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Ricerca Regus. Il 93% delle PMI italiane lamenta scarso supporto da parte dalle istituzioni. Difficoltà nell’accesso al credito e forti ritardi nei pagamenti

Una recente ricerca di Regus, azienda che fornisce soluzioni per gli spazi lavoro, ha raccolto le opinioni dei titolari di PMI di tutto il mondo per tastare il…

Pubblicato il 03 Dic 2010

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Una recente ricerca di Regus, azienda che fornisce soluzioni per
gli spazi lavoro, ha raccolto le opinioni dei titolari di PMI di
tutto il mondo per tastare il polso del settore imprenditoriale e
conoscere la loro visione circa il livello di supporto
ricevuto dai propri governi e istituzioni
.


Il 75% di titolari di impresa in tutto il mondo
ritiene che gli interessi delle piccole e medie imprese siano
generalmente trascurati dai governi, mentre in
Italia tale percentuale sale al 93%. La ricerca, condotta su una
base di oltre 5000 imprenditori di 78 diversi paesi, ha portato a
definire un particolare indice di ambiente
economico
che riflette la visione degli imprenditori
circa la facilità di gestire un’impresa nel loro paese.
L’indicatore tiene in considerazione l’andamento dei
ricavi e degli utili nonché le principali preoccupazioni e cause
di stress per gli imprenditori; contro una media globale di circa
100 punti, l’Italia se ne aggiudica soli
52
, evidenziando una situazione più difficile per il
nostro paese. Il 74% dei partecipanti su scala mondiale e
il 93% in Italia, ha evidenziato come
l’accesso al credito sia una questione di primaria
importanza
per gli imprenditori, e per la quale
insorgono le maggiori difficoltà imprenditoriali.


A questo proposito non sembra dunque aver sortito un effetto
apprezzabile il recente accordo sottoscritto dalla Banca europea
per gli investimenti e il gruppo Intesa San Paolo volto a fornire
finanziamenti sul medio e lungo termine per un totale di
680 milioni di euro alle imprese italiane di piccole e medie
dimensioni
.
L’86% degli imprenditori a livello mondiale e il
93% in Italia ha inoltre affermato che gli
imprenditori e le iniziative imprenditoriali dovrebbero essere
sostenuti da fondi governativi di
capitale di rischio
. Affermando che la conservazione del
cash flow è una questione centrale per le piccole imprese di
tutto il mondo, il 72% dei partecipanti su scala globale e
l’88% in Italia hanno inteso dichiarare che sarebbe
opportuno introdurre sanzioni legali per il ritardo nei
pagamenti
delle fatture.


In particolare, le PMI italiane lamentano ritardi nei pagamenti
che spesso causano il fallimento delle
start-up entro i primi 18 mesi di vita
. L’ultima
direttiva UE a riguardo autorizza le imprese ad addebitare
l’8% di interessi alle fatture non pagate e 40€ per
coprire le spese dovute alle fatture in ritardo, ma non
è accompagnata da misure di esecuzione
. Viste le ultime
ricerche
Atradius
che mostrano un’Italia con la più
alta media
di giorni necessari per ricevere un pagamento
dopo aver effettuato un servizio (83 giorni),
non sorprende che la comunità di PMI italiane apprezzerebbe
l’introduzione di una penale per i ritardi nei pagamenti.

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