemi
di MDM, il “time to information” è migliorato del
13%, il “time to decision” del 20%.
Di seguito sono elencati i benefici di business che derivano
dall’uso di sistemi di Master Data Management.