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GDPR: proteggere i dati grazie alla crittografia e al Key Management

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Il Nuovo Regolamento per la Protezione dei dati pone l’accento su crittografia, Key Management e pseudonimizzazione. In che modo intraprendere il percorso verso la conformità? Come ridurre i rischi di sicurezza nella gestione dei dati sensibili?

17 Luglio 2017

Il GDPR rappresenta il più grande cambiamento apportato alla legislazione europea in materia di protezione dei dati negli ultimi trent’anni e ormai siamo agli sgoccioli: l’entrata in vigore è stabilita per il 25 maggio 2018 e dunque le aziende hanno ancora pochi mesi per garantire che i loro processi di protezione dei dati siano conformi alle nuove regolamentazioni.

Sebbene il GDPR non imponga l’uso di una particolare tecnologia per la data protection, suggerisce fortemente l’uso della crittografia e della pseudonimizzazione come approcci per la protezione dei dati sensibili. Per questo motivo, molte aziende stanno esaminando questi tipi di approcci e si trovano di fronte a una serie di complessità da dipanare.

Per semplificare il percorso verso la conformità aziendale alle nuove normative, è quindi opportuno valutare le diverse soluzioni innovative di crittografia e Key Management.

Questo white paper, fornito da Hewlett Packard Enterprise, spiega in che modo garantire la conformità al GDPR grazie alla crittografia e al Key Management. Proseguendo la lettura potrete scoprire:

  • le ragioni principali per cui crittografia e pseudonimazione sono importanti per il GDPR
  • in quali casi la crittografia funziona meglio
  • che cos’è e come funziona la format-preserving encryption
  • come ridurre i rischi di sicurezza nella gestione dei dati sensibili
  • come semplificare la crittografia con lo stateless key management

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